Critica Sociale - Anno IV - n. 23 - 1 dicembre 1894

CRITICA SOCIALE 363 dorato non già sotto l'aspetto dolronergia, ma sotto quello della sua. composizione o dalla sua. distinta sfu– matura, nella quale si fondono mille impressioni, mille peno o piaceri elementari. Ebbene, è notevole che di quanto il lato quanlitaiivo della psicologia individuale, così definito, si riproduco ampliflcato ed esagerato in psicologia colleHiva i di al– trottanlo il lato qualitati,;o vi si rinotlo attenuato o impoverito. Le folle, senz'alcun dubbio, davanti a uno spettacolo commo,·onto, come una corsa di tori o una carica di cavalleria in una sommossA, hanno sensazioni più forti, di gioie o di dolori più ,•h•i, che non risen– tirebbe isolato ciascuno dogli individui che lo compon– g,rno. Esso hanno una. capnciià. di godere o di soO'riro, o parimenti di aO'ormaro o di negare, di desiderare o respingere, superiore alla. capacità. analoga dell'indi– viduo. Ma, al tempo stesso, cotesto assembramento, cotesto aO'ollamento effor\·oscento llogli individui, cosi adatto a rafforzare in ciascun d'essi le loro sensazioni espresse, i 101•0 desidorii o le loro convinzioni reciprocamente corroborale pel solo ratto del loro scambio, ò assoluta– mente inadatto a suscitare, ad accelerare nello spirito o noi cuore di questi indh•idui, anche in quelli che hanno più anima o più gonio, lo sbocciare di un'idea da.\'\'ero nuova o reconda, od anche di un sentimento veramente nuovo o recondo, di una specie inedita di entusiasmo o di amore. Porchè, so vi ha delle ideo ge– ninli, vi ha pure dei senlimcnti oeniali. Lungo dall'ar– rrettarne o dall'ago,•olarne l'apparizione, l'aziono della rolla la inceppa o la impedisco. In o.Itri termini, lo rollo esalto.no la racoltà. imitativa dell'individuo. ma ne do· primono la facoltà inventiva l.amartino, in due versi ben coniati, disse qualcosa d"u.nalogo: Il fou/ 1e 1é1H1rer, p.mr pe,uer, de la f,mte, Et 1'11 confond,·e voi"· aqlr. 1nraUi il pensatore si isola, o così il pootao l'artista. 1.·uno por elaborare lo sno nuovo o forti concezioni, raltro por estrarre dal proprio cuore un·aroma pili ra.f– flnalo o complesso dei sentimenti ordinarii, hanno bi• sogno di raccoglimento e cli silenzio I.a germinazione del loro cor,·ollo ò a questo prezzo. Vi hanno. sonza dubbio, eccezioni, ma. non sono che apparenti e con– rcrmano la rogoht. Il Numa noumesta,i di Daudcl, ad esempio, al qu:\le lo idee non \'Cnivano che parlando in mezzo a un ,·asto uditorio. Sgraziatamente lo idee che \'Ongono in lai modo, nel chiasj:lo e nella calca, hanno por carattere distintivo di essere semplici luoghi comuni, o tutt'al più di quei paradossi cho non sono so non luoghi comuni ro,•osciati o ai quali si applica a mera,•iglia il paragono dello boli-e <li sapone. Quanto ai veri« nuo\'i orizzonti• dello spirito, schiusi da un Newton o da un Doscnrtes; quanto allo nuo,•o tonalità del cuore apportato nl mondo da tutti i grandi ,•isionari mistici o patrioti JoI passato, proreti ebrei, aedi greci, bardi celti, da un Orreo o un Budda, da un Virgilio o un san Paolo o un si:in Francesco d'Assisi o un Dante o un Rousseau o un Cl1illeaubriand - è sempre noi deserto, lungo dallo moltitudini, che cotesti germi destinati a una cosi lontana. disseminazione sono creati por la. prima ,•olla. Poi vengdno i gr&ndi tribuni, i grandi pubblicisti, i missionari che si dedicano all'ap<r stolato di quello inno,•azioni, lo seminano dappertutto e lo fanno cadere noi pubblico dominio. f~ cosi che si rormarono tutti i sentimenti maggiori che mossero i popoli, l'onore della ramiglia, l'onore B1b1oter.nGino B1arco della città. la religione della patria, la pietà, la rodellll. fondale ... È cosi che, ancor più m rnifùstaruente, il guslo della tragedia classica nel secolo xn1, la passione del– l'architettura gotica nel medio evo e il disgusto di ossa noi secolo xv111, o, ai di nostri, il culto cntusii.\sta della libertà o doll"oguaglianza, di\'onnoro succossi\'amonto ron1i di emozioni nazionali tra i rrancesi dolio vario epoche; por modo che, adunato noi toalro, noli& chiesa, noi musco, sulla. pubblica piaua, lo rollo francesi rurono sovente elettrizzato da capihwori che in altro epoche avrebbero fischiati, ed ebbero i pili bei slanci d'eroismo ci,•ico o militare per cau~o che, un secolo prima, lo a\Tebbero lasciate indifferenti o mosso ad orrore. li contrasto, ,·oi lo \'edetc, cho og:;i vi propongo, non è del tutto il mndesimo da cui sono partito nell'articolo che voi citaste. Alla distinzione dell'intolleltualo o del morale io sovrappongo, più ch'io non sostituisca., quella dolla quantità o della quali1à, dell'imitativo e dell'in– Yenti\'O, distinziouo che non è contraria, ma, por così dire, perpc11dicola1•e alla precedente. Ora, non tro\·atc \'Oi che, prcscn1ato soHo questa nuo,•a luce, il mio pensiero appaia pili \'ero e, insieme, meno scorag– gianle1 ... Ed ora domandiamoci: perchò mai lo folle, che su– perano tanto l'indi\'iduo nolrenergia delle loro con\'in– zioni "ere o ralse, come nell'intensità dello loro pas– sioni buono o catlh·o e, per conseguenza, nello lancio dello loro azioni eroiche o criminose, SClllO impotcn1i a sprigionare dal loro proprio seno quello ,·erità. o quegli errori, quello rorme del beno o del male, la. cui inizia• tiva appa1•tiono sompro nlrindividuo'f Egli è che l'individuo è un'associazionean11onica, e non soltanto un aggregalo incoerente, di cellule cero– b1•ali; o che ì1 lavoro coordinato, logico o teleologico, di questo, cho esigo una proronda pace, è natural mento suscctli\'O di produrre rrutti di qualità. ben di,•orsa dai prodotti d'una. rermentaziOne tumultuosa. li giorno che si sarà tl'O\ 'a.ta un'associazione di uomini che runzioni altrettanto armonicamente quanto la socielil cellulare del nostro cer,·ello, quel giorno la genialità. di \'entorà l'appannaggio dei corpi costituiti, scambio cl'csscro il J>rivilogio delruomo solitario, e si vedranno i lampi di genio sprizzare dalle deliberazioni d'un'assemblea an– zichò dalla muta. meditazione. Fino a. quol giorno non si vedrà. che il contra1•io. . i ha. un bel dire elle quatfr'occhi \'eggono meglio cli duo; non è perciò men ,•oro che in un Parla.mento, rosso puro composto di 500 Enrico Ferri, mille occhi, appuntati su una questiono militare o diplomatica da risol \'Ore, non riescono m11.i a. porcopire, senza gli oc– chiali d'un ministro circondato da uomini competenti, un'idea legislaliva che stia. in piedi. Parimenti, bonchò mille cuori battano pili rortc di un solo, non ò perciò mono vero che, noi momenti critici in cui il bisogno di una data 1•irorma doi cuori si ra sentire, quando si tratta cli suscitare un sentimento sal\'atore, una emo– ziono speciale o rigeneratrice, è in un cuore solitario che si produco per la prima volta cotesta. pulsazione salutare o carattel'islica, ripercossa poi da tutti gli altri. Dirò io con ,•oi che v'è qui una. differenza essenziale: che in ratto,« mentre la suggestiono dei sentimenti ra. degli eguali, la. suggestiono dolio ideo fa degli infe– ,·iori •• ossia dei discepoli 1 Eppure, imitazione ,,i ha tanto nel primo caso quanto nel secondo. Malgrado tutto, la distinzione che voi stabilite ha la sua. parte

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