Critica Sociale - Anno V - n. 18 - 16 settembre 1895

288 CRITICA SOCIALE 1en1ibile, a11elato di giu1ti~ia, alcun poco U>(Jico,cu– t·io,o, tenaceme11tepropagandi1ta. Dalle risposte cho l'llamon pubblica. e che sono per molli rispetti una lettura piacevole ed istruttiva, risul• tano senu dubbio, comuni a tutti i loro autori, i ca• ratterl più su enumerati. Però queste stesse risposte ranno anche altra luce sulla mentalità. anarchie&. Esse ri.-elano. per esempio, una mera.vigliosa indetermina– tezza d'idee su tutto quanto riguarda. lo svolgimento della. vita economica; un& sproporzione costante rra la causa e l'eff'etto, per ciò che in essi dovrebbe spiegare l'anarchismo; un giudizio coshrntemente esagerato, fai• sato d alla. passione; una. convinzione (alta di null'altro e.be d"odio e d'amore - Insomma una concezione del mond o confusa, frammentarla, senlimentate. E qui pos– siamo formarci un momento. Oli anarchici, nella mente di molti, stanno un gra– dino pili su del soclnllsli; ma quando noi li sentiamo parlnre o ne leggiamo gli scritti - anche i migliori - o.ppo.rochiaro cho Il nostro gradino ossi non l'hanno !,i!~~ 0 ò !n~~ ~g:~ 11 ~c1~1~t~~t~o;i~~s\ 1 ; •~a;i[f!~~a.H:~~ 0 t~: rico non ha. per essi, ancora rotte e penetrate, col suo rasclo srolgoranto di luce, lo tenebre dense del sotto– suolo del mondo. Essl si rannodano dirottamente ai socialisti di prima del quarantotto; come quelli, essi credono d'aver ab– battuto una cos&, un fatto, un rapporto economico quando hanno dimostrato ch'esso è contrario a un loro ideale di giustizia o a un tipo d1 ragionamento; come :1~~ 11 !•1:r1~!l~: 1 1 f:m~!~ ~~~a~~n~:n~da~1~f le~s:C~:,;: m,u, e.,lgari, di ante Man; come quelli, credono neg!i esperimentli - di nuovo banno rodio antisocialista. Ecco qui il libro di Jean Grave: la Socièlé future. Egli dice che utile è discutere delruvenire, perchè tutti abbiano in mente qualche cosa di preciso per rindo– mani della rivoluzione. I.e altre rivoluzioni hanno sempre rallito miseramente porchè la massa si contentava di combatlore per delle aspirazioni vaghe, e rimetteva la cura. dell'organizzazione del nuo,·o ordine di cose in mano dei capi. E non solo lo discussioni vuole il Grave; ma vuole anche che dei gruppi di Individui, già nella socielà. pre– sento, vlnno l'l·a loro, por quanto è possibile, in ra.p• porti di economia nnarchica.. Uno di cotesti gruppi gib. aveva. tentato di costituirsi prima del 1893; si chiamava « Comunità. nnarchica. di Montreuil » o aveva preso in atlltto un'ofllcina o un camp o, dove ciascuno avrebbe lavorato e prodotto, o d a.lo e preso liberamente. Pro- ::,~:,.1~af;~1i~f s~~~b~~. ps~~z:r:~~:i~À~ 8 se~~: :~f~f~~ ~i~~s~it~ 0 ~J:;~r~e!~~~f~,o~':itr 1 r gr°:iit~ 1 t:reb ~g:~i1t mettendosi in relaziono 1fli uni con gli altri, abbrac– ciando diversi modi di attlvilà. e allargando cosl di mollo l'azione loro. I.Jn primo nucleo d'individui avrebbe ~~~~ov!~~~~~ ~"}o~:"Jtf!~~~ ~,ft~zr~~ti~t~~t ;ec:~i il gruppo avrebbe potuto commc1are & sottrarsi, per una quantità d1 cose, alle (orche caudine del capitale. Certo non a,·rebbe potuto sot.lrar,·isi interamente; ma un'organizzazione simile, una ,·olla che arrivasse a svi• lupparsi nella società attuale, la minerebbe. E all"in• domani della rivoluzione tutti gli anarchici sarebbero pronti alla pratica immediata del loro ideale. La polizia ~a°'b~~~:l~a :'~6s~~~:~~mT~tera1j~ec~~igi%~a ;àò ~::: amici suol. Ilo insistito su quosto punto perché dà un"idea di tutto 11libro, che ne è l'ampio svolgimento. E non ra bisogno di dire ai socitllstl dove n e sia. il lato man– chevole dopo anche h.1chiose fai.te alla mentalità anar– chica. A. M. L'opuscolo Dio e lo Stato di B.<KUNIN è t11 ,•fstampa. Pl'et1dfa11w ,wta delle commtssJ0111. BIBLIOTECA DI PROPA.GANDA. ...... l'lt.lrPO TURA.TI, d"'t'ttc>r, rupon,abUe. Milano, Tlporralla de111Operai {8oc, coop.), c. Vitt. Eman. 11-11.

RkJQdWJsaXNoZXIy