Critica Sociale - Anno VII - n. 20 - 16 ottobre 1897

CRITICA SOCIALE 307 !Ifa o i giudici Jloccelli 1 La nolle dal 7 all'S ot– tobre questo spettro turbava i sonni del Presidente del Consiglio. Ecco dunque il m6nito estremo. I prefetti « manifesteranno e chia,•tranno all'auto– rità giudiziaria gli intendimenti del Gov·erno, e ne assicureranno l'azione concorde )>. Azione giudi– ziaria assicurata. Vi può essere giustizia più schietta? Ombra calunniata di Giacomo Costa, sporgi su dall'avello o involgi in un abbraccio medesimo il nobiluomo di Caccamo e l'immacolato Arnaldo lii Brescia leonessa! . .. Ma intanto che, da senno o pe,· burla, il Padre eterno di palazzo Ilraschi accusa di sedizione il suo collega del cielo, ecco per le cento città e pei dieci– lnila borghi d'Italia un rumore nelle strade che non promette unila di buono. Che fu! Una cosa sempli– cissima. Il Parlamento firmò le cambiali, ed è venuto il momento di por mano alla borsa. Finora pagavano le imposte i pubblici impiegati, i Corpi morali, le Cooperative, i professionisti minuti; denunciare cinque guadagnando venti e1:a il più camuno e il più patriottico dei trucchi. ll così che si poteva essere crispini e militaristi a buon mercato. Nell'ultimo frimestre si avverò un fenomeno cu• rioso. li pane è rincarato, la miseria è salita pili su del solito livello; le imposte (vedi cifre u01ciali) han gittato quasi otto milioni meno del trimeitre corrispondente dell'anno passato. Moltiplicate por quattro: lo sbilancio di una. trentina di milioni vuol dire il Gabinetto a gambe all'aria. Che si fa 1 Il miuistro, collo solite circolari riservate, tira per le falde dell'abito gli agenti delle imposte; questi, di rimbalzo, danno un tratto di corda agli« onesti contribuenti ». Sciagurati agenti! Se avessero cacciato la mano dentro nn nido di vespe, non potevan capitare di peggio.« Falcidiarci così il frutto dei nostri sudori! Ma che! ci si piglierebbe per dei proletari, taillables et cm·v<Jabtes à ·me1•ci, noi, classe rispettabile, noi, che manteniamo Io Stato? Socialismo, socialismo è questo, e non metto conto, allora, di mandare a Pantelleria quell'altro. » Le proteste seguono lo proteste, o i clamori i clamori. Dapprima il Mini– sto,·o fa la voce grossa e, per l'organo del Branca, insegna alla Camera di commercio di .Milano il ri– spelto cli sè stessa o della legge. Ma i rivenduglioli, i borsisti, gli industriali non si sgomentano per questo. Sono essi, alla fine, che nutrono, che ve– stono e che .. spogliano l'intera nazione. r bottegai di Roma improyvisano il loro primo 1n'lggio (ri– dotto a due ore per la convenienza della cassetta), fanno presentire lo sciopero genel'ale, e decidono una processione per l'eterna città. E allora - oh! trasfigurazione! - gli uomini del Governo, « i soldati di una bandiera », eccoli farsi a un tratto piccini, scalmanarsi a dare agli agenti il controvapore, a raccomandare mitezza e « bonarietà ». Il fiero Marchese, inginocchiato da– vanti allo spettabile sig. Vanni Santi, gli giura che non il rvlinistero sollecitò gli agenti delle imposte, che questi, al contrario, furono colli tutto ad un tratto da un colpo collettivo di follia; promette che il Governo riparerà. al mal fatto, presenterà. una legge apposita al Parlamento .... concede tutto, anche la pl'Opria testa, purch~ la process10ne non s1 faccia, Della gonte in piazza! E possibile ancora della gente in piazza, e che il Governo stia ritto? - Vani sbi-: gottimenti o vane preghiel'8. i\':el duello, Vanm Santi ò indubbiamente il piè, forte. I bottegai sono feriti al cuore, sono essi, starolta, « i soldati di una bandiera ». EP,ica lotta, o lettori! Fiaalm?nte uu accomodamento sembra trnvato. La processione si farà, ma il sig. Vanni Santi guarentisce, lui, l'or- dine pubblico. Chi polrà non fidarsi 1 Se bastò la fideiussione di Andrea Costa quando centomila per– sone si riversal'ono in piazza per l'assassinio del Frezzi! E la Orma di Andrea Costa quanto vale in Borsa 1 Ciò che avvenne è noto a chi legge. Per la breccia aperta dagli« onesti contribuenti» irruppe per Circo Agonale la sassaiuola dell'esasperazione plebea contro quel simulacro di Bastiglia, che ha Pa– squino da un canto e via della Cuccagna dall'altro. Il Governo fucilò nel mucchio. L'ordine è ristabilito in Varsavia. Lo responsabilità 1 I giornali si affan– nano a cercarle ed a rimbalzarsele; stupido gioco . Dice bene stavolta un ufficioso: la provocazione è nelle cose, si respira nell'aria e). Quanto agli onesti bottegai, garanti dell'ordine, al primo soffio di aria malsana s'erano squ.agliati; e chi vorrebbe loro dar torto! Alle J6 precise ave– vano impegno ~i riaprire i fondaci. . .. La 'J', 4 ibuna, che ha la faccia di ascrivere la colpa di tutto all'assenza di Crispi dal Govel'no e all'ab– bandono della 1'rivanche africana, si allieta di q.uosta « prima, e temiamo non ultima, dimostrazio~o b~r• ghese ». Rastignac, nello stesso numero: va m g10- lilo pel'chè la folla botte((aia gridò: abbasso i cte– pittatil; i cleputati, tra~1to_ri d'ogni causa, lenon~ d'ogni Governo, emanazwm delle questure e dei fondi segreti, non prodotti e strumenti di sovra– nità popolare; e « ur,·ah! - sogghigna - st CO· m.incia sempre così!» 'l'uttavia non s'allietino troppo Rastignac e '1 1 ri– buna. Così si comincia, è ben vero, ma non sempre così si finisce. Non sempre i Balilla sanculotti, che mettono la loro pellaccia come posta di uu .gioco borc,l10se, si limitano a sgretolare un Gabmetto ese~rato; qualche volta, dietro il Gabinetto, crolla l'edificio. Badi-l.teallora non crolli sullo teste vostre. D'altronde l'anarchismo dei bottegai inferociti, per essere il più idiota, non è certo il meno te– mibile. « Abbiamo dietro noi cinquanta mila per– sone »: diceva al Rudini quel membro della Com– missione! Intanto il Governo si l'ifa d'ogni sua disdetta, sulle spalle grosse dei socialisti. Ora ha trovato il buon pretesto. Sciolta la Federazione romana, proi• bite le riunioni contl'O il domicilio coatto, in gat– tabuia i redattori del molestissimo Avanti.' Che c'entrano - chiedo l'ingenua L01nba1 4 dia - i so· cialisti o l'Avanti? - Eh! C'entrano sempre ed è qt:esta la loro funzione. C'erano alla dimostrazione 1 son complici. Non c'erano? e ci dovevano essere, o mantenere l'ordine pubblico, come essi soli sanno fare ed hanno fallo altre volte. Tenaglia da cui non si scappa. ·Dissentissero pure dall'agitazione, dove– vano sacrifìcaro il dissenso a questo dovere civile. Essi sono, cl'altronclo, i più comodi dei Battirelli. Con chi altri pigliarsela dunque1 Col si~nor Vanni Santi! Ma costui - l'abbiamo detto -è dt grau lunga il più forte. Se il pane r~ncara, se la proprie.tà si dilegua, se le tasse non gittano, se la gante e'!11gra, se la polizia si compromette e compromette 11 Go– verno, so la giustizia perdo col pudore il credito, se l'esistenza ste3sa di u11 popolo diventa sedizione permanente ... addosso dunque ai socialisti! Je suis dans te 1'Uisseau - ripete il Ministero - c'est la (,,ute à Rousseau, Rousseau mi tragga dalla melma. ( 1 ) DMt Chltcio/te, 13ol_lobre: • La 1·1cerca (ltllc cause 11. - li Con•iere dtlla Sera e gli altri j?iornaH delle borse grosse fanno i trasognali pcrchò i C:imostranti furono cinquanta mila mentre i colpiti dalla nuova re,·isione, in Roma, non erano un mezzo migliaio. Come 50 le imposte non si ripercuotessero, e come se le sbornio si d0\'es5ero sollanto all°u!timo bicch'.erc!

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