Critica Sociale - Anno V - n. 7 - 1 aprile 1895

108 CRITICA SOCIALE COALIZIONI INDUSTRIALI Un fenomeno, che in questi ultimi tempi ha ri– chiamato l'attenzione degli studiosi di economia sociale e ha provocato su per le riviste e nei libri vivaci polemiche, è quello delle coalizioni industriali. I primi sintomi di esso rimasero pressochè inosser– vati, ma, passato poi con raP,idit..\ sorprendente per varie fasi successive di sviluppo, assunse propor– zioni cosi precocemente grandiose. sia per l'entità dei capitali associali, sia por la larga ditfusione, da imporsi allo scienziato e da inquietare la massa del pubblico col relalivo legislatore. Anche per i so– cialisti, che amano, nella 1•ealt..-\ tangibile, plastica dei fatti, mostrare la riconferma delle loro previ– sioni, il fenomeno a cui accenniamo non è privo di interesse; e già i tedeschi se ne sono occupati ncJ loro ultimo Congresso di Fmncoforte. E ormai noto, 1>e1'i numerosi lavoi•i pubblicati su questo soggetto da economisti em-opei ed ame– ricani o per diligenti inchieste ufficiali (vedi quella notevole del signor Il. O. Edwards, segretario della Legazione inglese a \Vashington), quale sia il carat• tere essenziale che delinea la figura economica della coalizione. Prescindendo dallo rorme di essa primi• tive e poco stabili come pure da quelle d'indolo commerciale (rtngs, coniers), noi intendiamo ri– ferirci specialmente ai cosi detti trusls, che, per la orf!anicilà e complessi là loro, rappresentano lo stadio piu elevato tra i diversi attraversati dalle combi– nazioni indusfria1i. Per costituire un trust, gli azionisti di un certo nume1-o di sociefa (co,-pomt1on$) esercitanti lo slesso genere d'industria, consegnano le propl'ie azioni ad un gruppo ristretto di persone, affidando 101-0,in– sieme con larghl e talvolta illimitati poteri, l'inca– rico di amministrare e dirigere le varie aziende associate. Questo consiglio di amministrazione, o sindacato, rilascia, in cambio delle azioni, secondo una proporzione determinata. per ogni singola im• presa. aderente, dei certificati uniformi, su cui rì– pa1·tisce equamente la somma degli utili che esso, sotto forma di dividendi, riceve dalle società asso– ciate io virtù delle azioni che detiene. Come si vede, qui non trattasi di un semplice accordo di produttori inteso ad attenuare i danni di una lotta rovinosa, bcnsi di una vera fusione di unit..\ produtti\·e in un organismo solo e più com• plesso. l lrusls sono diffusissimi negli Stati Uniti d'America, dove abbracciano p1'0Ssochè ogni genero d'industria, e sono abbastanza numerosi in Oerma• nia (il Grossmaun no anno,•erava 368 nel 1801), in I11glnlle1•1-a ed in Francia. li'amoso sopratutto è il sindacato sul petrolio (S1andard 0/l 1'mst) fondato nel 1882. Ila un capitale di circa 150 milioni di dollari, impiega 25.000 operai e monopo1izza, con– centrando l'amminislrnzione nelle mani di 9 per– sone, il 75 '/ 0 della produzione totale americana del petrolio. Importante è pure il sindacalo americano sullo zucea1-o(Suga,•re{ine1-tes Trust)cosliluitosi nel 1887, il quale, tra i vari scopi che si propone (riduzione dello spese di amministrazione, pf\rfezionamento dei metodi di lavorazione, ecc.), include quello della e difesa reciproca contro le coalizioni ille~ali degli operai. , Notevoli ancora sono i sindacati sull'olio d1 cotone, sul piombo, sull'olio di lino, sul whtslwy, sulla tela incerata, sul velro, sullo mobilie, ecc. r profitti realizzali da queste colossali associazioni sono lautissimi, raggiungendo talvolta il 2(1 °/,. mal– grado non appariscano tali per il sistema diffusis– simo dell'annacquamento del capitale (tcate,•ing). Mediante questo ingegnoso sistema, il capitale ap– portato nel lt'Ust viene calcolato per una entità molto maggiore ~ella effettiva, cosicchè la ragione del dividendo rim~ne diminuita. L'elevatezza considerevole dei p1-ontti è determi– nata dal concorso di varie causo. Anzitutto il mo– nopolio della produzione, il quale, anche se pa1·ziale, purchè risultante dall"intesa dei più rorti produttori, assicura. il dominio del mercato riducendo all'im– ))Otenza le imprese isolate; viene dopo, non certo per ordine d'importanza, il risparmio enorme do– vuto sia ai perfezionamenti tecnici dei mezzi di trasporto e del macchinario, effettuabili semp1•e colrallargar$i delle risorse, sia alla. rj~uzione delle spese amministrative ii) virti1 dell'a(:çp'JP:r;:.mento; aggiungasi la conoscenza pressoché ~ifb 11 ,,della d?manda, coi vantaggi_ conseguenti di un3:00 · 1 u 11 i:,1 z1011e regolata e continua; rnfine, e queste.,-; causo d'indole tutta loro speciale, la possibilità. dj ottenore, mediante secreti accordi, tariffe ridotto di nolo dalle compagnie ferroviarie, e la corruzione delle amministrazioni pubbliche. . .. Chiede"\ alcuno se, di fronte a tale perturbamento di una delle leggi fondamenlali che formano il sub– strato di tutto il presente ordinamento sociale, quella della libera lotta pe1· soddisfare alla domanda dei consumatori, il potere legislativo non abbia preso provvedimenti energici. L'opinione pubblica, rispon• diamo, si mostrò sempre ostile ad ogni movimento verso una maggior concentrazione delle forze in– dustriali, e anche nel caso presente si sollevò indi– ~nata ed accusò i sindacati di estorcere guadagni illeciti sfruttando i consumatori con prezzi di mo~ nopolio. L'accusa tro,•ò eco nei parlamenti e non r.ochi governi, escluso quello della Germania dove 1I socialismo di Stato predominante spera col mezzo dei sindacati (Ka,·telle) di assicurargli il controllo delle industrie, escogitarono rimedi pili o meno efficaci. Nell'Unione Americana, dbve i l1-usls di– ventano ogni giorno una minaccia sempre più seria, e dove la reazione, per lo spirito caratteristico del popolo, è vivacissima, gran numero di Stati pos· seggono una energica legislazione repressiva dei lrusts, e si prevede prossima., ove i dollari dei manifattori non riescano a vince1·0 la somma degli intel'essi a loro contrari, l'approvazione di una leg~e d"indole generale da parte ilei Congresso (ricord1si il btll del senatore Sherman del 1890). Anche il J>o:lere giudiziario, ogni volta che si invocò il suo rnler,•ento, emanò sentenze severissime contro i monopolisti, dichiarando illecita l'associazione di pilÌ società anonime. Quale fu l'effetto di questa assu1·da e ridicola guerra a colpi di leggi e di sentenze? Perfettamente nullo. L'evoluzione economica, ben lo sappiamo, spezza sempre ogni barriera che le faccia intoppo e continua il-resistibile il suo cor-30, I lrt'8lS esistono ancora e più rigogliosi e pili pre– potenti di prima; essi sruggirono alle ire ed allo minnccie degli avversari, parte facendosi secreti, parto trasformandosi in grosse società anonime. Rimane ancora un ul1imo ma sicuro mezzo, sug• geriscono alcuni economisti, per liberarci dai ten– tacoli di questi polipi giganti, ed è quello di abbat– tere le muraglie del protezionismo, l'ombra delle quali è condizione prima del loro sviluppo. È facile rilevare la superficialità e l'esagerazione dei libero-scambisti, quando si consideri: primo, che essi 1•itengono la tariffa protettiva causa determi– nante delre coalizioni, mentre queste, come dimo– streremo più avanti, sono la conseguenza di fatti economici d'ordine elevato o 1;renerale; secondo, che sfugge l01-0 la tendenza spiccata nell"accordo dei produttori a trasformarsi da nazionale io interna• zionale. Per lo zinco, i diamanti e qualche altro

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