Critica Sociale - Anno VII - n. 15 - 1 agosto 1897

CRITICA SOCIALE 237 valentemente biologico e storico, da essa svolto nelle nostre colonne. Ma ci pare suscettivo di qualche li'mi– tazione. Pel D'Angelo, regime borghese e predominio dei vecchi sono tutta una cosa: fra i due c'è rapporto di necessità, dunque di giustizia; solo il socialismo ..... Il socialismo, si sa, è un po' come l'al di là delle reli– gioni: esso risana tutti i mali e compensa tutte le ingiustizie. · Consultiamo i fatti. Dappertutto, dove la borghesia impera, esiste cotesto predominio dell'età provetta? ed esiste in un'uguale misura~ ' Paola Lombroso non trattò queste aspetto della tesi, che sarebbe stato tanto interessante. Ma forse sarebbe anche stato, per lei come pel D'Angelo, un po' imba- 1 razzante. Se, come a noi pare, in Inghilterra, in !svizzera, negli Stati Uniti sovratutto, il predominio dei vecchi è assai meno accentuato che da noi, la necessità di una distin– zione s'imporrebbe. La gerontocrazia non sarebbe più l'appannaggio del regime borghese: sarebbe della de– cadenza di cotesto regime. S'intende che la decadenza può anche essere il frutto di involuzione precoce, di arresto o di tardanza di sviluppo: che è il caso, crediamo, della borghesia ita– liana. LA CRITICA. MIGLIORISMO OPESSIMISMO EBRAICO? (A proposito dell' Ett1·opa giovcine tU G. Ferrero) I I. E parliamo, come consente lo spazio, dell'anima ebraica, e di quel semitico nume carducciano, nemico della carne, della gioia, sublime tonante fra le nubi, schiacciante la terra con la sua volontà, avido ai vendetta e di ~tragi. Il Jahveh biblico, per moltissimi, è proprio così: epperò costoro giudicano cupa e nemica di quiete l'anima ebraica che in lui si proietta. Intorno a siffatta concezione ci sarebbe molto da dire; fino a che punto all'ascetismo cristiano medievale abbiano contribuito le correnti semitiche e le ariane non è cosa tanto facile a misurarsi. Qui mi basti notare che è falso che la voce dell'anima ebraica suoni sciagura e desola– zione; che dai profeti biblici ai moderni fondatori del socialismo scientifico, da Isaia e Geremia al Lassalle ed al Marx la catena dei « vati di sciagura» non si spezzi mai. Non è vero che il Leit-mo_tiv di quel complesso di scritture, così varie, eterogenee pel contenuto e p'el tempo, abbraccianti oltre a sette secoli e comprendenti quel libro tormentato e tormentoso che costituisce il Vecchio Testamento, non sia che un grido di dolore: anzi lo spirito informatore di quelle scritture· è otti– mista. Una delle sorgenti più copiose di pessimismo nasc.e dalla triste esperienza che induce l'uomo a convincersi che la natura, come dice uno dei più competenti fra gli ammalati di siffatta malattia, non ha più stima o cura al seme dell'uomo che alla formica: l'indifferenza gelida, l'impassibilità marmorea della natura di fronte a tutti i cataclismi che infuriano sul mondo e ai tremendi ura- - gani dell'anima umana fa singhiozzare il Leopardi e il De Musset e strappa bestemmie selvagge al Byron. La credenza invece che tutto quanto esiste è stato creato da una mente perfetta pel bene degli uomini, che tutto quanto accade è bene, anche quando i mali fisici vi lacerino le viscere e il dolore vi opprima, è veramente impregnata di ottimismo. Sfogliate la Bibbia: Jahveh vigila il suo popolo; come l'aquila svolazza attorno al suo nido e cogli artigli lo difende dagli_ assalti de' ne– mici, così Egli ha raccolto Israele in paese arido e de• serto e lo alimenta e lo ·protegge, L'universo cçi,nta le BibliotecaGino Bianco glorie di lui,.munifico disseminatore di beni a vantaggio d'Israele. Siamo giusti: Arturo Schopenhauer non aveva tutti i torti di scaraventare sarcasmi contro lddio-Padre. Tre bestie nere mettevano in iscompiglio i nervi vi– branti del filosofo di Danzica: le donne, i professori di Università e gli ebrei. Alle prime concesse qualche tregua di Dio, sopratutto quando l'albergo d'Inghilterra a Francoforte, ove il maestro tra una tazza e l'altra di birra descrivéva le monellerie del vVille, divenne la meta di molte signore intellettuali che applaudivano con le bianche ed esili manine a quello scoppiettare vivace di paradossi, a quella ridda di citazioni funebri; co' secondi si mostrò meno feroce quando la fama sua vinse la congiura del silenzio; cogli ebrei la guerra non cessò mai. Maledetto ora e sempre quel vecchio e rimbambito Dio biblico, dalla barba lunga e dalle idee corte, che ha il coraggio di trovar buona la violazione dell'eterno silenzio del nulla, creando il mondo, la vita, cioè il Wille, l'implacabile Wille, che destina all'infelicità tutta la turba degli esseri organici! Nè ci meraviglieremo che, dopo Budda, il personaggio a cui egli prodigava mag– giore ammirazione fosse Nabuccodonosor, il magnanimo antisemita. Peccato che quel gran re avesse avuto un cuore troppo istericamente tenero! Troppi ebrei aveva risparmiati! L'intero Esateuco è saturo di ottimismo; non solo si ammette la felicità, ma la possibilità e la facilità di goderla piena quaggiù, nella benedetta terra di Canaan, dai fiumi scorrenti latte e miele. Oltre il Cantico clei 'Cantici, « voce di allegrezza, voce di gioia, voce dello sposo, voce della sposa», gioconda raccolta di liriche ardenti come il sole di Palestina, è pure biblico l'idillio di Ruth, fresco e sereno come una stellata notte di maggio. Neppure i Salmi, che raccolgono scritture per un periodo di circa cinque secoli (supergiù l'età che corre da Dante a Manzoni) disconoscono il valore della vita; essi rivelano ne' loro autori l'ingenua ammirazione per tutte le bellezze della natura e sono quasi tutti esube– ranti di quell'entusia,smo ingenuo e forte de' primi poeti (ricordo i paragoni, che s'indugiano per tutti i meandri della realtà, così finemente veristi e compiuti di Omero) per gli spettacoli cosmici, i quali accendono l'animo al– l'ammirazione traboccante in inni di lode, di gloria al Signore. È sempre l'anima lirica d'lsraello che si effonde, esaitando, conforme all'indole del popolo, non solo Jahveh grande, ma Jahveh protettore de' giusti. Il migliorismo è il carattere del profetismo; l'anima ebraica si disvela intera in quella letteratura in cui il sentimento del colore è fortissimo quanto è debole quello della linea. Io non so che valore abbia l'affer– mazione del Mausdley, che ha trovato ne' profeti tutti i caratteri del delirio pazzesco; cert.o è che sono agitati ed agitatori; i loro sentimenti d'amore sono orgie di ebbrezze entusiastiche, i loro fremiti di collera tem– peste di furore. Ma, quanto più si mostrano aspri.e spietati nel flagellare i mali de' tempi loro, con tanta maggior compiacenza si riposano nella visione ottimista dell'avvenire; come tutti gli invasi dal sentimento mo– rale, si occupano, al pari dei mo~erni riformatori, da Mazzini a Bakounine, delle masse, dei destini delle nazioni. Le quali dovranno quaggiù esplicare le loro attitudini in modo armonico predestinato da Dio, perchè la causa del Signore trionferà in terra. La restaurazione d'Israele e l'unione dei popoli avverranno per virtù di scienza e di intendimento, secondo il cuore del Signore - Naturalmente questi concetti fondamentali sono im.

RkJQdWJsaXNoZXIy