Critica Sociale - Anno V - n. 18 - 16 settembre 1895

I- CR!'l'!CA SOCIALE 283 ottenere un reddito, sopra una clientela più larga che sia possibile di detentori di capitali, sono costreUi a venire a transazioni continue colla propria coscienza per non urtare alcuno e acquistarsi lo simpatie del maggior numero; donde quella sistematica ipocrisia che vìene illeggiadrita col nome di savofr /aire. Si potrebbe adunque in un certo senso affermare che nella società. copitalista anche la morale, come l'igiene, è un privilegio. Privilegio degli abbienti che possono essere educati e educarsi, e cui lo strettezze econo– miche non costringono mai a venir meno alla dignità. o alla delicatezza. Sebbene rorse sarebbe più esalto l'asserire che, anche in tale argomento come in ogni altro, alla. guisa che da una parte nuor.e la ristrettezza, dall'altra. nuoco il soverchio; e che la morale superiore è cosl dovunque irraggiungibile: in basso, per la troppa miseria; in alto, per la. troppa ricchezza. L'umani1à non saprà. adunque innalzarsi verso uno stadio morale più elevato che quando avrà, nel suo fatale antlare, superato il presente periodo capitalistico, e raggiunto ,l'olmo del ctt:U mondo tn1a1101dnato • 011eumt11an mtlle e un sol t:t mfete •· GIUSEPPE REXSI, I pionieri delproletariato nglese moderno Il chartismo anche dopo Kcnnington Gommon non era completamente mol'to. Per altri sei o sette anni ricompane a sbalzi sulla piattaforma come un convalescente che uscisse da una lunga malattia. Non era più che un cadavere ambulante. l super– stiti del movimento, che aveva infuso nel sangue della nazione l'esistenza delle masse colla necessità. delle riforme politiche e sociali, assomigliavano ai decaduti di una grande famiglia. Si acciuffavano, si gettavano alla testa manate di fango, si sbrac– ciavano e si accusavano colla veemenza dei leticoni invecchiati e si contendevano l'agonia di una agi– tazione, che aveva convulsionato il regno, colle ese– c1•azionidell'avaro disilluso sul credito. La Charla - il primo documento immortale del proletariato inglese moderno - divenne il bersaglio di tutte le loro escandescenze. La laceravano, la frantumavano, la malconciavano, la rattoppavano e se la sbattevano su1la faccia come una accumulazione di miserie umane. Tutti, compreso O'Connor che aveva get• tato nel movimento centotrenta mila stel'line, compreso Ernesto Jones che si lasciò disel'edare dallo zio di una rendita di due mile sterline al– J·anno piuttosto che rinunciare al chartismo, dopo il naufragio non erano più che dei « mercenari», dei «. venduti »,dei« demagoghi prezzolati•· L'uno denunciava il despotismo dell'altro e l'ultimo par~ lava del primo come di un farabutto e di un vi• glia.eco. Branterre o'Brien che aveva sofferto di– ciotto mesi di carcere pet' parole che non aveva mai pronunciate, Ernesto Jones che aveva scon • tato due anni di reclusione, Giorgio Giuliano Harney che aveva dato tutto il suo ingegno e il suo entu• siasmo, A. G. Gammage, il calzolaio divenuto me– dico e storiografo, Tommaso Coopet\ il « leone della libertà », e tanti altri che si erano illustrati colla penna e colla parola nella difesa dei diritti dei la– voratori, in queste giornate di sfasciamento sfilavano come una geldra di lenoni della plebe che avessero fatto pancia. Povero Feargus O'Connor! 'l'i vedo nell'ambascia immensa del disastl'o, salutato dai fischi plateali di coloro che ti idolatravano nell'ora del trionfo, ti -vedo passare nei giornali chartisti come un «. guerriero logoro » e ti vedo alla Ga– mera. dei Comuni, per l'ultima volta, dare sfogo al tuo dolore con una irruzione di tenerezza che ti manda al manicomio. Avvocato di questo movi– mento, addio! Io, colle mie braccia poderose ti ho teascinato fuori dal sudiciume delle accuse e posto qui, sicuro dalle villanie e dalla maldicenza, in una nicchia del panteon dei pion!eri del proletariato inglese moderno, perché le generazioni future si ricordino che tu, borghese in una società borghe– sissima, hai consumato una gioventù superba e una fol'tuna ingente por l'emancipazione di coloro che lavorano in un ambiente che pl'oduce la ricchezza colla miseria. li Gammage e gli altri che lo imitarono nel set'· vire al pubblico capitoli di pettegolezzi dei leallers di una Cha,~ta che una democrazia sociale bene organizzata avrebbe, senza dubbio, fatto trionfare, hanno malcapito il còmpito dello storico. La poste– riorità. non si occupa di un periodo che in blocco. Non ne cerca che il significato, che l'essenza. Il resto, per essa, è scoria, zavorra, pattume. Non ha bisogno che le mettiate sotto il naso il pitale delle ultime contumelie nate nella desolazione o che le facciate vedere i l'Ospi sociali che pullulavano in– torno i cadaveri della sconfitta. No, per essa, è della materia nigligeable. Noi non vediamo che le figure che si levano su dalla patta del tempo. Non amiamo che le lince grandiose, che l'assieme, che l'edificio. Il resto sono le briciole di un grande banchetto. E al banchetto della storia non ci sono mendicanti. Cosi io salto la pozzanghera e mi ri– attacco alla colonna Charta, su alta nel cielo come un monumento ai caduti nella lotta sanguinosa per la restituzione dei diritti carpiti ai loro antenati o come un faro di .spel'anze peP la completa emanci• pazione sociale. E dal vostro grido iniziale, o mal'– tiri, come vi chiama l'llyndman nella sua Base storica del socialismo in Inghiltm·ra, o martiri del proletariato inglese, che data quest'ul'to eterno tra ladl'i e derubati per un regno di giustizia senza mercedi. Siete voi, o pionieri, cho avete stampato nella mente inglese la necessità della conquista dei poteri politici per una legislazione di uguaglianza sociale e siete voi il polline della rivolta moderna contro il privilegio, il monopolio e la distinzione di classe. Il chartismo è trasmigrato nella politica moderna. Lo so, il terreno chartista é solcato di errori. Qua e la siete stati deboli. qua e là troppo entu– siasti, qua e là incapaci di tener testa a un drap– pello di monturati, dovunque faceste sentire il de– siderio acro di una idea chiara di vera rico5truzione sociale. Avete esagerato, avete trasmesso ai futuri una serie di insurrezioni abortite, avete, qualche volta, perduto la testa fino a lasciarvi, per amore dell'agitazione, sovvenire dal denaro dei lories {') che l"avevano su, naturalmente, coi whigs, avete dimenticato che, supplicando la regina di licenziare questo o quel ministro o di ingiungere al governo di rare questa o quella cosa, demolivate il baluardo costituzionale della supremazia parlamentare sulla co1·ona,ma avete lasciata in piedi, intera, l'idea.– madre del vostro movimento. Sì, tramezzo ai YOstri errori, inevitabili in un periodo in cui lo Stato non sciupava, per l'istruzione del popolo, che 30 mila sterline, montre subito dopo l'Act del 1871 si co– minciò a spenderne, peP le scuole, più di 5 milioni, eravate superiori agli uomini della vostra condi• zione. Avete sentito l'uguaglianza cittai:lina, avete (1) Sessant'anni della t:Eta di utt agitatore di O. J. lloLYOAK!, t nato nel 1817; ru un ch:irtista che preforl I 1ohll18 perch~ Ul.1e• rali 11cr tr:iditione e lnruse un po• di co!plrazlone nel chnrllsmo quando d~sso tr:i moribondo.

RkJQdWJsaXNoZXIy