Critica Sociale - Anno VIII - n.15 - 16 settembre 1899

228 CRITICA SOCIALE non morremmo senza aver lottato. Alla grande discussione costiluzionale, che si vuol seppellire nelle sorde pareti di una sezione di Tribunale o d'Assise, avremmo data tutta la risonanza che le si conviene. l frutti, non maturati a Montecitorio, si raccoglieranno poco più tardi nel paese. In tutta questa disamina ho fatta a disegno com– pleta astrazione dall'interesse pe!'Sonale degli im · potati: l'ho considerato come quantué nègltgeable. Condannati - e la condanna, se pronunciata col volo del giurì, potrebbe avere una consistenza più solida che non ebbero quelle dei Tribunali di guerra •- voglio ammettere che l'a~itazione, che tuttavia ne seguirebbe, sarebbe cosi mtensa e proficua da ripagare il loro sacrificio. Ma, dopo ciò, mi sia lecito fare buon mercato degli argomenti che, in contrario alla tesi da me sostenuta, vorrebbero trarsi da una supposta im– pressione sfavorevole rhe farebbe nelle masse un contegno, il quale potesse addebitarsi a desiderio cli sfuggire a responsabilità clamorosamente incon– trate, a una eccessiva sollecitudine di personale difesa. Non credo che Prampolini e Bissolati, Morgari e De Felice abbiano bisogno di dare nuove prove ,li coraggio al paese D'altronde, data l'ipotesi, che 4 quella del Bissolati, che la Camera accordi l'au– torizzazione a procedere, il processo uon sarebbe che brevemente ritardato. Ma credo che il partito socialista e le masse coscienti - delle altre, che di queste cose non si occupano, non giova occu– parsi - questo sopratutto chiedono loro: che, per motivi personali, per quanto generosi - sulla ge– nerosilà dei •sovversivi> italiani già troppo gli avversari hanno calcolato e speculato - non com– promettano con intempestive impazienze la suprema difesa di un principio. Se l'ostruzionismo dovrà ripetersi o cessare, lo deciderà l'Estrema. Sinistra a norma degli eventi. Intanto è interesse di tutti che non gli manchino i suoi soldati più decisi. (I) Una sola persona sarà ainceramente grata al loro bel gesto di autoimmolazione: il generale Pelloux. . .. Una cosa potrebbe desumersi da questo discorso: ch'io consigli ai colleghi imputati di mantene1·si quindinuanzi contumaci in tutto il giudizio. Non è questa la mia conclusione. Una condanna contumaciale darebbe alla Camera, chiamata ad autorizzare la rinnovazione del pro– cesso, la comoda scappatoia che prevalse nel caso Pescetti: doversi concedere senz'altro l'autorizza– zione a purgare la contumacia, come quella che è richiesta nell'intel'esse degli stessi imputali: elu– dendo cosi il nocciolo ,ero della questione. Ma la procedura olfre altri mezzi di cui l'impu– tato può valersi per procrastinare l'udienza. Uno o più ricorsi in Cassazione, quand'anco irregolari, contro la sentenza d'accusa, raggiungerebbero lo ::;copo, e potrebbero farsi, volendo,seuzH. pregiudicare con un voto della Corte suprema alcuna delle que– stioni da portarsi ali"- Camera. Su ciò decideranno gli avvocati. Questo solo a me preme, e vi insisto: si spodesti il Pa1·lamento colle proprie mani, se ha la mania del suicidio; non aiutiamolo noi! FILIPPO TURATI. (1) Veggasi a ll:tg. ~38 l'articoletto di ultim'ora: Le 1mmm-ill4 del Oocerno. At p1•os,imo numero, « p,·oposito dette ,·ecenti sen– tenze che ,·itennero applicabile il clec,·eto-non -legge Pellou.c, un m·ticolo di Cr,A.U0I0 TrtEVES: Il gfacoblnbmo dclJ11mngistnturR. Id l;\,; DOPO LA CONDANNA (NOSTRA CORRISPONDENZA PARIGINA). l¾u-tot, tO settembre. La condanna era. pre\·eduta; imprevista era soltanto la tenuità. della. condanna. Come immaginare che il Consiglio di Renne&volesse scandalosa.mente rinunzia.re a far discutere - non altro poteva sperare - la. pro– pria buonafede 1 Le circostanze attenuanti, per reato di spionaggio, con lo scopo del lucro, cosLituiscono in• sieme la rivelazione della malafede del Consiglio di guerra ed una confessione di viltà. Se i cinque senza. onore del Consiglio di Rennes avessero applica.lo la pena. estrema. all'ebreo accusato, essi avrebbero potuto altieramente sostenere: la. nostra coscienza ci ha im– posto di farlo. Concedendo le circostanze attenuanti, si sono scioccamente scovarti. HRnno accettato il di– lemma di Mercier, e, per salvare dal bagno un colpe– vole, vi hanno mantenuto un innocente. La questione non verte più, dunque, sulla realtà e sul grado della colpa di All'redo Dreyfus. li perfetto e misurato oratore, che ha presentato la costui difesa, ha. sollevato nella sua arringa un velo del dossier segreto ed ba per sempre dimostrato l'innocenza di Oreyfus. Si ricorderà infatti che il Trarieux, deponendo innanzi al Consiglio, parlò di una sua conversazione col conte Tornielli 1 durante la quale l'ambasciatore italiano lo a.veva assicurato che il Governo italiano aveva aperto una inchiesta per assodare se delle amministrazioni del nostro paese avessero mantenuto rapporti col Dreyfus. Il Tornielli assicurava. che il risultato dell'inchiesta. era stato negativo. I giornali nazionalisti derisero la. testi• monianza di Trarieux come attinta a fonti interessate i ma il Demange ci ha rivelato cho nel dossier segreto esiste appunto tutta la corrispondenza scambiata su questo punto rra l'ambaeciatorA di Parigi ed il Governo italiano. Dunque cade ogni dubbio sulla deposizione Trarieux, confermata dall'epistolario intercettato. L'in• nocenza del povero capitano - destinato forse, come ba preveduto Max Nordau, a bere sino alla feccia il ca.lice del martirio - 11011 fa più dubbio, nommeno per coloro che, come chi scrive, sino all'ultima ora esita– rono a riconoscerla. Ma il tragico della. sentenza di Rennes non è il suo contenuto interiore. Al postutto cinque canaglie senza coscienza possono trovarsi in qualunque paese del mondo e noi italiani ne sappiamo qualchecosa. In fondo, il tribunale di Rennes non ba ratto che applicare ad un caso isolato, e salvando - occorre aggiungere - tutte le formo esteriori, il procedimento seguito dai t.ribunali di guerra che hanno sieduto in Italia l'anno scorso. Nell'ora in cui tutti si scaglieranno contro la giustizia francese, questo ricordo non è fuori di luogo. Il Tribunale di Rennes e quelli italiani hanno ugual– mente condannati degli innocenti, con la differenza, come ho già. deU0 1 che a Rennes l'accusnto ebbe almeno completa libertà di difesa. Il tragico, dunque, della son• lenza non è li: sta invece nel ratto che la sentenza è acclamata. ed approvata da una parte cospicua della nazione francese, slavo per dire dalla maggioranza, e se un rammarico è per caso formulato, è ohe la sen– tenza. Sia troppo maldestra, ed apra l'adito a soverchie discussioni, ingrate al cuore cannibalesco del naziona– lismo. Che cosa. sarebbe la sentenza. senza questo consenso d1 popolo 1 Ie1•i sera stessa il Governo - dreyfusista

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