Critica Sociale - Anno V - n. 7 - 1 aprile 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. .a- .&ll'E■tero: Anno L. IO - Semestre L 5,.:.o. Lei/ere, raglia, cartoline-lJQglia a//'Ufllcio di CRITICASOCIALE • MILANO: Portici Galleria V. E., 23 t• 01111111111) Per MILANO al pub abbooanl anche alla Libreria Dumolard: c. V, E, !lii, e dall'editore X X.aotorowlu: via Manzoni, 5. Anno V - N. 7. Non si vencle a num.e,•I septwatl. MIiano, 1. 0 aprile 1895. SOMMARIO AUunlltiL. n ,tg,io,· D4 Ru<U11J O I latf(oncfi (an. l'RANCE8CO DE LUCA). Il mauriatt,mo tconomlco e la tattica 1otfah1ta {On:urPI'! D"As- 01:1.0 e fl'ILll'l'O Ttl\ATI), St.udl •oclologicl. Puudoposltlcf,mo; no~<!all'ol)u,eolo di Sciplo Sighele: « co,u,·o it pnrlomnuorf1mo • (ftne, (Lso:,;1s,A B1.ssouT1). La lotta prr l't1Utuuo ffd co"1or,to umano: I. Un punto a..:uro 11.1 « l'rOblt'ntl to11tt111porot1tl • d1 A. Lorta; quali siano •e– ramente I cumballenU 10. K. ~ODIOLIASI). Coolldonl i11d1,61riarl ({ 0 L•t;DIO lb1mx(l). Fllo•oft.a, Ieuerat\lJ"a e Yarletà. L',dU,,10 Co11grr.•o "'' •VOio XIX IPOlilP&O BETTISJ}. Oli. argwtl raglonarl di B,rtokW ("'"1• Bt&Uo,,ra di -propog•Mda. Il signorDi RudinJ e i lati{ ondi Avrei già da parecchio tempo dovuto mandare ~Ila c,·wca alcune osservazioni sullo scritto del– l'on. Rudinl, pubblicato nel Oto,·nale deglt Econo– mistt, a proposito clol p1·ogetto di lel)'ge su i lati– fondi od i tenoni incolli; ma la necessità di vendere chiacchiero avanti i tribunali me l'ha sinora vie• tato. Lo Cacciooggi, o comincio col notare che nella IDonog1·afia del marchese siciliano vi hanno consi– derazioni che ai sociali:ili, specie siciliani, interessa po1•1-e in evidenza, por l'uomo da cui esse pro– vengono. L'on. Rudini, por esempio, afferma che. se la tras– formazione della p1-opriclàriuscisse a migliorare le condizioni dol maggior numero, egli sarebbe per la tot..,le tra<fol'mazione della b>seeconomica della società; le cui h;tituzioniattuali egli non vuole con– se1·,·a1-epe1· il piacere cli conservare, ma perchè le c1·ede favo1·evoliagl'inleressi dei più. Affermazione quesL~preziosn, perchè 11011 fa della proprietà qual• cosa d'immutabile, di sncro, ma iu essa non ravvisa che un'istituzione la quale,appuntoper lasua grande importanza, deve modificarsi a seconda delle esi– genze sociali o meglio cloi vitali interessi del mag– gior numero. Non siamo pili dunque al tempo, in cui gli ecf>– nomisti 01·todossi,i liberisti, proclamavano fa san– tità della privata prop1-iotà credula di giure natu• rnlo; adesso anche conse,·vatol'i dello stampo del Jtudini accollano la teol'ia che ogni istituto civile - e L,lo ò In p1·oprietà - non può che sottomet· tersi allo impcriose necessità della soc.ietà, senza delln qunle e,,o non potrebbe esistere. E la teoria dei socialisti, i quali hanno diritto di trarre dal– l'affermaziono del Rudiul tutte quelle conseguenze che la logica impone; ed io modestamente le trarrò a proposito dei latifondi. G Ma ben altro conseguenze possono trarre i so– cialisti siciliani dallo scritto del marchese Starabba. In vero, egli confessa che in Sicilia ha se1•peg– giato - o serpeggia - un profondo malcontento .por lo istituzioni, dovuto a mille cause: alle tiran• nio municipali, nlla sfiducia nell'amministrazione e nella giustizia, allo gr~voso ed innumeri tasse gra– vanti sul popolo minuto - come fuocatico, dazio consumo, ecc. - alla mancanza di sicurezza e di viabilità, alimenta.ote il brigantaggio; agli onerosi contratti agrari, come il terratico - per cui al contadino spesso nulla l'imane del suo lavoro fati• cosissimo - alle scarsi~sime mercedi, infine, do– vuto all'enorme debito ipotecario che pesa sulla proprietà terl'iera ed alla neeessilà che costringe , gabellott a rifarsi delle loro perdite sui poveri lavoratori. E dopo ciò, di fronte a tante cause che spinge– vano e spingono alla disperazione, con quale onestà e lojiica si va a cercare l'origine dei tumulti sici– liani noi Fasci e nei loro capi! Ah, il signor marchese dice che i Fasci non con• ten8vnno la loro azione entro il terreno delle ri– vendicazioni o riformeeconomiche, come fecero sem– pre Io 'l'rades lln!OtH; e non rammenta il ma1·– choso cho ap1>untolo 'l'1·aaesUntons nei primordi della lo,·o costituzione furono malviste ed avversato dalle classi dirlgonli como i Fasci, e che esse do– vette,·o agitarsi pe1•lungo tempo e con molta in– sistenza prima d1vode1·eabolite leggi contrarie alla libertà, come quollo poi servi o pei padroni 1 per le associazioni o riunioni, ecc.; dopo di che, ottenuto il diritto al voto, - acquistata cioè una posizione politica - poterono l'isoluL,mento mettersi sulla via delle conquiste economiche, che si chiamano i Tnt.ehs AclS, la Faclo1·y•Leglslatton e che so io! Co.e tutte che dimostrano come l'agitazione per le ri\,endicazioni economiche è indbsolubilmente le– gata con quella che mira alle riforme politiche; e che, se in lughilterra le T,·ades t;,iio,is non fu- 1'0nodistrutte come i Fasci, lo si deve alle mag • giori liberi.\ politiche che n~lla terra classica del costituzionalismo si godono,al grandissimo sviluppo industriale che inco,-.,ggia e rende polente l'orga– nizzazione doi lavoratori, ed infine, al senso pratico d'una borghesia illuminata che sente i tempi e con• cedo qualcosa per non po"le,·e tutto. (') (I) La o..aer•azlone dcll'amlco De Luca è giusta, ma .'.1.ndrebbe, a tento no11tro,un po' rlnrorzl\ll\, Tutta la ttorla del primo pe• rlodo delle Tt·odta~u,iio,u è 1torla di accanite per,ecuzionl i e,u dovettero vivere ller lungo temilo come 11ocletà segrete. L'accul!<a abllunlo con la qunl., ernnf) tra.11clnnte ln giudizio era quella. di co1,,1,·,ulottt. r.1•0 ragglun11.ero la libertà, antl Il rlconogçlmento giuridico, ma quf"11tallbertA f\1 tutt'altro che un do110 gratuito do•uto al• costltutlonalhuno cluslco • e alle tradir: onl di quelh, bor~hesla • Illuminata •· &PA t 1 111. conqul1ta di una lotta rau– cOflltttlma e rlena di urrlftt'I, della quale l'aR:ltatlone ch1rtlsta - che Paolo Valera n Illustrando nella nostra Ri•lsta col 1uoi achbr:i tanto orl1lnall - nou ., che un eplfOdio. (.Yo~ della CktTIC4,

RkJQdWJsaXNoZXIy