Critica Sociale - Anno VI - n. 15 - 1 agosto 1896

CRITICA SOCIALE lo reputo intanto pericolosa quosla smania delle ana• logie fra organismo animalo od organismo sociale. Lo nnalogie non hanno mai spiegalo nulla., tanto ò vero che, nella stessa anatomia comparata., s'ò ratto giustizia sommaria di quello analogie dogli organi che avevano t:u1to sedotto il Cuvier od il Milno-J<:dwards. Cho <lai fenomeni astronomici ai tlsico-chimici, ai biologici, agli psicologici, ai sociali si passi gradatamente, è un ratto, ma ò anche un f11.ltoche questo passaggio si fa por la ,,ia di una diJTerenziaziono e di una complicazione sempre maggioro, non soltanto nei fatti, ma nello leggi, epperò la spiegazione della sociologia colla biologia è una spie– gazione falsa. Ma neppur noi campo d(llla biologia ò vero quanlo afferma l'on. Ferri; anzi ò vero il contrario. Perocchò l-:i0ll0 appunto gli organismi giovani, meno differenziali e progrediti, in una parola·, meno o,·oluti, quelli che hanno bisogno di (Liuti per resistere nella. lotta e per vincoro i gli organismi adulti, più ditrerenz.iali, più evoluti, sono anche più autonomi cd il bisogno degli aiuti lo sentono meno. La. storia. dello sviluppo specifico ed individuale degli organismi ò tutta quanta una prova di quello ch'io dico. E non soltanto per la questiono degli appoggi, degli aiuti scambie,·oli, m;Lpor quella più ronda.mentale delln u.rrlnilà. di struttura, la biologia nega. quanto afferma. ron. Ferri i inratti nelle prime fasi dello sviluppo di un essere c·ò omogenoifa od almeno artlnità. di struttura. dello parli, omogeneità. od arthiità. di strutlura. che vanno poi man mano scomparendo collo sviluppo pro– gressivo dell'essere, per dar luogo a quella eterogeneità. od a quella differenziazione di parti che costituiscono l'essenza del progresso organico. La biologia dunque ò tutta quanta contraria. all'a(orisma che ò a baso delle argomentazioni semplicistiche, come ò contraria a quella. netta e recisa distinzione delle specie sociali per la. quale rivive nell'organizzazione sociale umana quella. artiflciale sistematica linneana che fu dal LClmark e dal Darwin ba.ndita. dalla organizzazione vegetale ed animale. L'on. Ferri, dopo aver riconosciuto giuito l'appunto da me fatto agli intransigenti di arfldarsi a delle ideo semplici, mentre tutto nella vita, o più nella vita. so– ciale, ò complesso e complicato, continua affermando che per altro tutte le leggi naturali tJi riducono a.qualche cosa di molto sPmplice, dalla legge newtoniana del– l'azione e reazione, con cui si spiega il complicatissimo meccanismo dell'universo, alla legge di evoluzione, con cui si spiegano tultl i fenomeni della vita individuale o sociale. lo non credo che il principio di azione e reazione del Newton, come il concetto di evoluzione, siano leggi nel senso scientifico della parola, perchò la legge, in senso scientifico, esprime la costanza dei ra11porti rra: i diversi fattori di un fenomeno: come non credo elio il principio di azione o reazione sia la chia\'e di volta dell'edificio dell'universo i senza lo leggi em11iriche del Keplero, coordinanti osservazioni secolari, forse non sarebbe arrivato il Newton a quella legge di gravita– zione universale che rappresenta davvero il perno della. meccanica celeste. Ma In. inesn.Lleizn. più grave, o mio parere, contenuta nel sopraccennato periodo dell'onore– vole 1-'erri ò l'affermazione che il concetto di evoluzione sia un qualche cosa di semplice. Il concetto di evolu– zione b invece il più alto, più complicato e più com– prensivo della. scienza, a mono che si voglia. ridurre il concetto scientifico di evoluzione alla formula di Era• clito, secondo la quale tutto nell'universo si trasforma o nella. lolla ò l'origino di tutto lo coso. Non è in un'epoca nella qualo uno doi fattori ron– da.montali tlell'evoluzione biologica, la sele.:iom: 11atu- 1·alc, morilo precipuo del narwin, vieno minato con tanta copia di fa.LUo di argomentnzioni dal Weissmann, lantochò naturalisti o filosofi del valore dell'Eimcr,del– n1aekel, dolio Spcncer debbono scondore in campo a ,tirendere strenuamente una dottrina che sembrava. ino.t– taccabilt, non è in un'epoca simile che si può affermare essere il concetto di e,·oluzione un qualche cosa di molto semplice. Intesa cosi la o,·oluzione sarà. qualche cosa di molto semplice, mo. anello qualche cosa. di molto ralso. l.. a scienza. è quello che ò. Il socialismo italiano J)UÒ, so Cl'Cllo, fa.re a. mono della scienza, anzi mettersi in aperla contraddizione con ossa, ma non può violentare i ratti o costringerli atl adattarsi ad ideo aprioristiche. Molti altri punti della relaziono delt'on. Ferri po– trebbero essere discussi; non volendo dilungarmi di troppo, mi limito al seguente: Se il partito che si tratla di aiutare, dice ron. Ferri, ò in un dato luogo pili rorto del partilo socialista, sarà. questo che rimarrà assorbito e conruso, etc,·no pupillo, senza acquistare mai una personalità propria. o distinta.; mentrt>, so l'altro partito fosse pili debole ed anemico, allora ò più utile aff.-ettarne I(\ liquidazione>... i-: più oltre: Dovo l'af!lnismo è più praticato, h 1 i il partito socia– lista o no,i nasce, o, invece di crescere, intisichisce mi– sei·amcnlc. E qui io casco dalle nul'olo. Dal Manifesto dei Comu• niali in poi si à sempre detto che il trionfo del socia– lismo ò fatale, che ò una necessità. storica, che è ,•oluto dallo n UO\'e forme della. produzione, dal progressivo assorbimento del capitalo salario nel capitale tecnico, dal fatalo accentramento della proprietà. in poche mani, dalla immoralità ed ineltiludine della classe dominante, da un insieme cioà di grandi cause, agenti in modo automatico o progrossh'0; o che l'organizzazione co– scienle del proletariato o la conquista. dei poteri pub– blici sarebbero da riguardarsi come una conseguenza. di quelle causo recondite e, quanto alremcacia, dovreb– bero 8.\·ere un valore secondario, sebbene sempre molto grando. Oggi invece il conclal'0 del socialismo italiano ripone la l'ila. del partito nell'111transigenza e la morto nell'aCfinismo. Si J)ratica. l'intransigenzo.1 Il partilo nasce, cresco rigoglioso, divenla adullo. Si pratica l'a.Cfinismo 1 Il partito, o non nasce (non sono riuscito a capire come ci ))Ossa essoro afll11ismofra due pal'tili, di cui l'uno non ò ancora nato), o, se nas co, intisich isce presto, muore, oppure {od ò il caso phì fortuna.lo) rimane eterno pu– pillo. Ma insomma, a chi si \'UOI darle ad intendere corte cose 1 Per capire certi fenomeni bisogna proprio imaginare un Congr'esso deliber1111to sotto la canicola della molò. di luglio, colla camicia di rorza. dei mandati imperativi, o mal colante, dietro questioni di tattico, dello grette o livido poraonalità, I.a. pratica del calcio dell'asino non ebbe mai uno. più completa applicazione. lo ho una. fede assoluta nel trionro del socialismo, perchò quello grandi causo fonJamonlali, a cui più sopra accennavo, agiscono in modo continuo cd accelerato, nonostante razione antiscientiftca e repulsi\'a della. nuova. Inquisizione. Saluti cordiali dal ,·ostro t~ucca, 15 l119lf0 1896, E. liONAROI.

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