Critica Sociale - Anno V - n. 18 - 16 settembre 1895

284 CRITICA SOCIALE insegnato che nessuna classe che non sia rappre– sentala alla Camera deve pagare tasse, avete ino– cula~ _il germe delrabolizione dei servigi pubblici gratuiti~ &\'ete fatto una campagna nobile contro I~ strazio che si faceva dei fanciulli nelle fabbriche, dicevate ad alta voce che l'operaio non doveva es– sere più. un ordigno d~I mesti~re, e dorunque e sempre_ 11 vostro •~ntotabro disperse al vento il seme dt un antagonismo tra la\'oro e capitale che darà, indubbiamente, il risultato di una rh•oluzione. Quando gli operai di questo paese si riuniranno sul serio por emancipare la loro classe dalla schia– vitù cnpitalisln, non siano immemori di coloro che in giorni meno felici lottarono e solfersero per salvare i poveri, che sarebboro venuti dopo dalla oppressione e dall'ingiustizia. (') ' PAOLO VALERA, ( 1) Il. M. IIYNDMAN,OJ), clt. L'llyndman è del pochi lngle1I che conotibero lnlimamente Marx e del pochlulml che avtivano 111u– dlato e rl&tudlato Il Capitai• e la Jlturla ddla ffl oioffa. t mar– .J.llta, ma contrarlo alla tattica di quuto partito lnternazlono.le. Colco l'opportunltt di quHl'ulllma nota per dire un mont• d i grazie al tllblano Oraham, c.h• ml permlw di leggere i auol YO– lumln,..J mano,c.rltU l)fr una 11orla c.harlhta di JAda nnlre. IL SOCIALISMO INITALIA e Il suo atteggiamento dinanzi agli artigiani Den diceste, Turati, che al socialismo italiano oceorre un bagno di storlL Troppo .Onora ba corso dietro alle idee, e, come quel ftlosoro della tavola, per contemplare le stelle ha pressocbè lra.scurato di guardare il ter– reno su cui cammina. Perchò il socialismo possa ditrouderai ed operare in Italia bisogna che si natura.lini e che, adattandosi alle nostre condizioni storico-economiche, rompa l'uniror– milb. convenzionale ed astratta della rormula, si lieviti per cosi dire, si innesti nelle rorzo attive del paese e, senz& t>erder di vista. 111. mèta ultima, si interessi dei bisogni Immediati, evolva con essi e da essi tragga l'a– limento e Il vigore continuo della vita. Altrimenti il socialismo (ratta eccezione per la parte industrialmente plò progredita) resterà sempre in Italia una setta, una. setta plò o meno numerosa e rumorosa, flglia della.generale mlaerla e del malcontento semibor– ghese. A me pare cho il socialismo Italiano segua l'errore della noatra coatitut.lone politica.: l'unitarismo rigido e cieco della tattica e della propaganda, senza tener conto delle ditren,nze proronde esiltenli tra le varie regioni, si dal lato etnico, geograftco e storico, che dal lato dell'attività commerciale e del progresso indu– strialo e civile. . .. E in verità la teorica socialista presuppone un de• terminato sviluppo Industriale e propriamente quella fase che si designa col nome di capitalistica, la rase dell'Industrio. meccanica negli opifici, la rase in cui si è errettuato Il divorzio degli strumenti del lavoro dal lavoratore L'operaio, divenuto semplice proletario nul– latenente, aspira a divenire, o meglio, a ritornare pa– drone degli strumenti del lavoro, che in mano del ca• pitalista sono mezzo perenne del suo srruttamento. E siccome gli strumenti del Ia,•oro, da semplici e indivi– duali, son divenuti complessi o richiedono l'opera col– lettiva, cosi le aspiruionl degli operai si concretano nell& coope,·aiione, torma cho assume nel &ociali,mo la. sua etprosslone piò organica e completa. Ora quest. teorica trova Il suo diretto e pratico a.d– denlella.to nell'amblente industriale, o meglio ì11 tutto l'am biente Industriale Italiano t No. Si possono distinguere industrialmente come geogra.– ftcamente tre I talle (considerando solo la terra rerma.): l'Italia 1elletllriona~, l'Jtall& media o Ct!ntrale, e l'Italia meridio11al~. Dove rlnduJlrla è più. progredita e il mo– vimento socialista trova nell'&ntagonismo pronunciato degli lnteret1sl la aua. ragion d"essere e il suo terreno adallot E dove invece rindustria. è rimasta in arre– trato o li aoclalismo apparisce come una aspirazione ruor di luogo e di tempot L'Italia per la sua conftgurazlone geografica è stata assomigliata ad una gamba umana. Orbene, come nelle ostromitb. del corpo plll capll\are o meno abbondante ò la circolazione del sangue, ed osso vi arriva piò stanco o meno puro o minore quindi è il grado di ca– lore che vi si 8\'lluppa, cosi nella penisola italiana, quanto piò distendendosi e addentrandosi nel Mediter– raneo !Jidilunga dal continente, tanto piò perdono di rorz.a e di Importanza le correnti commerciali e tanto minore di conseguenn si ra lo sviluppo e 1 1'attivilà dello industrie, che per l'Ambito ristretto e impropiz.io del territorio, do,·endo pronedere a sempre minori ri– chieste. si sono arrestate e isteriliscono in uno stadio pressocbè primiti,•o. Perciò nell'Ila.Ila settentrionale, che è la pili ampia. e più. proHima al corpo del continente, predomina nn– duslrla capltaliata, ne\l"llalia centrale si ha una rorma intermedia semlartigiana e semindustriJt.le, e nell'Italia meridionale rlnduslrla artigiana. piglia il sopraHento. E questa gradazione di progresso tecnico e di atti– vità Industriale non ò recente, ma risale a tempi re– moti. Vedete, por esempio, nell'età di mezzo: dov'è che i Comuni, quelle vero fioriture della potenza produt– trice e commerciale a cui assurse la borghesia, dov'è che i Comuni Bi pronunciarono o si arrermarono di piò 1 Nell'alta Italia o specialmente nella Lombardia, nella vallata dol Po, alti vo emporio di scambi. Noll'ltalla centrale, dove, eccetto alcune città della Toscana, 11 commercio e l'Industria rurono meno attivi il movimento comunale tu piò debole e meno pronun'. ciato. Nell'Italia meridionale infine, do\'e l'industria e il commercio ebbero pochissimo impulso, i Comuni non assursero agli onori dell'autonomia e della storia. Concludendo adunque, se si toglie la parte selten• triana.le e qualche plaga. sporadica, nella nostra peni– s ola II progresao economico e civile non ha raggiunto il grado di sviluppo richiesto percbè vi si possa formare dappertutto un movimento aocialiata serio e imponente. Questa è, secondo me, una verità. che è increscioso conreuare, ma. che ba a suo sostegno l'esperienza del fatti . Non per nulla ti democratismo mazziniano, che è un radicalismo piccolo-borghese, ha potuto affermarsi e perdurare In Italia ed ha ancora nPl popolo un ascen– dente. Un lato fenomeno non deve sfuggire all'osser– vatore sereno e scrupoloso, come indice delle condi– zioni o del blaognl dell'ambiente in cui viviamo. E, bada.te, mentre In certe regioni il socialismo non è in rondo che un maizlnlanlsmo rimodernato, in certe altre nemmeno Il mazzlnlanismo ha. potuto attecchire! . . . L'artigiano: ecco l'operalo che il socialismo ha di• n~nt.i & sè in molla parte d'llalia. E l'artigiano, ricor– diamolo bene, non è che l'ultimo rosiduo, per quanto a.vvizzlto e presso • 11comparire 1 della borghesia sto-

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