Critica Sociale - Anno VIII - n.15 - 16 settembre 1899

CRITICA SOCIALE 239 di Lolliol e di Ferri, lo condannò. Pretesto, la compii· cità. in sotlrazione di documenti segreti. . Ma un paese cho, a sua volla, si rispettasse rispon derebbe a tutti eostoro cho non v'è diritto di segrelo nel -Ooverno per coprire lo proprie immondizie: elio non v'è colpevole divulgatione di segreti, quando essa è la denuncia, contro un pubblico potere, di fatti im– morali ad illeciti i elio 11deputato, incaricato dal paeso del controllo sulla ge1nione dei pubblici affari. ha. non il dirillo, ma il dovet·e di cerco re e di svelare gli abusi i e che l'art. 51 dello Statuto perde ogni senso, se In. insindacabili1à del controllo pnrlnmentare non si intende estesa ai mezzi necesPari per esercitarlo. Intanto ai quattro deputati di Estrema. processati por le urne - e ai tro lihrettati - ora si aggiungo anche il Norri. Il sistema è comodissimo, o il Governo con si rermerà cosl presto. E noi, per quant'è in poter nostro, lo coo.diuveremo11 f. t. Intorno a una scomunica Milano, 8 ttttembre. illustre signo,· Dh·etlore, Nell'ultimo numero della Critica Sociale {l. 0 settembre eorr.J il chiaro prof. Vilfr{do Paret.o, rispondendo ali un :articolo del cav. Massara inserto nell'Idea Liberale, aJ un certo 1>un10 o~ee ad nfTermnre :.... « ebbi l'onore di scri,•oro nell'Idea /.,ibe– rale, ma poi fui acom,micato dopo eho andò via l'amico Mar• tinelli. • L'nsserz:ione mi riesco così nuo,•a, o dirò anche eosi dolorosa, che prego Lei, egregio signor Oircuore, a 1:iseiarmisubilo dire al lettori della Critica, che io, suecessr.ra Immediato del dotlOr "artinelli e unioo re1pon11abilo dell'Idea Lil>trale, la quale ho l'onoro di dirigere da oltre tre anni, non bo mni sognato, né lnseialo nd alcuno sognare, la grottesea e stupida scomunica onde sembra rammaricarsi l'illustre professol'o dcll'Uuiversità di Losanna. 1..'lclta Liberali - sempre lieta di accogliere la parola del pror. Pareto - non ba i,encolato nò dubitato un momento del !SUO pr06Jramma, ind1vid11nlista schietto, ma radicalmente pro– gressivo ed inno..atore, So mai, lo bn con fiera insistenza ac– centuato, a viso aperto, non curante delle defezioniminacciale e compiute, o proprio nel folto dell'> sbto d'a88Cdio e dei Tri• bunali militari. Ciò ricordo non per accattar lodi che noi compimento dc-i doveri di coscienza non aspottc. o non curo, come non curo 'ingratitudine del prnssimo anche nmieo; ma mi preme risLa– bilire la verità perché non acca:ln che uomini preclari quali i Pareto o I Pantaleom mandino o torno giudizi non equi, o almeno desunti da falli cui l'Idea Liberale ed io siamo, I\ Dio piacendo e per categorico nostro volere, perfellnmento estranPi. Gradisca, on. signor Direttore, i miei devoti ringraziamenti. Suo obblii;atissimo GlOVANNI 8oRKLLI Direttore dell'Idea IM>erate. Vilfredo Pareto, cui comunicammo per copia la let– tera qui sopra, oppone i seguenti chiarimenti di ratto coi quali crediamo sarà chiuso. la tenue polemica: Non per desiderio di polemica, ma. solo per amore di verità, vorrei mostrare che non caddi in errore sul ratto di cui ragiona l'egregio signor Giovanni Borelli. Sarò b1·ev1ssimo, poichè !"amor proprio non può rarmi tanto cieco da indurmi a credere cho di quel rallo po11sa molto curarsi il pubblico. Quando Guido Martinelli diri geva l'Idea Liberale, il nome mio, con lodi dovute più a.ll" amicizia del ~farti nelli che al merito mio, figura va tra quelli dei colla• boratori del giornale. Andato via. il MarLinelli e rifor– mata lo. redazione, ru pubblicato un nuovo elenco dei collabora.tori, e il nome mio ne fu escluso, come potrò. ve1•iflcare chiunque abbia un poco d1 tempo da perdere. Per non andare per le lunghe ed esprimero brevemente tutto ciò, scrissi che ero stato scomunicato. Non mi pare di essere per tal modo incappato in un erroro di lingua, poichè scomunicare vuol dire appunto escludf're dallo. comunione dei redeli. Ma tutto ciò preme poco. Premerebbe invece assai per il bene del paese che coloro i quali desiderano lo. libertà si opponessero alle imprese contro di essa trn– 'i:ate dai nostri reggitori. Lasciamo stare le piccole con– tese personali o 11nche municipali; guardiamo le coso dall'alto e ogaettivsmentc. È ve ro si o n o che ora in Italia viene offeso ogni senso di giustiz.ia e di l1ber1à1 Cer1amente si. Dunque chiunque voglia g iustizia o li– bertà deve procacc1are, per quanto sia ln lui, che sia mutato quell'ordlne d1 cose. Stiamo rermi su ciò che è sostanu, e lasciamo stare le quesLionì di formo, che spesso divengono questioni bizantine. VILPIH:DO PARETO, FRA LIBRI E RIVISTE Wns wlll dl0Sozlnl1le111ukra11e,(') (rhe rosa vogliono i ,ocialisti1) è Il titolo di un opuscolo del diJt.LOr Ou• GLl&l,MO E1.u:suOOEN. L'autore. che è uno dei più. colti agitatori austriaci, sviluppa. in 130 fitte pagìne tutti i princip1i fondumen– tali del socialismo, seguendo come traccia il programma di llainfeld (Jl!&j-89), cioè il perno attorno al quale s'è svc lta lntlno ad ora l'azione del partito socialista del• l'Austria. Dopo una brevo introduzione sul passaggio del so· ciallsruo dalle astrazioni utopistiche ngli studi positivi e soientiflci, vengon() esposti partitamente quei prin– cipii r1mdamentali che servirono di ba'ie alla. teor,a so cialistlca. Si possa quindi all'esame della posizione cho prendo il partito socialista di fronte ai problemi sociali o cioè: la lotto. (ra. le claqsi, la rh·oluzionc l'interna• zionalismo, la questione reminista, la religione, lo e S1ato futuro», la divi1ione delle proprie 1 à, l'ugua– glianza e la libertà. S peciali capitoli sono. destinati alla. lotta. polil.ica. e,I alla lot.ta . economica del proletariato, ed in ossi ò dat11 una rispo sta chiara. a tutli coloro che vogliono trovo.re una contrad,Jizlone tra la. cosidetla teoria cata strofica del socialismo ed i noslrl programmi minimi. Infine v1eno tratteggiata la tattica. ora. seguita dal partito socialista, rilevando come essa. vada soggetta talvolta. a. muto.menti, specio.lmente date le condizioni politiche del\' Anstria, senza che per questo vengano menomamente intaccati i nostri princip1i. Il libro è la. riproduzione di un ciclo di sette confe– renze, c:he se~timanalmente il dott. Etlenbogen teneva in un locale del Il Collegio di Vienna.. L'esposizione è piana e p >polare come in q 1 rn.!i tutti quost.1 lavori tecleschi i e l'autore è riuscii.o mera.viglio• s amente a m eltero alla portata di tutti gli op8rai. che l 'ascoltava.no ed ora lo leggeranno,tutta la solida coltura da lui acqui stata altra.verso a seri stucl1 sociologici. Il libro risponde al desiderio di coloro che vogliono avere riunito in breve mole ed in modo f1tcile tutto quanto v'è d'essenziale nella teoria e nella pratica del partito socialista. Peccato che anche noi in Italia non abbia.mo nulla tti simile; e se qualche nostro compa gno vorrà im– prendere la traduzione di questo st.udto, rarà. certa· mente opera utile, danrtoci qualche cosa di organico da presentare agli amici ed agli avversari Cosi avremmo realmente un'opera che, nel mentre racchiude tutt.i gli u!Umi risultati degli studi sociali– stici, non conduce i propri lettori verso un dogmatismo inrecondo, ma li eccita alla ricerca. ed all'auto•educa• zione. In ciò, dice l'autore, il socialismo si dìff'erenzia dalla religione: che, mentre in questa esiste solamente credenza cieca, por noi invece deve valere il libero esame su tutto e su Lutti; e la critica continuo. di noi stessi e dei nostri principii, parteado da dati seri e po· sitlvi, ò la molla più. potente del nostro progresso. r . . ,. OJUL10 PISA è un invidiabile temperamento di scrit– tore; la signorilità. della vita trasronde m un& bell!l e ('1 lt'len - \VLttter VOl.lt.abuchha11dluflg; I Brand. (IO kreuzer1.

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