Critica Sociale - Anno VI - n. 5 - 1 marzo 1896

80 CRITICA SOCIALE . . . Del 1·esto, né il « caso » di D1·odgin nè la stessa dottrina di Tolstoi ci sembrano bersaB"lio appro– priato alle inYettive di Spielhagen e ai commenti di Flavio IJiondo. Drodgin (togliamo i dati all'ultimo e postumo scritto di Stepniak: una recensione della biografia di Drodgin, scl'itta da Popoft~ con prefazione di 'l'olstoi) (!) era un contadino che avea presa la pa– tento di maestro. La scuola magistrale e l'influenza cli un esiliato politico, intorno al quale si era fo,·– mato un g,·uppo entusiasta di studenti e di maestri, lo fecero socialista rivoluzionario. Ebbe un posto in campagna: ivi fece attiva propaganda; talchè attirò su di sé le ire dell'autorih\ scolastica e netrro ru rinchiuso, come delinquente politico, nelle car– ceri di Charkow do,•e rimase otto mesi. Poco prima ,weYa fatto conoscenza col principe Chilcow, uno do' più geniali seguaci di Tolstoi, e da esso si 1asciò convertire alla fede nuo,•a. i\fa uscito di carcere, avendo perduto il diritto di esercitare il magistero, ò chiamato al servizio militare. Fu il principio di tutti i suoi guai. Ricusatosi a prestare il senizio, come contrario al Vangelo, fu inviato alla compagnia di disciplina se– dente in Voronicg.MaDrodgin non era un rassegnato. ~?~!.\~:iefg:~e;::1~ 1 ~ 8 ot 1 ti,j~:osr~J~oli~~~~v~~~~~,;~:•t;gl~: camente abbracciata, distingueva l'amico dal nemico e non sapeva benedire quelli che lo maltrattavano. Nelle carceri disciplinari, ir1•itato dai brutali scherni degli ufl1ciali, andava loro coi pugni sulla faccia, e invocava l'insurrezione di un nuovo Pugatceff. Questa lotta fra la rassegnazione passiva, che voleva imporsi, e la sua indole ribelle era cosl tormentosa 1 ch'egli fu presso a sentirsi felice quando lo rin– chiusero in un'orribile cella dove gelava letteral– mente n 12 gradi sotto zero, e che gli fu micidiale. Poche settimane avanti morire, scriveva a un amico che gli parlava di amore cristiano:« Le tue sono frasi; se tu avessi a rare, come me, con gente dissoluta, ignorante, porca ed idiota, che adopera ogni mezzo per comprimerti e sbeffarti, tu com– pl'enderesti che il male esiste e che esiste la cattiva gente. » Insomma Drodgin era un uomo dei nostri fempi, anzi semplicemente un uomo. Volle farsi pecora; non potò; ed ò morto inutilmente. Come si vede ò un dramma molto semplice, quale si veriflca, o può verificarsi, anche in alt1·i climi, nelle circostanze pii1 sva1•iate. La connessione di questo« sacrificio i. colla dottrina di 'l'olstoi, è lenta e quasi accidentale. Quanto al 'l'olstoi, qualche pe• l'iodo della sua prefazione, attesta delle conces– sioni, che alla rigidità della teorica impone la vita l'enle. Senza pari aro - egli seri ve - della. contraddizione osistento fra il cristianesimo o la sottomissione all'au– torità, ò cel'to che la. sottomissione volontaria. ò diven– tata ai di nostri assolutamente impossibile per lo svi• luppo della coltura ~enerale. La gente poteva. sottomettersi quando, anche senza provare il senso della paura, considerava l'autorità un'emanazione di Dio: gli imperatori romani, gli impe• ratori cinesi, tigli del cielo, lo czar russo, dio terrestre, e tutti i re e imperatori anche del medio e\·o erano ritenuti mandati dal cielo a compiere grandi ratti. Ora lo cose sono mutato; tutti, anche gli ignorantissimi, sanno quanti furono i vizi di Luigi Xl di Francia, di Elisabelta d'Inghilterra, di Giovanni IV o •di Caterina di Russia, dei Napoleoni e di Nicola. I, i quali regna• vano e disponenmo della sorto di milioni di uomini non per missione divina ma perchò impostisi colla (') O/li J.etucit u,1111, foglio politico rusao, cl1e 11 11ubl.illc:t a rrode e la violenza, sonia che si trovasse alcuno capace di detronizzarli o decapitarli, corno si ò ratto con Carlo I. con Luigi XVI, con Massimiliano del Messico, con Luigi Filippo e con tanti ollri. Qui, o c'inganniamo a partito, o la dottrina della non resistenza, ch'è il fulcro della teoria tolstoiana, mostra al sole più di una crepa. Nè di questa dottrina, e delle conseguenze cui dà luogo, fu 'l'olstoi l'inventore. Essa ha le sue l'adici nel pili schietto cristianesimo primitivo e si trova diffusa nel pensiero di numerose sfitte mi– stiche della Russia, dello quali la filosofia del Tol– stoi non è, in qualche modo, che l'espressione let– teraria. Il che dimostra che questa dottrina, come ogni altra, è il frutto di determinate condizioni di tempo e di paese, e il farne risalire la responsabi– Jità. ad un singolo pensatore è disconoscere le leggi di ,causalità più elementari. u el'idente d'altronde che la ribellione isolata, la protesta individuale in nome di un ideale dalle forme mistiche e vaporose è il prodotto necessario dei terreni ove la organizzazione e razione collet– tiva sono premature e impossibili. L'anarchismo religioso, di cui il tol.stoismo è una forma, non è che del socialismo anticipato, piantato su un terreno ~l,:es:la1\~:0mf~/~~m!~~01;~; t~ii~•i~!tf~~ ~~~1~ condizioni d'ambiente. Ond'è che il paragone fatto dallo Spielhagen, o ribadilo eia Flavio /Jionat, colle dottrine e colla coudotta dei socialisti tedeschi, o fosse pure italiani, ci sembra in urto con ogni concetto di relatività storica e di positivismo. Date alla Russia uno svi– luppo industrialo quale lo ha oggi la Germania, datele una diffusione di coltura, una densit,\ di popolazione, un ambiente insomma simile all'am– biente occidentale europeo: e voi vedrete, a mal– grado di ogni possibile influenza etnica, sviluppar– visi a un dipresso le stesse tendenze sociali; e voi vedrete il partito socialista allignarvi, che avrà di meglio da fare del predicare la non resistenza, il sacrificio individuale, la pl'otesta passiva, che a voi paro pazza ed inutile. Pure non è inutile nè pazzo il pallido fiore della steppa, che la neve agghiada, che la siccità. riarde. Esso sta ad attestare che anche lì v'è un terreno suscettivo di fecondazione, che nelle opportune condizioni potrà. crescere un giorno la biondezza superba delle messi. FILIPPO 'l'URATI. In questi giorni manderemo la rl– scosslo:ne postale a tuUi coloro che ci debbono ancora un seniesl1·e o una pa1'le qualstast dell'abbonamento pe,· la scaduta an– nata 1805. A rispannio dt spese 1'iscuote,·emo insieme Cimpo1·to del .1. 0 sem,estre 1896 già in corso. Tanto meglio se ci eviteranno 1l pe1'àtlempo, inviando ca,•tolina-vaulia appena letto questo avviso. Inscriveremo nella Biblioteca. di Propaganda.: B1•i• ciole tli socilillsnio; 4 opmcoleUi a un soldo t'uno, di p>-opaganda popolm·e, assai .be,i fatti, <li BIAGIO CAR- 1.A.NT0~10, da 1'01·it10. o,us•:rrE ll1011.r.ioNT1, gerente nspo11sabilc. J_,1mdr;1;n. !S, dei 18 genn;iio 1696(calendario ruuo). Milano, Tipocrana degli Operai (Soc. coop.), c. Vltt. Eman. t!-16,

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