Critica Sociale - Anno V - n. 14 - 16 luglio 1895

218 CRITICA SOCIALE Krapotkin ci assicura che c. il metodo seguito \ contrario, poiehè è la sensazione che determina la dal pensato1·e anarchista si distingue completa- volontà., non esiste libero arbitrio, e quindi iogiusto mente da quello degli utopisti •· è il premio come la pena, quale che sia il vantaggio o il danno recato. Il pensatore anarchisla non si rifugia nei concetli metafisici (quali i c. diritti naturali >, i e doveri dello Non si p uò giudicare nè gli uomini nè le azioni se Stato •• ecc.), per stabilire quali sono, secondo lui, le manca.un sutllciente criterio di giudizio. Questo criterio migliori condizioni per la massima felicità del genere I non esiste. In nessun caso si può trovarlo nelle leggi, umano. Al contrario, egli segue il cammino tracciato Il dacchè la vera gimli:ia è immutabile, e invece le leggi dalla moderna fllosofla dell'evoluzione .... Egli studia la mutano. Avviene delle leggi come di tutto il resto(!). società.umana quale essa è attualmente e quale ru nel Invero, se queste leggi sono buone, percbè si creano passato, e, senza punlo attribuire agli uomini in gene- : dcp~tati e senat~ri incari~a.t! d.i. mutarle!. E se sono raie od ai singoli individui qualità. preclare che essi cattive, perchò v1 sono d01 g1ud1c1per apphcarle1 non hanno, co11sidera la società. come un'aggregazione Dimostrata così la uoe,·là Elièvaut passa alla di organism.i e cerca il miglior modo di conciliare i uguaglian:a. ' bisogni dell'individuo con quelli della loro cooperazione Dallo zooflto fino all'uomo, ogni esse1•e è munito nell'interesso del }lrogrcsso della specie. Egli studia la di 01•gani più o meno perfetti, destinati a servirlo. sociotò. o corea di scoprirne lo tendenze passate e pro· Ogni essere ha dunque, dalla palese volontà di ma– senti, gli t}rgenti bisogni intellettuali ed economici, dre nah11·a, il dit•ttto di servirsi dei propri organi. per dedurne la direzione nella. quale l'evoluzione si muove. ( 1 ) Nulla dunque di comune fra uluplstt ed ana,·– chtct comuntslt. Questi ultimi si guardano bene dal fondare il loro « ideale » su principì metafisici. quali i diritti naturali, i doveri dello Stato, ecc. È ciò vero? Quanto ai « <loveri dello Stato •• Krapotkin ha tutte le ragioni: Sarebbe invei-o troppo ridicolo che~mentre gli anarchici vogliono abolito lo Stato, si appellassero ai suoi « doveri ». Ma, quanto ai « diritti naturali », egli assolutamente s'inganna. Poche citazioni lo prove1'Unno. Già nel 11ollellino della Federazione del Glum (N. 3, 1877) troviamo la seguente molto esplicita di?hiarazione: « La sovranità del popolo non può esistere senza la pili completa autonomia degli in– dividui o dei gruppi. -. Non è questo, della « pii'1 completa autonomia», un concetto metafisico? li JJollelll,io della Federazione del Gtu,·a em organo dcll'auarchismo collettivista. In realtà frr.. il collettivismo anarchico e il comunismo anarchico non v'è alcuna differenza 'l'ultavia, perchè non ci si accusi di chiamar responsabili i comunisti di ciò che sostengono i collettivisti, diamo uno sgua,·do alle pubblic,1.zioni comuniste, indaghiamone non solo lo spirito ma ben:rnche la lettera. Nell'aulunno del 1802, alcuni • compagni > com– parivano avanti la Corte d'Assisie di Versailles, ac– cusati di un furto di dinamite che sarebbe av,-euuto a Soisy-sous-E'tiolles; fra essi un tal O. Eni:vAxT Questi aveva preparato una dichiarazione di prin– cipii a11a1'Chico-comunisti. li presidente gli impedì di leggerla, e allora il monitore anarchico, la RC– volle, ne intraprese la. esatta pubblicazione. Le «. dichiarazioni di EtiCvant :t fecero molta impres– sione nel mondo aua1·chico, e scrittori colti, come OCTA: VE MmDEAU, diedero ad esse tanta importanza da. citarlo accanto alle ope1·e dei teorici come Ba– kunin, Krapotkin, l' « inegu.ale Proudhon ~ e I'« at·i– ~~i~~~~~ Spencer • (!/. Ecco l'argomentazione di Nessuna idea è innata in noi: ogni idea è gene– rata eia un complesso di infinitamente varie e mol– teplici impressioni l'icevute per mezzo dei sensi. 0!,fni azione individuale è il 1·isultato di una o più idee. Pel'ciò l'uomo non è responsabile. Perché la responsabilità esistesse, bisognerebbe che dipendesse dalla volontà il determinare le sensazioni, da cui provengono le idee, che danno luogo all'azione. Al l 1 J Anarchl1t CommtmUm: IU na1i• ana PrlnclJ)le..t; by PETJH\ I\RAPOTKIN.I,republished b)' permi11ion of the Kdilor from the Nlritttenlh Crnt1wv or februnry :ind :'IUgust 1887, l.ondon. Dal ratto di avere le gambe, nasce in noi dunque un diritto su tutto lo spazio che possiamo percorrere: dall'nvel' dei polmoni, un diritto su tutta l"aria.che possiamo inspirarei dnll'avere un cer\'ello, un diritto su tutto ciò che pensiamo o che possiamo appropriarci del pensiero altrui; dnll'avere le orecchie, un diritto su tutto ciò elle possiamo udire; e abbiamo diritto a tutto questo perchò abbinmo un diritto alla vita e tutto questo è ciò che forma la. vita. Questi i veri diritti dell'uomo. Inutile decretarli, essi esistono come esiste il sole. Essi non sono scritti in nessuna costituzione, in nessuna legge, ma sono scritti a. caratteri incancellabili nel gran libro della natura e sono imprescrittibili. Dal verme all'elerante, dal fllo d'erba. alla. quercia, dal– l'atomo al firmamento, tutto li proclama. Se queste non sono « idee metafisiche :. della peggior specie, anzi una barbara caricatm·a del materialismo metafisico del secolo XVIII; se questa è « filosofia dell'evoluzione »; certo è che non ha niente di comune col pensiero scientifico contem– poraneo. Udiamo 01•a un'altra autorila, il JEAN GRAVE, il cui celebre libro, La soci<itémourante et l'anar– chie, fu, non è molto, condannato come pericoloso dai tribunali francesi, mentre non é che straordi– nariamente J'idicolo. Anarchia significa. negazione dell'autorità. Orbene, l'autorità si giustifica colla necessità. di direndere le istituzioni sociali, la. famiglia, la. religione, la. pro– prie tà., ecc., ed essi\ ha creato una. quantità di ordigni per assicuro.re il proprio potere. I principali sono la leggo, l'amministrazione della giustizia, l"esercito, il potere legislativo e l'esecutivo, ecc. Cosicchè l'idea anarchica. ò nella. necessità. di rispondere a tutto, di attaccare tutti i pregiudizi sociali,di penetrare o.Ironda di tutte le cognizioni umane, se essa vuol dimo::itrare che i suoi principi corrispondono alla natura fisiolo– gica. o psicologica delruomo e all'osservanza delle leggi di natura, mentre la presente organizzazione contrad– dice o.Ila.logica ed alla ragione .... Per combattere l'au– torità debbono dunque gli anarchici combattere tutte le istituzioni, dolio qua. li il potere si atteggia. a difen– sore e delle quali esso vuol provare la necessità. per giustifica.re la sua propria esistenza. (1) Si vede qui quali furono le « evoluzioni » della « idea ana1--chica ». Questa idea « negava » l'au– torità. Per difendersi, l'autorità in,·ocò la famiglia, ( 1) J&AN 01uv11:, op .cu.; pag. 1-t. J.

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