Critica Sociale - Anno VI - n. 17 - 1 settembre 1896pdf

CRITICA SOCIALE 260 causo agli otretli non sia mai evidente alla prima o come la SJ>iogazione in ullim .. ~ tslan:.a (E ngcls) d'ogni ratto slol'ico per ,·ia della sollostan.le sh·ul– lul'a economica ('1arx) imr.01·ti analisi e r iduzione prima. mediazione o composizione poi: dal che ri– sulta, in to1•zo luogo, che, « per procedere dalla soltost..'lnto sfrultura all'insieme configu1-ati\"O di una determinala storia, occorre il sussidio di quel complesso di nozioni e di conoscenze che può dirsi, in mancanza d'altro termin0t JJSicotogia,sociale» (pag. 28). E nemmeno ò da credere che questa struttura economicastia li campata in aria, come il ramoso primo mobile del sistema Tolomaico, per imprimere il motoe la vita ai ronomenl derivati e sottostanti; no: quostt\ ò un'idea balzana. cho può esser venuta in monto a qualche semplicista, ma che non ha alcun valq1·e. glacchò pur l'economia s'inquadra nolj'i\mbìto della natul'a che lutto e tutti recingo, pu1• essa ripete le suo origini dalle condizioni del territorio su cui un determinato plesso di uomini vive e lavora, pur es sa si p lasma a seconda dello eno1•gie etniche, della r a1.za di questa data massa d'indi\'idui. E questa nostra dipendenz...1 dalla natura, quan– tunque diminuita, dai tempi della preistoria io qua, per la ro1·mnzione di un terreno artificiale che la tecnica ha messo fra essa e noi, tuttavia la sen– tinmo, come tuttavia portiamo nel sangue e nel lemperamenlo quelle condizioni specifiche, che l'ac– comodazione sociale può modificare si entro certi limiti, ma non può mai distruggere. E tutto que,lo spiega o dilucida per combattere quegli sciatti semplicioni, com'egli li chiama, che vorrobber•o ridurre tulli i problemi dell"etica, della eslelica, della religione ad un problema solo sen,.a tanti rompicapo. Se non temessimo di dolurp..1ro 1 solo accennan– dovi, una teoria cosi vasta e luminosa, ci piacerebbe l'iporta,·o le belle osservazioni che l'autore ra per dichia,·nro o p1·oclsa1·0J'in(luenza che le condizioni sociali o naturali - chè, gio\·a ripeterlo, l'uomo, vivendo socialmonto, non cessa di vivere anche nella natur·n - eser·cilano sugli obbietti della ran– tasia e del ponsler'O. . .. Anche dinanzi al valore della pe1·.soualitàumana il mntel'ialismo ~torico non chiude gli occhi ne~an– dola. Questo ò il punto conlr'O cui con maggiore compiaccn1.a di1·igono le loro armi spuntate gli av,•er-snri della scuola materialista; ma anche qui non trovano il l01'0 conto. Qui si tratta di fenomeni di massa, di quei fenomeni tiJ)ici che rormano l'oggetto dolla stalislica morale, e non di ratti sin– goli degli individui. riluttanti, da~~ la complica– zione o l'elasticitll. <lel meccanismo p3ichico, a rien– lra1'8 nei r·igidi contorni della classe o dello stato sociale. In modo deHniti,•o il materialismo storico ha pure super•alo lo vodule aulileliche dei sociologi spencoriani e dogli individualisti alla maniera di Carlyle circn il slgnincato e la runzione dei cosi– dotti uomini gl'nndi, i quali, so non sono i creatori o gli uilici atlo1·i dolla storia, no son c01·to i colla• bo1-ato1·ie i protagonisti. che clt\11110 quella dete1•– minntn imp1-011tao quella p1·ecisa fisionomia agli avvenimenti in mozzo n cm si agitano o agiscono. Su questi punti noi nbbiamo voluto iusiste1·e, pe1·chò sono quelli che piii rormicolano cli orro1·i a cui in gran pal'lo hn dato a1·gomento e motivo la teorin do! determinismo economico del l,oria l)ella sun ro1·ma rigida o, son por dire, anchilosata. E noto infatti como questa teoria. che tutta si srolge sul perno dell'or'(Jinamenta della proprietà e detraumenlo progre.sivo dolla popolazione, non ammetta, couti·o ogni voril:\, quel molo inces,;anto di aziono o 1·001ioneche ò fra i v:ui renomeni sociali e neghi ogni inHuenza allo energie dell'ambiento nnturalo o della razza nella determinazione del– l'assolto economico o nella rormazione di quei pro• dotti seconda1·i cho sono ral'lo, la religione 1 la scienza, ccc. Questo dogmali!mo, che, dato il suo vi~ilo o natm·ale senso della realti,, parrebbe in– sp1egabilo noi t.01-in, ha su!citato giustamente tanto Cl'iticho o insieme tauti orrori o tante esagera– zioni. Con questo però - ben ce no gual'Jiamo - noi non ,·oglinmo r,u· eco a ciò che cedi ipercritici, abbatlenclo oggi quella statua che ier-i con lanto amo1•0 rwovano innalzata, vanno cantando su tutti i toni. Il Iio1·i11, anche senza osse1·0 l'autore prin– cipale o il rnpp1·osontanto pii, puro dal materia– lismo sto1·ico, snt'Ìl sompro quell'eminonto econo– mista, quoll'nnalizzatoro 11enialo o profondo che ò torto grandissimo voler dtscouoscero Ancora un punto meriterebbe d'esser dilucidato: quale ò e quale ~uò essere la relazione che inter– cor1·e fra il socialismo o il matel'ialismo storico. Sulla connossiono di questi duo termini cho il Croco(') crode affatto indipendenti, già con mate– matica procisiono s'O pronunciato l'Eogels, dicendo come e la concezione materiali3tica della storia e la riveladone del segl'olo della produzione capita– listica mediante il plus-\•aloro siano lo pietre fon– damentali del socialismo scientifico(') Il Labriola, quantunque e:rv1·ofesso non tr-atti que,ta questione, pur tutta,•ia inclina a crerler&quesli due argoffienti legati rra loro inscindibilmente: il suo pensiero meglio ci si paleser:'\ certamente nel suo ruturo studio: /,a società {ttlw·a o tiella vossibiltlà ,telle vrevlstonl slo1·tche, che Il /Jecent1· Soctat già ha annunciato e che forse rormer~1 l'ultimo saggio teorico che l'illustro p1-oressoro ci rcgalel'à. prima di pas3a1·0, como già ha p1·omesso 1 a qualche efl8t• tiva narrazione sto1•ica. (Cremona). A u:S8MiDHI) GROPPA LI. ( 1) ,l{(l(et·lallllll/1 ua,·lco. - l'rlllCII Sociale, l8K. n. 11 e I!. 1'J lltl'l"II h'11r,t11 t>11hdttg'6 l'mtratumg ,ter Wf.Ue116ChtJft, pa• ltino H-13; Stuug:m, 1&91, Finis Poloniae? La r:tiJ)IJltA con la quale fllrono donti cuurire i te.mial• l'ordine del giorno dtl Coog:rf't'..-0di Londr:1 ba fatto pauare in se.: ond:1.linea e tolLI, al puc) dire, dalla di1.:ouione quella riiOlutione In fnore del polacchi 11.111a quale 1i prevedeva una disputa delle p,à Tl'Ucl. Non per ques•o gll articoli del Kautaky che abbiamo pruo a pubblicare - e dei qu•II daremo 11 terzo ed uaimo nel prouimo faJC.icolo- perdono d'imporl:lnz:1. o di valore ptr noi. Il loro hllercue, ali lo :1.n·ertimmo, é ,opratutlo nello ouervulonl dotte o geniali d1't1j:li fa 1ulla polil ca. internazio– nale nel IUOi rapporti coli11 lolln d1 classe o col s()(ialismo. Sollo que■\o upello la lor,> • nllualità • non è punto seem:1.1:1 nb acemorà cosi pre■t.o. Ecco dunquo il 11&condo articolo. Il. 1/1111!i1,011clo111.n tlcll11l'olorria, Per tro moth•I la l..u:ccmborg non ammette cho In democrazia socialista polacca. inalberi la bandiera della. indipcndonza. della Polonia.: 1. 0 pcrchè non è rh•cndicazione cfTeUuabile nella societ~ {>resente pii, di quel che sia, sul terreno pra,

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