Critica Sociale - Anno VI - n. 5 - 1 marzo 1896

CRITICA SOCIA LE 07 Unimsità autonome università borghesi? Lìbertà d'insegnamento, libertt. di 1ludio, autonomia ammini1trallva, didattica., disciplinare! ecco i colpi di gran cassa. che annunziano la rirorma. uni\•orsitaria proposta.dnll'cccollentissimo Unccelll.E Il buon popolo Italiano, questo popolo che sogno. di rondare in Mri~a una eecondo. Italia e credo compromos,1 Il propno onore o Il proprio prestigio Ili dovo non 1000 in giuoco cho de' loschi interessi, questo medesimo popolo si Jucia Illudere dalle belle prome110 di chi governa la Istruzione nnionale ( 1 ); e, al dire di certi giornali, pro• tenori, studenti e cittadini plaudono ali& completa ri- 1oluzlone di un problem• co1l a lungo dibattuto, ripro• mollendoseno il sanamento di tutte lo piaghe che ar– Rlggono l'insegnamento superiore. Non c'è cho dire; il disegno elaboralo dnlla mente di tnnto ministro è ratto por contentare tutti I gusti e por aoddiarare I desideri di tutto lo classi di cittadini! Vl ha. chi lamenta. che In ltallll le Università sono troppo e troppi i profeHorl: ebbene, 11 farà in modo che YMgano a. riduui spontaneamente, con un proce · dimeolo cosi meraviglioso cbe nouuno 88 ne accorgerà, nè uranno lesi i diritti o le tradizioni di nessun Ateneo. SI proclama che le Cniver1ità. sfornano una 10.ra . popolazione di dottori, che divengono altrettanti spostati; od ecco, si eleveranno lo taHe al triplo. od al quadruplo, e chi vorrà studiare pagherà. di propria tasca. professori, libri, gabinetti ; nb con cib si rad~ danno al popolo, giacchè, a garo, amministrazioni locali o privati facoltosi provvederanno al poveri di vero in– gegno che \'0rranno proseguire gli 1tudl. C'è chi si duole della sovercl1ia ingerenza dello Stato negli studi; ed ecco data. alle Università. la ph\ perfetta. indipen– denza. cosi non anerr& pii\ che studenti chiassoni o profH1orl Irrequieti turbino le digestioni di chi son• nocchia alla ~finern; il bilancio dello Stato - questo è uno dei capitali iolenli della. riforma - realizzerà lmponenll economie, e le &pete dell'lslruzione superiore, che b coaa di lusso e privilegio di pochi, non saranno phì chieste alle tasse spillate alla. nazione o che sono sanguo llol povero. Ma altrl prodigi rar!:I.balenare Il divo naccelli; lo sludento eleggerà liberamente I corsi cho vuol seguire, lo pro,·o che ,·uol d11re: l'lnsegnl\nte non a.vrlt.pastoie di nessuna. maniera; ma il paese urà. garantito, cogli etami di Stato, della va.lentia. del profe11ion iati; e la li· berlà. ur& per effetto che i gionnl, alla. ftne, si met– teranno a studiare sul serio. SIole,·erà. d'importanza ristilulo della. libera docenza, gli studenti facendo ressa. attorno alle cattedre d"ondo emani più viva. e più mot.letna.luce di sapore. Insomma, por chi sta. alle apparento, la riforma Baccelli è il com– pendio di tutto le perrezi oni. Ma I\ ohi non si lasci abbngllo.ro dalle decorazioni br\lln.ntl, o, sospettoso dell"arteftco o del committenti, i'I Con buona pace del nostro collabor:HON', th• fone, del reato. •oll• faN qal un po" d·,roob. Il popolo d'halla - H ~oo quHla parola• popolo• 11 1"oglia lnteod•r• la 1r•n mHu the tuda ad allMtlre Il bollino Pf'i pochi aopraft'allorl - 1"jntu-uu tanto. oirgl. d•II• riforma uoh·ertillrla quanto noi cl prtoe'cuplamo delle di• KOrdle lnt.. tine che affliggooo la popclaalooe di qulc.he itoletta dell"OCf!anla.Ruona p:.rte Ignora ancbl che •I 1l ano In l lalia del t.Otl detti • 1tudl 1uperlori •· K COii enA nn che :l"r! Tila II re• irlme del Hn1rul1uglo 111lduo • della, lolenu, che Impedisce alla c 01t1enu 11u1on11ledi rormar1I e al cittadini di occu1)artl del loro l111ere1tlcolle1t1vl 11111 ele1"ati. (.,·otii dtlla C1uT1c•l• ftccbl lo viso al fondo, esamini le fondamenta e le lra.• va.ture, ben dh·eno appare rediftzio che tanti uomini illustri (fra essi, abilmente accaparrato 1 ron. Bovio) si apprestano ad inaugurare. nuonl ed Ingenui italiani! ma lo credete sul serio cho la. ciano cho ci padroneggia, cho Il governo alla cui toata. at11nn Crispi, vogliano prov\'odoro a\l'istru– ziono nazionale a vantaggio della scienza o dol popolol non altre sono lo mire, ben nitri gli orrotti che si a.vranno dall "approvazione, quasi co1·ta 1 dol progetto Bac• colli. Si a.vi ¼ che il 1>rivilegiodell"istruzlone superiore diverrà sempre più un monopolio dello cl111Ipiù agiate; cbe I progressi della. scienza, scambio di rivolgersi, al• meno In parte, 1. favore di quolll che la.vorano e che soffrono, uranno, anche più d'ora, deatlnati ad accr& scere gli agi o gli oti degli abbienti; cho l"atlualc, per quanto limitata, libertà di stuJio e di Insegnamento sarà dol tutto soppresso., o l'Ateneo diverrà Il campo chiuso dellll borghesia, la fabbrica brevettata. do" suoi oommossl cd &genti intelloltuali, Il flaradiso do' suoi dogml o l'inforno d'ogni libero esame. Lo scopo tiella riforma ò limitare il numero degli studenti, Impedire a quanti non siano membri o nllelli della claue borghese di accostarsi alla fonte del sapore, diminuire o meglio abolire la concorrenza oelle profes– sioni che devon essere privil('gio degli sfruttatori .. \ pag. 2..tdella. relazione compilata dalla commissione esaminatrice del progetto si leggo: e frattanto la. popo– c luione scoln.stlca, anzicbè dlminulro, \'& continua– « meuto crescendo, e le Unh'or11ità,aempro pltì affollate, e: seguitano CL ri\'0rsnro ogni anno sul 1rnbblicomercato • una quantitò. sempre più numerosi\ di Individui, che e hanno gllt. costituita quella nuova rorma di proleta– c rialo Intellettuale ancora più lnfellco dell'altro e e nel qwalt i pa1·lili e,lrcmi reclutano malti fra i loro e t~mtnli piU allir1i,piU 6agaci e meno 6inccri. • Queste parole sono signiftcati,•e; non si vuole gente istruita elio 1\ possa. schierare nelle ftle del p&rllti 10vversivi. Ed ò per questo che si propongono tasse fa.volose per chi vuole studiare o darsi alla. libera doconztt, ò per questo che si abbandoneranno le t:nl,•orsità allo ca– marillo ammlnlstrati'"e locali o pri\'ato, ancor più re– trivo del potere centralo soggolto al controllo dol Par– lamento, cho, per quanto reazionario, contlono pure una minuscola rappresentanza del proletariato. Ma ftgu– ratovt un poco le nostre Cnil•ersltà, che do,·rebbero eHore paleilro di studio libere da qualslul influenza di interessi e di passioni, governate in,·eco da enti lo– cali e da camorre di professori, I quali donanno na– turalmente, per non compromettere l loro interessi privali. obbedire alle imposizioni Jel sopracciò più influenti dol luogo! I glo,•anl po,•eri che si affacciano alle soglio univer– sitarie, dico il progetto, saranno esentati dalla tassa. se dimosh•ora.nno di omergoro per studio od Ingegno. Fi• !antropico pensiero! Ma. q1umti o sopra lutto quali sa– ranno i po\"&ricosi fortunali 1 Oggicon rolatlv11.facilità. si accordano oaontioni dalle lasso, perchò ciò non nuoco agli \ntereasl dei proressori e al patrimonio dell"Aleneo; m11. quando il danno rimbalzerà sulle bortc degli inse– gnano, chi più uri. o.mmesso 11.I beneftclo 1 (Secondo Il progetto, gli stipendi dei professori sa– ranno pagati colle tasse ,,ersato dagli studenti inscritti ai singoli corsi.) Inoltre, già. oggi, per godere lo esenzioni o i sussidi, si dovono osservare scrupolosamente I regolo.menti che por I paganti sono in"oce di gutla-porka; si dove ri-

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