Critica Sociale - Anno V - n. 7 - 1 aprile 1895

CRITICA SOCIALE 109 prodotto, il f•tto si e già ,-eriflcato, e l"'r il petrolio non è lontano il giorno in cui i pozzi dello Stan– da1·a 011 Trust e quelli di Oallizia e del Caucaso (posseduti dai Rothschild) apparterranno alla stessa impresa. Dunque nemmeno un mutamento d'indi– rizzo nella politica commerciale potrebbe ritenersi rimedio serio ed efllcace . .. A noi interess:i ora di considerare il fenomeno delle coaliziohi' sotto il suo aspetto piu importante e cloe i1f 11-'_rwrto all'evoluzione sociale ed all'av- venir . .i clas::e h\voratrice, poiché, secondo l'opi- ~ ;11•a, i sindacati i11dustria1i rappresentano ....;1.f>TJrma di associazione or·ganica e vitale e non ~etnplicemente, come alcuni vorrebbero, un fatto p'atologico rispondente ad una condizione anormale o transitoria della funziono produttiva. Si pensi al loro prodigioso svilupP? nel giro di pochi anni, alla le. o stabilità e solidità progressivamente cre– scente. alla poderosa resistenza contro ogni tenta· tivo di repressione da parte del potere legislati,•o, al larghi benefici che essi apportano alla classe capitalista, e si comprenderà quanto sia assurdo il c1"8dere in una loro prossima rovina. « Aspettate, gridano i libe1•isti, cho si calmi il tui•bine che in questo momento attrrl\'ersa tutti i paesi ciYili, che si chiuda questo triste periodo di depressione, cho si risL,bilisca l'equilibrio, e allora le grandi leggi eterne del mondo economiro rip1'8nderanno il loro corso fatale. 'l'utto ciò che contraddice ai principi fondamentali della vita sociale, principi che hanno le loro radici proronde nella natura umana, è ar– tificioso, è fìthzio, è condannato a scomparire; a coloro che cercarono lucl'i straordinari for1.ando l'assetto naturale delle cose, non toccò mai altro che amara delusione. > Ebbene, noi alfermiamo che è appunto l'assetto naturale delle cose che ha generato la coalizione e che questa è nel momento attualè, quali che siano le sue conseguenze, una condizione sin.e qua non por l'esistenza dol profitto. il principio della lil>era conco1•ren1.a,so funzionava normalmente du• rnnte la giovinezza riel sistema capitalistico, è om incompatibile colle esigenze della ~rande industria, o va attenuandosi o tra8formandos1 di continuo fino nd oliminarsi totalmente là dO\'O la produzione si esplica su vasta scala. Arre.stare tale processo nel suo corso non è iu potere di alcuno, poiché esso riC0\'8 la sua forza d'impulso dal perfezionarsi dei mezzi tecnici di la,·01-az1onoo dal conseguente ac– centrarsi dei capitali. Quando le grandi macchine operat1·ici e motrici non erano ancora inventato e la funziono produt– tiva era ose,·citata da piccoli mnnifattori impieganti cin:;cuno non più. di due o tre giornalieri, riusciva agevole, ogni volta che si verincasse un"eccedenza dell'offorta sulla domanda, limitare o anche ar– rostare la produzione; ma oggidi, come osse1·va giustamente il Carnegie ('), una chiusura anche momentanea dello stabilimento significa la rovina dell'imprenditore. L'azienda industriale si è fatta gigantesca, una grandissima parte delle spese sono Usse, ammontando il capitale in\'estito a 25, magari n 50 milioni di lire, e 10 tali condizioni è miglior partito subire una percentuale di pe1'Clita (in caso di eccedenza dell'olforL,) cito frenare la produzione. Ma di questo passo, come è evidentissimo, non si può continuare a lungo. So i p1'ozzi p1-oseguono la l01·0 discesa, lo spettro del fallimento si affaccia terribile ai manifattori. Bisogna allora ricorrere ad un mezzo straoPdinario o radicale: eliminare la lotta economica, sostituire l'accordo an·antagonismo degli interessi, sacrificare a beneficio comune la propria autonomia. Tale è la genesi della coalizione. ~ ... nasce sotto la pressione di circostanze irresistibili e ha il ~rat– iere di un espediente doloroso accettato con ripu– gnanza. Avviene poi un ratto che si è verificato e si ve1•iflca.per molte altre istituzioni: la coalizione, una volta costituita, permane perchè permangono le cause che l'hanno prodotta e lnL,nto si consolida grado a grado e si perfeziona, finchè, in vista del vantaggi enormi che le sono in~renti,_ é acce~tata e riconosciuta come rorma superiore d1 orga01zza• zione industriale. È questo il ritmo caratteristico che gorerna il moto ov~lutiro d~lla class~. do~i– na.nte; ogni volta che 11 cozzo d1 due o pm prrn: cip'ì, ul'tanti,;;i fra di loro e tendenti ad escludersi por la 1·eciproca incompatibilità, la trascina in con• dizioni disperate (crisi, doprossiono), essa fa un passo avanti sulla via del perfezionamento. Ora con qual animo In classe lavoratrice de,•e assistere a questi successivi passi in avanti! Forse che il perfezionarsi della funzione produthva che trovasi nelle mani dei capitalisti implica un rasso– damento del l oro po terei Tutt'altro. Piu si accentra la produzione, più.si integrano le ene1-gi~ iudustri_ali e più. si av,•i cma il termine della funzione storica della borghesia. Quanto pii, elevato sarà lo stadio di organizzazione del capitalismo, tanto pill sarà nge,•olo l'opera della cl~e proletaria il giorno ~he raccoglierà la gr'ande e1-ed1l.\del potere economico. E ciò per due ragioni; perchò in quel giorno sarà risti-atta e pii, isolata la casta dei dominatori, e perchè non è solo la coscienza dei propri diritti ed una coltura maggiore e pili diffusa la condi– zione indi!\pensabile alrav,•ento del collettivismo, ma altresi una maturità avanzata nelt'orgauiz1.a– zione dei mezzi di lavoro, la quale renda attuabile una gestione sociale unitaria ed una produzione tale da soddisfai-e ai cresciuti bisogni. In conclusione, il socialista cosciente non ha che cla ossor lieto se, all'infuori delle masse operaio e della loro agitazione cli classe, si svolgono corre– lativnmento nitri elementi preparatori della nuova sociot..-\,tra i quali impo,·tanle, come vedemmo, ristituto sindacalo. Esso rappresenta la condann_a pratica del principio individualista, il passaggio dall'anarchia disperditrice delle forze alla disci– plina utile e benetlca, l'avviamento verso quell"uni• tarioL\ completa che noi campo della produzione è il supremo desiderato. (To,·it10). CLAt.'DlO M.\.SSIMO. L'ULTIMO C NGRESSO DEL SECOLO XIX Come è noto, Guglielmo Il ha indetlo un con– gresso a Berlino, ove i rappresentanti di qualunque nazione e di qualunque partito avi-ano~ Ja massima libertà di discutere sul miglior orchnamento da darsi al mondo civile. J.e ade ioni sono numerosissime, tanto che fu necessario costituire cinque comitati. Il primo è composto di note personalità clericali sotto la pr-e– sidcnza del papa. Il secondo rappresenta la sc1e11za materialista, ed ò pt·osi04:lutoda Wirchow. Il terzo comp1·onde lo vario scuole socialiste sotto la pre– sidenza ,li Bobcl. Oli anarchici si sono costituiti in un quarto comitato indipondonto, senza pre_sidenza. Il quinto comitato, p,·esioduto dallo stesso impera– tore, è destinato a raccogliere i progetti degli in- dividui estranei ad ogni p:ll'tito. . L'originalissimo congresso permetter-.\ dt valutare l'impo11anza delle teorie religiose scientifiche o so-

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