Critica Sociale - Anno V - n. 18 - 16 settembre 1895

286 CRITICA SOCIALE B. Espulsione. - Questo mezzonon è affatto impiegato dagli animali, i quali non sembrano quasi acco1-gersi dei parassiti che li infettano. 'l'a– lora, per altro, le azioni riflesse dell'organismo suppliscono all'assenza di intervento cosciente. Cosi il pus contiene dei globuli bianchii,che circondano i microbi e li spillgono fuori. Secondo Dendy, la perdita del sacco viscerale, che avviene talora nelle coma.tuie senza che esse muoiano, avrebbe per elletto di sbamzzarle dei parassiti che le rodono. Vi sarebbe, in questo caso, autotomia protettrice. L'uomo ricorre a molti mozzi per espellere i parassiti. Basti accennare ai ve1•mifugi e ai.teni~ fugi. Anche pei parassiti sociali l'espulsione è fre– quente: le amministrazioni della pubblica sicurezza furono in certi paesi istituite specialmente per assicurare l'invio alla frontiera degli individui pe• ricolosi. Inghilterra, Francia, altri popoli, si sba– razzano della più parte dei loro delinquenti colla depol'tazione. Molti governi cacciarono dai loro territorii gli ordini l'eligiosi, che consideravano come inutili o nocivi. rello stesso ordine di ideo, l'act, votato agli Stati Uniti nell'82, prescrive la retrocessione ai paesi d'origine dei condannati, dei pazzi, degli idioti e, in generale, di « chiunque sia incapace di ,,egliar~ su se stesso senza passare a pubblico carico•· E in esecuzione di questo act che, dall'82 all'89, furono rimpatriati più di 8000 emigranti. (') C. Cm·cerazione. - Questo mezzo di diresa non esiste soltanto in materia sociale. In certi ani– mali, come la gerbilla e lo spermofilo, piccoli rosi– canti che abitano l'uno l'Algeria e l'altro la Russia meridionale, si constata che i bacilli della tuberco– losi sono bentosto incapsulati dalle cellule. Queste secernono attorno al microbio un guscio duro, dentro cui esso finisce per disorganizzarsi. Questa carcerazione è più completa nella gerbilla, la quale infatti gode anche di una più completa immunità; è quindi cerio che è a scopo di dilesa che l'orga– nismo imprigiona il parassita in un voro carcere perpetuo. S1 osserva pure che le trichine, che si trovano aggomitolate su se stesse nei muscoli, sono sempre circondate da una cisti a pareti resistenti, d'onde il verme non può più sfuggire. Soltanto, questa cisti, in parte la secerne l'ospite e in parte il pa– rassita. Qui sembrano combinarsi un atto di difesa della vittima e di protezione del parassita. D. Localtuazione. - Accade talora che la vittima, incapace di sbarazzarsi dei parassiti, s'in– gegna ad isolarli, a limitarne i danni e a localiz– zarli in un posto dove. stiano abbastanza bene pe1• rimanervi volontiel'i. E, a cosi dire, un moaus vi– ventli fra il parassita e il sno ospite. · Già dicemmo che molte piante presentano proli- ferazioni cellulari, chiamate galle, che spesso so– migliano a frutti. Questo ammasso di cellule si forma attorno a un uovo deposto da un insetto nella pianta. La giovane larva, quando nasce, si trova dunque al centro della galla, in un alloggio le cui pareti son formate da cellule giovani di tenera membrana e di contenuto assai nutriente. È da notare che questo accumulo di materie nu– tritive, specialmente albuminoidi, non ha altra ra– gione d'essere che la presenza della larva. Non è sostanza messa in serbo dalla pianta per sè, ma unicamente pel parassita. Questi trova così, accanto a sé, quanto gli bisogna allo sviluppo senza che debba spostarsi e attaccare altre regioni della pianta. La galla che l'autaa; hferacii produce sull'him·a- (1) R~IU d'Bc. Pol., tS91, pag. 33. - MATO SMITIJ, La f'Ofilfqlle (lu Etal.r-Unll rilaNve 4 l'm1(graffott. ctum umbellatum ò delle pii, dimostrative a questo riguardo. E non è ro1•seanalogo il metodo consigliato dal doLt. Mireur di creare doi sifilicomii, 11011 coattivi, ma dove le prostitute malate si trovino così bene da non sentir più la tentazione di uscirne per tornare al loro mestiere e diffondere il contagiot Tn materia sociale, la limitazione dei danni, ca– gionati dal parassitismo, è oggetto talora di Ye1·i contratti rra i parassiti e le vittime. Nei paesi di briganti, !"Ungheria per esempio. gli abitanti com– prano la loro tranquillità, impegnandosi a presta– zioni io monete o in natm·a. Del pari, durante l'epoca imperiale, i fonzionari romani vendevano agli abitanti delle J)l'Ovincie le esenzioni dalle im– poste e altre immunità., a prezzo di dote1·mioate somme. ( 1 ) E. '1'1·asfonnazione dei parassiti in non.– pw·assiti. - Questo mezzo di difesa non è possibile che poi parassiti sociali, e solo so non si tratta di degenerati. Al più potrebbe dirsi, in certo senso, che la vac– cina,zione produce risultati analoghi, quando essa non ha pe1· effetto di distruggere i batterii, ma solo dl renderli inoffensivi. Quando si vaccina una cavia contl'o la difterite, l"immunizzazione ha per 1·isultato di trasrorma1·e i batterii parassiti in non– parassiti, poichè questi non hanno più alcuna presa sull'animale immunizzato. Ma il microbio, in se stesso, rimane quel di prima e conserva, per gli individui non immunizzati, le sue propl'iet..'\ nocive. Pei parassiti sociali, per trasformarli in non parassiti. si ricorre a due specie di mezzi: l'azione morale, che non ha alcuna influenza sugli adulti; e l'insieme dello misure, legislative o d'altro genere, che mirano a togliere ai parassiti i loro mezzi di srruttamento o a renderne loro impossibile l'uso. Appartengono a questa seconda categoria le leggi e i regolamenti contro l'usura, contl'o la prostituzione e contro le diverse specie di furto, come pure le leggi che aboliscono privilegi ereditari o funzioni divenute parassitiche. E con ciò tocchiamo al conline fra i mezzi re– pressivi e i preventivi, ai quali sono consacrate queste nostre ultime pagine. H. Mezzi preventivi. - Questi tendono o ad aumentare la resistenza d"un organismo o di un gruppo sociale, oppure a interdirne l'accesso ai parassiti esterni. 1." Circa i parassiti esterni, limitiamoci a ci– tare le precauzioni igieniche in tempo d'epidemia1 specialmente la disinfezione o filtrazione dell'acqua. L'indurimento del corpo negli insetti e nei cro– stacei costituisce probabilmente un mezzo dì difesa dai parassiti; ma, negli uni e negli altri, questi ultimi si allogano sulla 1•egione membranacea che si stende fra due segmenti vicini e ch'è indispen– sabile alla motilità di questi. I mezzi preventivi assumono un carattere, che ra pensare a un vero contratto, in certe associazioni rra piante e formiche. Esistono, nelle foreste del Sud-America, certe grosse formiche, le ecodomie, che si attaccano agli alberi, ne tagliuzzano le roglie e le portano nei formicai per farne dei veri campi da funghi pel p1•oprio nuti•imento. Per premunirsi conti·o gli assalti delle ecodomie, le piante si asso– ciano con altre formiche che ne diventano le guardie del corpo e ricevono in compenso l'alloggio e una parie del vitto. E a un dipresso ciò che avviene nelle oasi tuni– sine, i cui proprietari pagano, sotto forma di im– posta, il mantenimento della guarnigione francese ( 1 / SPBNCER, p,.incipu de .JOClOlOflk, t. 111, pag. 341 .

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