Critica Sociale - Anno VI - n. 5 - 1 marzo 1896

70 CRITICA SOCIALE naro, ecc., ecc. In altre parole, l'agricoltura segue le pedate dell'industria: si nota forse un parallelo miglioramento nelle condizioni delle industrie e in quelle degli operai che vi sono· addetti f In agri– coltura, come nollc manifatture, non Oforse sempre ve1·a l'osserva:done, fatta dal Jacini W anni fa, a proposito della !Jombardia, che, dove maggiol'i e pili 1·imunerativi sono i prodotti. là. appunto i la– voratori sono peggio trattati e soffrono maggior– mente? Valeva la i,ena di fare il socialista mili– tante pel' uni.\cinquantina di gio1·ni,per poi non afferrare che il cancl'O sociale non si annida nei fenomeni della pl'oduzione, ma in quelli dolla di– stribuzione della ricchezza? Dalla avvenuta rivolu– zione cli quelli non induciamo noi forse lo pl'os– sima e fatale rivoluziono di questi? Al prof. F. Virgilii resta il merito di ayere trascritto - O il vero to,•mine - dall'opera del Solari cinque teoremi e una dozzina di co1•olla1•i che souo la quintessenza della superficialità e del– l'assurdo; nonchè il merito - assai maggiore - di avere commentate queste ~ nuove verità» con originali considerazioni che sarebbe (Wezzo del• l'opera rifel'ire. Queste nuove verità. sono propl'i0 sbalorditive: l'induzione dell'azoto fa scompal'ire ogni antago– nismo tra le classi sociali; fa aumentare le mercedi agli operai di tutto le industrie, « pareggia econo• micameuto gli svantaggi della differente potenza naturale di p1·oduzione -», « rovescia di sana pianta uno dei capisaldi della teoria ricardiana » 1 quello della decrescente fertilità., impedisce la disoccupa• zione, la crisi nei salai-'!, e fa 1·ttarda1·e di qualche secolo l'ap])lica:ione della legge di Malthus! La legge di Malthus O il pensie1·0 continuo, l'in• cubo tetro dal nostro p1·ofessore; essa è ce1'tamente che lo ha spiuto a fo,·mulare nella «Conclusione» le sue peregrine idee ed i suoi Yoti. - Nella « Conclusione» tutti hanno la loro parte; per tutti la penna lusingatrice dell'Autore ha complimenti senza misura. li Virgilio sa essere col Jacini e col Solari un rervido propugnato,·e delJ·agricoltura intensi\•a e pe1•rezionata; ma riconosce col Rudinì - che difende latirondo e latifondisti - che è inutile violentare le legç-i della natu1·a, tanto più che la cosa sarebbe antieconomica; si augura che nndustria rurale abbia presto la vlusvalenza J}O· litica, e, benchò non lodi gli agra1·t nostri - ingordi solo di dazi - pure proclama che sono intelligenti deputati: non disprezza il progetto Crispi por la Sicilia, ma preferisce le masse1·te inalfe»abllt (Homestead) del Pandolfi, le Casse rurali, come pure le bonifiche a sistema ridotto di un certo signore, il quale ha scoperto che« una delle cause per cui le terre sono disabitate ò la mancanza di abitazioni»; dice un sacco di bene delle proposte di Vollmar e si addolora che l'in– transigenza abbia pienamente trionfato, in quanto che il socialismo non deve avare un gretto signi– ficato politico, ma dovo trascinare nell'orbita della sua azione tutti i veri democratici pe,· trascendere dall'uni versai ifa teorica della critica all'applicazione pratica di speciali sistemi, e diventare cosi un polpettone per tutti i gusti. Nel suo ibridismo e nel suo mimetismo, ha saputo anche truccarsi da socialista, facendo, per giunta, il Ct'itico o il maestro alle democ!'azie sociali di mezza Europa. Ed ora sfrutta agricoltura e questione agd· cola: in qual modo, con quale coltura, con quale serietà e 01·iginalità. di idee, ci fu molto facile di– mostrare. ).IASSIMO SAMOOGIA, B L'INDUSTRIA NATURALE Il carattero socialmente più importante che distingue l'industria primitiva da ciascuna dello sue forme po– steriori (adoperiamo la. parola ùulmtria in senso largo, come la serie degli nttì cho costituiscono l'attività. eco• nomica, ossia l'opera dell'uomo diretta al conseguimento dolio ricchezze) non si riscoritra noi modo di p1·0,lu– ::io11e bens} nel modo Ji 1·1'jx,.1•tizione del prodotto. Così,mentre, ad esempio, nelle Comunità di 'Villaggio indiane, che studiò il Sumner Maine, il prodotto o, in caso di baratto, il suo equivalente viene ripartito rra i lavoratori in ragiono <lolla. quantità. o qualità di la– ,·oro compiuto; nelle molteplici industrie dei paesi ci• vili l'operaio riceve meramente un salario, cioè una parte soltanto del valore della ricchezza da esso pro– dotta. Questo non ora sruggito all'acuta ed imparziale in– dagine di Adamo Smith, il quale, nella sua classica opera della Ricchezza delle Na%ioni (lib. 1. 0 , cap. VIII), trattando del Salario, notava come « il prodotto del lavoro costituisce la. ricompenso. tiatm·ale ossia la. mer• cede del lavoratore•; o come « nello stato primitivo, cho precedette l'appropriazione dei terreni o l'accumu• )aziono capitalistica, tulio il prodotto del lavoro appar• teneva o.i lavoratori. E non vi era nè proprietario, nè padrone che lo dividesse con loro. • L'economista scozzese trovava - hol'l·esco 1•eferens - che questa condiziono di\cose, so rosse stata dure– vole, avrebbe portato ad un migliorament.o delle mer– cedi e ad una diminuzione generale c181 prezzo dei prodotti. In base adunque al modo naturale od artiftciale con cui si attua le. distribuzione della ricchezza, ossia il renomeno economico più rilevante, si distingue una. economia o industria. tiatm·ale o p1·ilniliva ed una eco• nomia od industria a1·tificiale 1 che a. quella. si sostituì o contrappose nella. evoluzione storica della società, ma di cui rimangono tuttavia traccio notevoli nello stesso mondo civile o nelle contra.do rimasto esenti dni beneftci del progresso. Le (orme di economia od industria artiftciale, che successero a quella primitiva, si riducono a tre forme tipiche: lo. schiavitù, la servitù, ed il capitalismo. Esse hanno questo di comune, che la mercede del lavoratore ò sempre inreriore al prodotto della. sua. attività.; la differenza va a beneficio della classe che ha monopolizzato i mezzi di produzione o perciò gode del privilegio dell'astensione dal lavoro. Ma diversi sono i modi con i qua.li si consegue questo identico effetto nelle varie epoche storiche. Inratti, come dimostrò il Loria. nella. sua Analisi, l'eco• nomia primitiva ò propria del periodo della. « terra li• bera •, che segna pure l'epoca aurea. della libertà. della gente lavoratrico(o,più esattamente, della libertà. umana) e si riproduce sotto rnrie formo ogni volta che la terra ridi\'onta ad essa accessibile. Ma la libertà. della terra, generando la dispersione dei lavoratori sopra i terreni pili rertili, conduco alla disgregazione sociale od addimostrasi ostile alla intro · duiione ed allo sviluppo dell'associazione t.lel lavoro questa può temporaneamente conseguirsi mediante l'in• ter\'ento dispotico dello Stato; ma i molteplici limiti che r11.talmentene ùerivano alla produzione impongono rat.lozione di una (orma. economica superiore, tale cioè che, pur mantenendo l'associazione di la.voro 1 provveda più largamente ai maggiori bisogni della popolazione

RkJQdWJsaXNoZXIy