Critica Sociale - Anno V - n. 14 - 16 luglio 1895

220 CRITICA SOCIALE Ma e se il gran misconosciuto commettesse la balordaggine di creare quegli « Uffici• che tanto abborre Krapotkin? Se esso 1 corno a,•eva fatto nel 1871, si desse un «governo» rivoluzionario? In questo caso noi diremo che esso è in errore, ten– teremo di 1•idurloa miglior consiglio, e, se neces– sario, getteremo qualche bomba sotto i seggioloni dei funzionari. Ecciteremo il popolo a organizzarsi da sè e distruggeremo tutti glt organi che esso avrà costrutti. Cosi si realizza - neHa fantasia - l'ideale pen– sato dagli anarchici. In nome della libertà degli individui si seppeHisco ogni azione degli individui o dell'intero partito rivoluzionario nell'azione del « popolo » 1 si sommergono gl'tndivldtd nella massa. Tostochè si è presa l'abitudine a questo p,·ocedi– mento logico, non c'è pili dHHcoltà che sgomenti e si può vantal'si di non essere punto nè « autol'i• tarì • nè «utopisti•· Che v'ò egli di pitì facile e di più piacevole? (La ffne al pro.1111110 nu 1,ero). GIORGIO PLEOHANOW. LA MARCIA DELLE FASI La terza.n (IL PARTITO OPERAIO). Il corporo.livismo, rotto il breve guscio nali\'O, pla– smato dagli opero.i tipografl, andò dilagando di mano in manq in un campo più ,·asto, senza mutare sostan– zialmente natura, ma mutando però ne· suoi attributi. Posando su altre arti, le impressionò, ma rimase anche impressionato. Ciascun'arte imprimeva. alla forma cor• poro.tiva il segno della propria. personalità, delle proprie attitudini, del proprio peculiare ambiimte. La forma, o.llargandosi, raccoglieva un maggior numero di elementi o sprigionaxa una irradiazione pili gagliarda. In tal modo, determinava.si una laboriosa azione e reazione di piccoli ambienti corporativi, tendenti con moto as• siduo alla formazione di un ordinamento corporativo più , o.sto e pill comprcnsi\•o, o dotato perciò di nuovo qualità specifiche. Il movimento, svolgendosi sotto la fatalo ,·icenda delle leggi della meccanica sociale e della chimica. sociale, raggranollua nuovi operai, av– ,•icinava arti o mestieri, \'Orgini nno allora d'ogni con– tatto economico e morale, e faceva dal novo contatto scoppiettare scintille non mai ,,isto. Il corporativismo esclusiva.mento tipograftco ò sor~ passato, o dall'orizzonte alzasi un corporativismo ope– raio con una. costituzione più complessa o che si al• teggia, inconsciaménte, a classe; inconsciamente, diciamo, pcrchò cotesto atteggiamento ora, bensì, nelle viscere delle cose, nelle condizioni generali della. società. e nella affinità. simpatica. che queste condizioni creano fra. le nrli o i mestieri diversi, ma. non era ancora compreso cJalla coscienza. operaia e da cotesta coscienza ratto vibrare nella storia ,·iva del pensiero umano. E ciò ò tanto YOro,cho non furono quei primi opera.i corpora– ti\·isti cho sollevarono e misero in voga, traendolo dalla intricata. matassa doi fatti economici, il concetto di classe, ma furono altri che, nò operai, nò corporath·isti erano, o che, scissi in duo contrarie frazioni e in <H– verso ed opposto senso proviJonti, facevano elci novello ( 1 ) Vegqa,ì lo studio de'le due prime f:u•l In Crmca Sorlal~, t~,, n. 4 e 8. (/fo!a della CRITIC.\). verbo, o un l&baro di redenzione, o un argomento di vituperio. Gli operai, ad ogni modo, andavano classandosi, senza saperlo 1 obbedendo a circosto.nzo economiche esteriori, che li racovano movere istinlirnmento, senza la piena chiaro, 1 eggonza dell'ordinamento che intraprendevano e del significato storico ed economico che quell'ordina– menlo racchiudeva. E maravigliavansi altamenle che un agire cosl naturale, spontaneo, sincero, onesto po– tesse far strillare altri con ringhiosi accenti di rimpro– ,·ero e di minaccia. Per cui, ora assaliti dai ringhii degli ignorano e dei malevoli, ora da lusinghiera. cor– rente accarezzati , ora. dal dubbi,> paralizzali, o dalla. sper:urna riscossi, ma.in sostanza continuamente dal bivio impacciati, gli operai porgevano diffidente l'orecchio alla nuova parola; ma, comunque, una cosa sentivano, ca– pivano, proclamavano, ed ò che essi vegetavano in uno stato economicamente deplorevole, che il loro giaciglio morale era l'avvilimento, e che l'nbdicare in mano ad o.Itri la causa del loro benessere economico e del loro miglioramento morale volo,•a dire spingere a cancrena il pauperismo, incadaverire l'ultimo resto dell'anima loro, calpestare uno dei più elementari do\'eri civili, tradire la propria missione nella società i poichè, è im• portante notarlo, principiava in mezzo agli operai a modellarsi la coscienza. che il loro ceto - ceto di la– voratori - aveva e compiva. noi mondo una missione utile o santa, quantunque da non molti compresa e da altri brutalmente disconosciuta.. e L'emancipazione degli operai deve essere opera dogli operai stessi» resta. ancora la formula preferita, la parola d'ordine ispiratrice del moto, la dichiarazione acclamata. in tutte le riunioni operaie, il cordiale cor– roborante delle arti in risveglio 1 la tromba. di raccolla dei militi dei mestieri. Cosl si ,·anno ordendo lo primo fila di una disciplina molto piU vasta di quella che avvinCO\'ll.una sola arte. La rete clisciplinare si estende, senza però smonti re la sua. origine, senza. snaturare la sua indole. Battezzata col crisma economico, la. disciplina. rimane economica nella sua essenza e comunica. una maggioro appari– scenza a.Ila inconscia forma operaia di classe; forma. che, nella. prima. fase del nostro movimento sociale, non era menomamente prevista e neppure presentita, pofthò di essa non esisteYano allora. cbo elementi inorganici o incoerenti, germi fetali ed afoni. Nella seconda fllse npparì in istato di crisalide colla (altezza di cellula tipoo1•afica. Nella terza si sviluppò,coll'nndamento muto o cieco di una fatalità. storica eJ economica, aggrup• panJo nrti o mestieri. E come nell'essere umano - ar– rirnto ad un dato stadio dol suo sviluppo fisiologico– spuntano i primi bagliori della. ragiono o tlella. coscienz0; 1 cosi in cotesto essere collettivo artigiano Yenivano qua e là sbocciando le prime gemmo della coscienza. di classe, ma. solita.rie, disperso, senza rapporto alcuno fra esse, o perciò senza importanza economica e storica. Erano intuizioni. S ì, intuivano - come dicemmo già - lo arti organizia.te, che esso rappresenta.vano qualcho cosa di utile e di giusto nel mondo, ma la formula ra– zionalo di quesL'iniuiziono - benchò trovata o accon– sentita in altri paesi fuori d·Ho.lia.- i nostri operai 1 o la ignoravano ancora, o, pur nvondola udita, non l'accoglio,·ano, perchè, se tutto ciò che è nuovo può sedurre gli ardimentosi, sugli animi invece timidi e indecisi, cho sono i più, esercita un senso di paura; tanto più che, nel caso nostro, di quel vocabolo, classe, tutti i conservatori si era.no già. fatta, con scaltra an•

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