Critica Sociale - Anno X - n. 7 - 1 aprile 1900

ns CRITICA SOCIALE :Mario a quelln dell'obliato Angelo Ma7,zoleni, si le– Ynva a chiederne conto in assesfamento del giusto dare cd A-vere tra ht grazia cli Dio e la volonH1 della nfl.zionc. "Ma poichè non urgent somma necessità di pecunh1, il creditore sonnccchiavn trnch'esso sul cre– dito suo, rinviando a ulterior tempo la difficile esa– zione. Orn. cotAI noccssitìi cli pecuniA è sopran·enuta e il longanime creditore è costretto a sollccitil.re l'aver suo. 011 ! ma. COlllO? ma. l)Crehè? Ecco quello che i::do,•a dichhlrnre fuor degli invi– luppi della mcttifora. .\ferita di cssc1·c rilcrnto come l'inYocazionc <lolla Costituente sia stato l'estremo grido d 1 11i11to che J'ng-– grcdita lil)erfa italia11a lnncia,•a alla cosciema, del Paese, per richiamarlo nlht ohl>ligante nohilt.'1 delle sue origini. ],H Carht Co!-:tituzionalc fu magnaninrnmento hu-• gita, oft,·oiafa da re Carlo Alherto acl una horghesin di an·ocati piemontesi, disposti a di\'Cntare huoni sudditi, non reclamnnti altro fuorchè di essere im· messi fo quel potere politico che era privilegio della casta nohiliarc o militar('. Un dabl)cn uomo cd acuto che si chiamant. Vincenzo Giol,erti e che riass11111e\·a tra gli allohrog'hi g-hibellini le spcronze guelfe, fin da quei giorni scorgeva e de11un;,;iavasui lihri troppo dimenticati il fine prossimo e il remoto di siffrttta. borghesia, Ja quale sotto il nome di popolo non in• tendeva che sè stessa e nel ri\"Olgimcnto non vedeni clic la sostituzione dei suoi pa.troni negli uffici occu• pati dai rappL"cscnfanti del clero e della nobiltà : nessun pensiero premendola. delle classi sociali che lo stamno sotto e che le facevano da piedcstallo. La horghcsin ibtliana. succef.isivnmcute riunih1si alla pie• montesc cd nlla fiavoiarda, previa 111m formalistica. e pnul('nziale l'iscnra di revisione, si acconciò alla sb:t• tubria lil)erb't del re:tno di .'ardegna, perchè <1uesta. realmente era Jar g-a.ai suoi interessi e propizia. ai suoi bisogni. Per lun.!-{'O periodo d'J:11111i finchè i nuovi sig-11oritennero incontr~1stat.o il dominio dclb1 cttsa, il regime se non fu sempre nella pratica liberale e co1·tesc per l'i1widin. reciproca delle interne fa– zioni, sempre rese oma:.:-:tio alla teoria del contratto onde erano stati investiti del potere. J,'u questo il tempo che si radicò nella coscienza dei piu timidi la frnsc puleinclJcsca. che in Italia, cli l'i/)(Jrtù ce n'(~ fh1, lrOJ)JXt: e a dire iJ vero lo sh1tuto italiano messo dai sapienti glossatori in confronto con quello di altri Stati non ci sfi.!-{'ur:::wa di troppo. l,a l>or;rhesia.italiana) a differenzi~ di (Juella austriaca, o tedesca, o russa, fn veramente sovrana e libera, non trornndo nello stesso potere regio che una assai discreta limitazione alla sua vanità rappresentativa e nessun freno alla sua. espansione alfarhitica . .Dalla Regìa, alle Convenzioni forrovial'ie, •.lallc .Meridionali alla Banca Romana, dHi lOO milioni per Napoli itllc forniture per l'Africa. è t.utta unn storia di l)l"iYilegi, di baratterie, di pecu• lati commessi da." hande di ladroni ., come le chiamò eia ultimo H Pantalconi 1 per lo quali lu lil)crfa non trov() mai restrizioni neppure nel codice pennie. .\h~ nello stesso tc.mpo quello classi e quegli strati Bili Ul l,;i":I l.;ll ,u L a sociali eui Vincenzo Gioberti prognostica.va J'aYrnnto già al tempo della. fatua e giovenile noncuranza della borghesia, ebbra del potere pur mò conquistato; sali• ,:ano alla luce della storia d'Italia, con parità, di cli– rit.to coi nuoYi dominatori: e questi diritti comincia– vano a voler esercitare per cont.o proprio, in unfl sempre piì, chian, e pit'1 lucida coscienza. dell'nnta– gonismo invincibile d'interessi fra. loro e la horghesia. Allora sì che appanc come "di libertà. ne fosse fin troppa. ,, per i nuovi incomodi ospiti della, ca'sa al– bortinn ! Non si osò suhito attenhtre direttamente alla tavolfl storica. che attestant. la comunanza. del dominio: ma si :trrivò J}Hl'econ sapienti ritocchi alle lc:;rgi collnterali, con l'elnhoraiione di un codice pe- 1rnlo e con statuti di polizia. rif'lpondcnti all'uopo a mcttcl'C ha.v~lglio o C<lpcstro agli insolenti sollccih:i– t.ori di una eguale Jibcrtìt offettivn di riunione, di associazione, di propagancht: finchù urg"emlo le rn• ~ioni del tempo e disfronata. hl propaganda. socialista, i pili orgo,!.{'lio!-:i ed i piì.1n1paci in una. ai piì, fanatici trn i nHtg~iorenti dell~ consorterie spadroneggianti decisero Ja revisione reazionaria della. carht nlhertina iwnz 1 ultra cu11sultazio11cche (lei propri compari. .t: nel ciclo parlamenbtre d'rtalia apparvero i pro,·· rn4limenti politici deJl'on. Pclloux o di chi alh·i si \·ogl h1 per esso. 1,;così fu aport.o il conflitto sonn o~ni altro me• moralJile nella stol'ia contemporanea: un 1 aggressione furiosa) contro la ragione sl'essa deJla. sua esistenza, di un'olignrchia trovatasi casualmente magidoranza. pHJamentare; u11 folle at.tcntato di criminosi settari contro il pro1n·io stato civile, contro la propria fede di nascita costituzionale; un'impresa indemonia.ta di Erostrati, disposti a incendiate il mondo piuttosto che lasciarne altrui un cantuccio por riposare. Que-– sto dis1}otismo iconoclasta urla. l'incontrnstahilc di· ritto della rnaggionrnza. come in una ribellione den• tro un manicomio i poveri dementi urlerebbero il loro dil "it.to :l rovinare sovra medici ed infermieri. J.: fu rovina. veramente! Perì per sempre ht fi– ducia. delle clilssi liwora.trici nella. sbtbilitit. dei diritti consentiti dalla C<'trta.costituzionale ai cittadini ita• !inni, \·cdencloli fl siffatto rcpontag-lio - da cui solo uno Rforzo indonrnbilc d'eroismo di un'csi;:rua. mino– noranza ò 1·iuscito fin qui (e domani?) n trnrli in salvo. Perì - senza speranza di resurrezione - la fede nella IOflltà dei preposti a dirigere le discussioni par• lamcntari, senza di cui il regimo rappresentativo divcntt1 una. trnp1)ola. volgare di consumati trutlà.tori. Perì og-ni lusinga di pacifica conciliante evoluzione degli ordini sociali .nell\mgn:stia tortuosa deJle vie par!Amentari. Ma nelht rovina un folg-orìo di luce IJrillò pro– dig'iosamentc cctme in· un'nlba di salvezza., recando in faccia al nuo,·o gio.rno 11u 1 iden: lc1,Costituente. J;ideA, scaturita dal cozzo furioso della mischia 1 H corpo a corpo per la lihertà, ha. già compiuto un prodigio: essa ha dnto ai l,!iovani cd ng-li operni un terreno fecondo di n~itazionc per poter partecipare I utilmente nJla hattaglia pcr hi lil>crhì. TLoyoht delht 1. maggioranza dicevano a quei dcll'Gstrenrn, irridendo:

RkJQdWJsaXNoZXIy