Critica Sociale - Anno VI - n. 15 - 1 agosto 1896

2: CRIT !CA SOCIALE attraversa la via, si bui.la alla causa. <leipopolo, diventa un rh•oluzionario o un araldo della. democrazia. La condizione sociale del nobiluccio, come quella Lici piccolo borghese, ò piena di contraddizioni. ~h, assai pili indipendente o cosciente quello di quest'ultimo, queste suo coutradc.lizioni assumono linee assai pili larghe ed olfrono i tipi più classici al romantico come al satirico. Lo stesso tempo o ceto, che germogliano un rlrich di lluUcn o un Floriano Ooyer, floriseono i tipi di 1-"alstafT o di Don Quijolo; e gli eroi polacchi della llberlà-, da Kosciusko a. Oombrows:,y, vengono t1allo stesso ceppo che ci diodo i Kra1>11linskye i Wasch• plasky. A questo carattere contra.dd1Uorio del piccolo nobile corrispose il caratlero dello suo rivoluzioni in Polonio. Si disputò molto so esso - le ultime, in ispecie, llol ISGJ·OI - avessero tendenzo democratiche od aristo– cratiche. In rallo avevano le uno o lo altre: secondo lo circostanze, prevalevano quello oppur queste. Ma, nell'Europa occidentale, il rh•oluziouario polacco non poten esplicare che la. parte democratica di sè stesso. In questo ambiente il lato aristocratico non tronva più terreno. Da tulio ciò ben si comprendo come l'alleanza dei partiti rh•oluziona.rii d'Europa coi residui del reuda– lismo polacco dovesse essero tanto più intima. quanto più ardeva la guerra della rivoluziono contro i rosidui del reudo.lismo nell'Occidente europeo, o come In causa dell'indipendenza polacca dovesse cssore uno dei prin– cipali fra i doveri cho il proletariato rh·oluzionario di Europa ereditò dalla. democrazia borghese. Gli autori del Manifesto oomw1i1la e dell' • Internazionale», in– scrh·endo sulla loro bandiera. la indipendenza polacca, non facevano che ubbedire a una necessità. storica. . . . Dacchè I'..-:Internazionale» si pronunciò in tal senso ò scorsa. una generazione; lo. vecchi!~• Internazionale• ò cadula e no sorse una nuovo. Come a. quella, si chiede ora. a questa. di esprimero un voto per l'indi– pendenu polacca. E qui si presenta qualche cosa. di inatteso: un con– trasto nelle ftle stesse della democrazia. polacca. Dei polacchi protestano contro In, proposta di porre la li· beraziono della Polonia rra lo rivendicazioni del pro– letariato internazionale. I nostri lettori conoscono le argomentazioni di questi polacchi dissidenti, dei qua.li la signorina. Luxemburg Hl è resa inlerp1•ete. (') Essa. sostiene molto risoluta– mente elio oggidì la situaziono internazionale della. Polonia, non meno che i suoi rapporti interni, sono tutt"altra cosa da quelli del tempo della vecchia e In. tornazionale », e che la. democruia socialista non de,·e già interrogare, su questo tema., le proprio tradizioni, bensì le condizioni delroggi. Guardando a. queste condizioni, dobbiamo proprio confessare che esse sono interamente mutate. Intanto l'importanza della. Polonia poi movimento democratico e rh·oluzionario europeo è scema.la per questo, che le nostre lolle non si combattono più collo armi alla. mano. Dopo la. storica. .: Internazionale », il suffrr1gio uni,·orsalc, la liborlà. di coalizione, di stampo, di riunione rurono introdotte dappertutto nell'Europa. occidentalo o hanno complehmento mutato la forma ('} I.a Luxemburg 1mbbllcò nella St'lHl Zdt alcun I articoli nello IIIH&O l!enso di quello !.pedlto 11ll11 CrltlCll SoclllltJ. (h'ota Clt"lla Cr..lTh,A). 81b1ot r G no B1a dolla. lolta politica. I Miorolawsky, i Bem, i Dombrow– sky, occ., non troverebbero ormai pili, nelle file della. democrazia o del socialismo democratico, alcun campo per lo loro gesta. Mo, inoltre-, questa classe di polacchi riVoluzionari è completa.mento sparita. La disf,~tta dell'insurrezione del l~U3·6l lo diede il colpo mortale-. Una parto della piccola nobiltà. polacca morì nell'emigrazione, un·a1tra parte in Siberia. I suoi superstiti rimasti in Polonia. rurono, da quell'insurrezione e dal suo insuccesso, ro– vinati llnanziariamente del lutto. I.a. rorza della nobiltà. nella. Polonia russa è spezzata e quei che ne riman• gono coreano di conciliarsi cogli Czar, baciano la mano cho li colpisce e le chiedono solo un po' lii limosina. ~ella Polonia. prussiana il signorotto fondiario polacco partecipa ai graziosi donativi cho procura. a sò il pro• prieto.rio terriero tedesco, diventa. cortigiano e ponsio• no.lo del Governo e sviluppa. la parto ph'l antidemocra• lica. di sè stesso. Peggio ancora in Galizia. Come il dissidio fra le due nazioni ch•ili, f'rancia. e Germania, consegna il dominio dell'Europa in mano alla Russia, così il di!:sidio rra le due naiioni più sviluppate del• l'Austria., i tedeschi e gli czechi, rende la barbara no– biltà. polacca signora dell'Austria, e mette quasi del tutto a sua. disposizione le rorzo dello Stato. Le ten– dom~o democratiche della piccola. nobiltà sono da un pozzo un semplice ricordo. I gentiluomini polacchi di Galizia rarebbero una risata di scherno se si chiedesse loro ùi scendere in campo pei diritti del popolo, corno nel 1818. La parte che sostengono oggidl i polacchi in Austria ò giusto l'opposto di quella che sostennero nel '48. Or, poichè la Polonia ha. por lai modo cessa.lo di os. sere la. terra rivoluzionaria per eccellenza, cosi anche l'idea della ricostituzione della Polonia., como baluardo dell'Europa libera. contro l'assolutismo russo, ha per– duto gran parte della. sua importanza. Nella guerra. di Crimea si vide chiaro come un mo• derno esercito o una moderna burocrazia. non possono daro che risultali assai mediocri se mancano le basi economiche e politiche di uno Stato moderno. La scon– fttta del suo esercito e della. sua. amministrazione co· slrins, l'assolutismo russo ad aprire alla Russia la viu. dello sviluppo economico e, fino a un certo segno, anche dello sviluppo politico. Con ciò introdusse nello lato nuovi elementi di agitazione che, prima o poi, nniranno per rovesciare quel vecchio dispotismo orien– tale. La Russia sta maturando movimenti rivoluzionari, che giù. raggiunsero una gran roria e che in queslo stesso momento si ranno sentire. Una rivoluzione nel– roccidente scatenerebbe oggi in Russia tali rorze rivo– luziontrie, per cui lo Czarismo avrebbe troppo da (1Lre in casa propria, e poca voglia avrebbe di prestarsi a.Ila repressione all'estero. Pietroburgo è oggidì un centro rivoluzionario assai più imporlanie che Varsavia, e il movimento rivoluzionario russo ha già un'importanza. internazionale assai maggiore che non il polacco. . . . Ma, anche come argino contro il po.nslavismo, poco conta ormai la Polonia. Non solo perchè, come giù. ac– cennammo, la rorza di rosistonza della sua nobiltà ò infranta, ma porchè scema rapidtLmente la forza ed il pericolo dello stesso panslavismo. Già accennammo ai nuovi elementi di agitazione sorti in Russia. Ma.anche maggiori ne sorsero, negli ultimi decenni, rra gli slavi dell'Austria e dei paesi balcanici, non tanto per eR'etlo della stessa agitazione

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