Critica Sociale - Anno VI - n. 15 - 1 agosto 1896

810 I 231 CRITICA SOCIALE cializlat.o cli infrap1-c.sa pad1'ùnalo. Balla ~tossa 'l'o– scana, elio n e ò la tc1· 1·a classica, alti si levano i lagni dello classi lavo1·all'ici 1 cho cominciano a pagare, :mcho dal giardino d'llalia, il 101·0fributo all'cmi– g1·azionc. La \'Cl'ità ò che il conii-atto di mezwdria è in ul'to collo leggi della p1-o<luziono capitalistica. Più questa s'alla1·ga, e più di\'onta un non senso c1ucsto vincolo del capitalo tc1·1•ic1-o alla mano d'o1>era. Il capitale, che genera nel suo sviluppo sorrappo1mla– ziono o disoccupazione, non può a lungo acconcia1·si a un conl1·alto che gli impone una mano cro1>01·a, ,o 11011 co to sa, cedo di costo fisso,e con diritti che o,;;tacolano il mutar.si delle colture, che i11ll'alciano lo s,·olgersi di quello speculazioni o di quella produ• ziono disot'<linata,çhe sono insieme la vita e la mo1·to ,lolla bo1·ghcsia. E certo inolt1·0 che cointere senza di mano d'opera vuol dire colh11•a mista, cioè pt'O· duzionc anche per gli usi domestici, vuol dire osta• colo alla inlroduzio110 di macchino e di miglio1·a• menti ag,·icoli. Che so questo ò il moti\'O che spinge nocoss:wiamente le classi abbienti a disfarsi del con• t1·allo di 1nezzadria, d'altl'a 1nwte i lavoratori, cosl l'assc~nati e ossequenti in passato, oggi, a cagione del diminuito prezzo dei p,·odolti e per l'inas11ri– mento generale delle altre condizioni di vita, co– minciano a reclamare una maggior parte di prodolti o per lo meno a sentire la ingiustizia della parlo 101'0assegnata. Oi tali conrlizioni il pa1·tito socialista(chc si clichia1·a :wvc1·so a qucst..'l.forma di cultura perché, come la piccola proprietà, po,·la con sè lo sfruttamento del– l'uomo 111 un grado altissimo, mentre impedisce lo srolgersi razionale dell'indust1·ia agricola) deve sapei• pronttare sospingendo i mezzadri a ottenere dei miglioramenti, che possono andare dall'abolizione delle appendtct e corvale sino alla garanzia di un mi– nimo necessario alJa sussistenza del me1.zadro. Per tal modo, organizzando all'uopo dello leghe di re• sistonza. esso rendedt più acuti e più stridenti gli antagoni.smi che covano in g1·embo a questa fo,·ma agricola, e ne render,\ sempre pili difficile la con• ~c1·vazione. Di fronte allo proteso c1-cscenti dei moz. za1ki 1 i p1·op1fotari si ti'ove1·anno co trclli ad ab– bandona1·e rapidamente questo vecchio tipo di con– fratto o ad inst..1m·a1·0 la. economia a sala1·iati. :i.• Contratti a cointeressenza. Anche nei luoghi di g1·ando cultura, allato all'im– ))icgo cloi rcri e p1-op1·isalariali, 11-oviamodiffu is– ~imo il conit·atto di colonia va,·:.farfa, a cui co1·– l'ispondo la classe elci cosi cloUi contadini obl>ligali. Non è questa una fo1•ma pal'iicoku'O all'Italia: lo si frora diffusissimo in tutte lo campagne déll'Eu1·opa occidentale, specie di Gc1·ma11ia;cd ò di 01·igino ,rntichissima. Il colono parzial'io fa il contratto annuo; 1•icevo il ~alario, parte in natura, pa1·te in generi, ed ha uua partecipazione sul prodotto di determinale cui• tu1·0 (granturco, riso, Imo, bo1.1.oli).Non è il caso cli diffonderci qui ad accennare le 1woporzioni ir1·i• so1·io cli c1uesta partecipazione. Ora è il te1--zo, ora il <1u:wto,ora il r1uinto, ora il sesto, che spetta ai con– t:ulin.i lut~i /nsi!)Te, _11!ent!·~ il pad1-ono 1>01· sò solo fraU1eno 1 / 3, 1 "' 1 /'/,, 1 "/ 6. Le classi padronali sono molto f;wo1·m·olial man– tc11i1ne11to tli questa fol'll1a conlratlualc, special– mente per due motivi: anzituIlo pe1·chè la compa1·– tccipaz1one, 1>01·genclo l'appa1·enza di una solida1·ict.\ di interessi fra il 1>acl1-ono e i lavol'atori, vela gli antagonismi cli classe e ottunde gli stimoli della l'ibellione; poi, pcrchè le cultul'e date a parteci1>a– zionc sarebbe1'0 poco rimuneratrici per iJ proprie• tal'iO o flttabile se i laro1·i si eseguissero per mezzo di sala1fati a tempo. Laddore, nella pa1·tocipazione, il contadino ò sp1·onato a spicg,wo in c1ucsli larol'i tutta la sua cne1·gia; e ad impiegarvi anche quella tlclle sue donne di casa o dei ragazzi. Anzi, t1uosto ò ciò a cui mi1•a il p1·op1·icta1·io:sfruttare fol'ZO di hwo,·o gratuito. Menfro egli occupa in modo as– so1·0onto il contadino noi laro1·i che l'iguardano l'esclusl\·o intc1·esse pad1-onalc, sa che alla cultm·:l in p:wtccipazione p1'0V\'Cd01"~rnno le donne e i 1·a• gazzi del contadino. E cosi egli, il padrone, :.\\'1•:\ la sua quota nei prodotti ottenuti con un laY01-oche por la c1uasi tolalit.'1 ò lavoro non pagato. Questo sistema della colonia o cointe1·e$senza è insomma una. forma cli cottimo, assai più r.ipace di quel che sia il collimo applicato nell"indusfria manifatturiera; J)Crchò qui non soltanto riesco a ottenere dal la• vorato1·e il massimo sforzo, ma giungo a sfrutla1·0 altri individui, olt1·e il lavo1·ato1·0. E nello stesso tempo associa c1uestipo\·e1·i sfruttati alla c\·entualil:\ dei disastri della azienda. Ben si comprende, dunque, che la classe padl'O· nale !:ia molto tenera del coufratto cli cointe1·cs– scuza. E si comprende 1>0rriò come gli sforzi del pa1·tito socialista debbono essere ri\ 1 olti a elimina1·Jo dalla nostra vita agricola. Per raggiungere direttamente lo SCOl,)O, noi, dopo srclati nella pt'opaganda gli inganni d1 questo con• tratto, dovremmo organiz1.1ll'e i contadini obbligati in leghe di resistenza, i1witnndoli a chiedere, in luogo del compenso in pa1-tocipazione e del salario in natura, 1l sala1'i0 a conlanlt sulla misura del tempo. Ma difficilmente i contadini pot1·anno di colpo ,·e– niro indotti a r1uesto gene1·e di 1·ichiesta. L'abitu– dine alla compartecipazione è cosi fo1·teche il 101·0 primo impulso, r1uando si decidono a prendere in mano la causa propria, è di reclamare una quota più elevata di compartecipazione. I socialisti, in tal caso, assecondino pure questo molo istintivo dei contadini, non senza 1>01'Ò ammonirli della riforma pili mdicale a cui devono mir;wo, o non senza p1·0- renil'li delle difese cho i padl'Oni potranno op1>orre ai 101·0sforzi col mulai'C e col 1·idrn·re lo culture in pal'tecipazionc. Assecondino, diciamo, questo moto. daccllò l'esito non 1>uòcsse1·e, a 01·0\·e o lungo an– dare, se non (Juesto: di sospingc1·e i p1'0priet,wi a iniziat·e essi l'abbandono dol conti-atto di colonia. E co~ì i coloni, col h·asro1·ma1-::;in \'e1·ie pr'OJ)l"i sa- 1:wiali, diventeranno anche socialisti, 1>e1· a\'e1'C spo- 1·i111entatoche la gmncle 1.u·me, onde i pacl1·oni si :-e1·rono pc1· clucle1·e i lol'Osfol'zi, è il dil'itto di pm- 1wiot:ì. 1wiYala del suolo. n',,lfroncle c1uestofatto, della eliminazione dei con– lratti a Oase di coi11te1·cssenza. è un fotto che :-:i compio indipendcntemo11to dalla volontà dei so– cialisti, i quali ~i limitano ad afft·oltal'lo nelle co~o e illust1·arlo nelle coscienze. lnvel'O, tutta la nosti·a rita agricola è in evoluzione verso le fo1·mc della oc-onomia a sa la1·iati i e\ 1 0luzione visibile anche ai profani di r.gl' icoltu1·a nell'alla1·garsi dello collul'e prative e forag gere, nel semp1·e Ct'Cscente numc1·0 di macchine, nell'uso ognor più lai-go cli concimi mi11e1-nli 1 nell'estendersi o migliora1"Si degli alle\·a– monti e delle industl'io annesso. Il m0\ 1 irnento, dun(1ue. che noi consigliamo di ])l'O· muovc1'Cnei paesi a colonia in favo1·e del sata1•fo a contanti, ha una solida baso nelle tendenze fatali o i1•1·o~istibilidella moderna 1wocluzione. 4. 0 Beni comunali, demaniali e diritti comunistici in genere. Questi beni si I iducono 01·mai in Italia a: ctnquecenlomila etta1·i di demani napoletani e siciliani; cluecentomtla ella,·i negli Slali 1>0nti0ci;

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