Critica Sociale - Anno VI - n. 17 - 1 settembre 1896pdf

268 CRITICA SOCIALE derla col silenzio, poi, come essa prendeva semp1·a pili ,,Ha e calore dallo cose stesse, si cominciò a straziarla coi più banali luoghi comuni. E di qui la l'icca norilum cli scritti a te::ii per difenderla o pe1· impugnarla; di qui l'ol'igine di quella fitta 1·ete d'el'rori o di esage1·azioni partigiane, che fa davvero meraviglia quando si pensa alla solco11eo scultoria esposizione che di questa dottrina hanno fatto l'Engels e il Marx noi loro scritti immortali. In Italia per lungo tempo ci siamo accontentati di conoscere questa concezione attraverso la forma unilaterale e dogmatica cho le ave,•a impresso il p1•of. Loria. Solo l'anno scorso clieclo il segnale del risveglio, col suo splendido scritto: In 1nemoria del Mant· feslo det Com.unisti ( 1). il p1'0r. Labriola. Qumt'anno poi fu dav,•e1-o anno di battaglia pel' questa teoria: mentre in Oermania, la sua culla classica, fra il plauso dei dotti comparivano, a tacere degli articoli spal'!ti sulle 1·iviste, gli importanti contributi del Plechanow o il poderoso o ponderoso lib,·o dello Stmnmle1· ('), in Italia !1·0pl'Ore; ori ('J di Uuiver• sità inforcavano il loro ca, 1 allo di battaglia o mai·• cia\'ano in armi contro di ossa o, per parlal'0 più osaltamcnle, contro lo note ope1•e del Loria, preso, con quanta poca vorit..'l. tutti lo sanno, come il principale rappresentante del materialismo storico. Altrove e in alti-o tempo fa.1•l'analisi comparata di quo3ti libri. Ci basti poi· il momento ricordare corno nno di ossi, che dol resto ha saputo assestare colpi veramente magistrali a tante fantasticherie lo1·1ane,sia arrivato a dichiarare tm.nnrale l'ine– so:·abile processo stori"Co-sociale col qualificare di « socialmente pericolosa e m.o,·atm.enlc dannosa» la concezione materialistica della storia. Alt1'0,ca1·0 Tu1-ati, che Ser.:10che faceva rustiga1·e le onde del mai-o a lui a,•,•er.3e, e Di Rudini che minaccia col Codice penale alla mano ammanett..'\1·0 la e lotta di clagse >. Che sia sempre proprio l'Italia la terra classica delle farse! Un"importanza speciale, adunque, assumono in Italia lo opere del pror. J.abriola, che coi suoi sc1·itti intose a penetra1·e nell'intima compagine e a vivifìcare la concezione del materialismo storico secondo lo !l;pirito de' suoi autol'i, ma con quello s1•iluppo logico e c,·itico cho le distanze del tempo o i 1wogressi della scienza autorizzano. L'auno scorso, pai·lando del Manifesto del Comunisti, che ò la consacrazione ufficialo della teoria impugnata come a1•ma di battaglia, ci ha spiegato la genesi del comunismo critico, prodotto di contraccolpo dal mo\'imento stesso della società, la quale, in un punto saliente della sua curr:i, fa luce a sè stessa, dichiamndo la causa dol suo anda1·e fatale. Que– st'anno, adempiendo le spe1·anze giustamente su– scitate da quel primo sc1·itto, ha pubblicato la Ditt1c/da:tone v•·ellmtna,·e, accolta con grande ammi1-azionc. Noi ci proponiamo in questo articolo di esporre brevemente, senza quelrordino che 101•0ha dato l'autore, quei punti rondamenlali che, pcrchò scou· ciali dalle critiche della dotta ignoranza italiana, per adoperare una frase tanto cara al Labriola, sono pili frequentemente s, 1 isati e fraintesi. .. Tocchiamo in bre,·e dei p1·ecu..nori. 01•ande è la luce p1·oiettata dal matel'ialismo storico su questa ve.)•ata, qumslfo: non si va più (1) ltom:i, 169'. - PresAO la Critica Sot(ol._. In 1.lilano (t. n. f, Ci l'u:c1u,sow: Bellr{1!Jt: ~111·Guchlchte du ,11aurt2Um1111; ~IUllg:trt, 1696.- 11,ST.OOILIR: Wwt,chaft IIJICIRtcht 11achde,· ,naterlatlatl•t'l1en Ge1ehfcllt1autran11n1; l.el1 zig, IS93. 1'1 Alludo al Jlror~.s.,orl C. t'. l'errnl,, ,\. Chi:ip11elli e Il. Benzoni. B1b1ot e~ lì no 1i1arco col lanternino della cl'itica e dell'indagine a cercare onde mai e da qual cer, 1 ello per la prima volta sia sprazzata la prima idea che abbia generata. una data too1·ia, non si considerano pili gli scl'itto1·i come facitori di miracoli, ma si mira a studiare quello condizioni immediato e dirette, quelle deter• minate situazioni sociali di cui esse dottrina sono il corrispettivo ideologico, il riassunto e l'enunciato teorico. Di modo che non può più saltare per il capo ad alcuno, come ò saltato al Loria, di andare a cercare, con poco 1·ispetto alla logica ed alla sto1'in, le premesse della creazione dottrinale di Marx e di Eugels ne$li sc,·itti di Lassalle e di P1-oudhon e perfino d1 )lazzini, isolando alcune frasi dall'assieme del testo. Per trovare la genesi storica e i precur.iori ef10ttivi di questa nuo, 1 a into1·pretazione, non è sel'io anda1·e a pesca1•e alcuni dotti, for30 caduti a ca o dalla penna, ma bisogna risalil·e, come giustamente osserva il Labriola, a tutta la rormazione della società moderna. Da un altro errore, comuno anche agli stessi seguaci della scuola mate1·ialistic:1, bisogna gua1•– darsi se si vuol rettamente comp1·eudere la storia. Intendo allude1•e a quell'opinione tanto diffusa, che vede in ogni processo storico l'incontro e l'incidenza di vari rattori, la diagonale di una serie di rol'ze che si chiamano le condizioni cosmiche e telluriche, lo stato sociale, ecc. li Labl'iola non solo respinge questo 01·1•ore,ma lo vince, spiegandone l'origine o i motivi, dipendenti, secondo lui, e dall'esperienza incompleL, e dalla imperfezione soggeltiva dello sto1·ico, che, stretto dal bisogno di orienta1•.3i nel mare inflnito dei fatti e dalla confìgurdzione nar– rath•a, astrae i var; lati del poliedro sociale. gene• 1-alizzaudono gli aspetti immediati del movimento apparente, precisamente come una volta si ravo– leggiava di una (01·;a fisica, di una (or;;a vitale e di una (01·;a sp/1·/t«ate pe,· spiegare cerli dete1·• minati fenomeni. Senonché, anche questa veduta unilaterale e provviso1·ia 1>ercui do, 1 e, 1 a passa1•e inevitabilmente rintorpretazione dei processi stol'ico-sociali è fitata sorpassata dalla visione unita,·ia e organica del materialismo storico. Fra il dii•o però che unitario ed organico è il principio a cui si ispira il mate– rialismo storico e il credere che, dato questo prin– cipio, da esso abbia a derivare, per effetto di magia, tutto l"immane appamto ed il complicato ingra– naggio delle istituzioni, delle leggi, de' costumi, ecc, ci corre l'abisso e, pe1· varcarlo, convien chiudere gli occhi dinanzi alla reali/I pii, palpabile e piu quotidiana. Questo ciel rar sbocciare sul suolo recondo della economia la flo1·a più o meno lussureggiante dei fenomeni ideologici e sentimentali potrà essere il talismano cH qualche alchimista della storia, 11011 la spiegazione genetica a cui s'informa la dottrina cli Engels e di Marx. Anzi, a questo proposito, il J.abriola, nn dal suo primo saggio, ha ratto una distinzione fra l'interpretazione economica e la concezione materialista della storia, col primo nome designando, ad esempio, i tentativi analitici del Rogers, il quale, dopo a\'81' analizzato alcune cate– gorie economiche, quali il prezzo dei grani, il tasso dei salal'i, ecc., studia quanto queste influiscano sulla legislazione, sui costumi, ecc.; col secondo irH·ece la concezione organica della storia, dove « innanzi tutto si ce1·ca cli concepire sloricanienle roconomia e di spiegare il resto delle mutazioni per lo mutazioni sue».(') Su questi concetti il Labriola to1·11a .ancora, ribadendoli, in questo suo secondo saggio, coll'avve1·tire come nel campo del determinismo storico-sociale la mediazione delle ( 1) !11 m,:mor:11 del lllartlfuto del Comm1'1tl, prig. 8!.

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