Critica Sociale - Anno IV - n. 18 - 16 settembre 1894

ORITICA SOCIALE 287 prietari, per quanto di corte vedute, hanno il buon senso di non stu.nicar6 i cani che dormono .... Nelle amministrazioni comunali poi i socialisti do– vrebbero volgere una cura speciale ngli interessi finora troppo trascurati della. popolazione rurale i e dovreb– bero nel ramo: Istruzione: pr'>pugnare l'ist.ituzione di un numero di scuole rm•ali adeguato al bisogno, l'introduzione in esse, nei modi più efficaci, dell'insegnamento elementare e magari restivo di agricoltura, e la rigorosa osser• vanza della legge sull'istruzione elementare obbligatoria. In via temporanea, incoraggiamento e organizzazione dei·maestri ambulanti.(') Igiene: un più accurato ed efficace servizio sanitario nello campagne, una ispezione sanitaria sulle condizioni dello caso coloniche e dei braccianti, sulla manuten– zione delle stalle e dei letamai, sui pozzi e la qualità delle acque. Apertura di fontane di acque potabili nei villaggi. Persecuzione a norma di leggo delle streghe, degli empirici e dei ciarlatani. lmposle: soppressione, almeno nella maggior parto, della imposta di famiglia che i Comuni hanno applicato ai contadini, abuso veramente indegno, stigmatizzato dalla stessa Iuchiesta agi·aria, mentre la clnsso agricola si priva del necessario e non usufruisco affalto dei benefizi della ,,ita cittadina, o per lo spese del sor,•izio medico e della istruzione contribuisce abbastanza. (senza parlar doll"imposta del sangue fornita por la maggior parte da.essa) coll'imposta sul bestiame o colle tasse sui consumi. Bene/i,cen.:a: oltre alla pronta esecuzione di lavori di pubblica utilità., accordare locali o sussidi di incoraggia– mento allo Società. di mutua assistenza. tra i contadini e allo cooperati ve dei braccianti o dogli emigranti, con particolare protezione per questi ultimi. Propugnare infine l'affitto diretto dei fondi delle Opero pie ai colti– vatori isolati o riuniti in cooperati\•e agricole. (t) In ,,isla poi della eccezionale importanza o dimcoltà. della propaganda. nelle campagne, in seno del Partito socialista dei la,•oratori si dovrebbe operare una specie di divisione del lavoro, formandosi una organizzazione speciale nazionale diretta all"intento o risultante di tutte le associazioni di agricoltori o doi volonterosi, con una Commissione direttiva risiedente nella città. più progredita su questa via. (ad es. ~fantova), coll'in– carico di dirigere il lavoro, raccogliere dati, fornire in• formazioni e consigli, pubblicare un apposito periodico poi contadini con una biblioteca sussidiaria di propa– ganda adattata alle differenti esigenze delle varie re– gioni e delle varie specie degli agricoltori, non dimon– ticando la pubblicazione di annui almanacchi agricoli popolari, destinati a sostituire i soliti almanacchi da cui i nostri campagnuoli non ritraggono che la conferma dei più grossolani pregiudizi. ( 1 ) Come saggio dell'lrrtnloMlllà della no8lra agrlcollura, basti citare la rotatlone a11rnril\ blennAle (a tJ(Wlfta) qui In uso. e b11tll leggere h1. monojlratla del 11rot. AK:utOI.IO IIY.Lc1s1: Conaldn·a• .::toni eco,iomiclie aulla cowr;a.:ton4 del grano e <Ut grat1ot11rco tiella 1·egio11c mat·clil!}lana (TI)), Rocchetti, Jesi, 1889), do,•e con molla co1Jla ed esatteua di dati 111 dimoSlra come da noi la col– tura del cereali riesca pauh•a. Ma è naturale che per rimediare a sltr11.ttilnconvenleoli non buln la sola erudliione agricola ,tel colono. ('1 Per porre In qualche guisa una rèmora all'usura che l11fte– rh1ce presso I nostri contadini gioverebbe non tra1curare I Mo,itf frwnentat·I, do,·e ancora eslatono, 'f'igill\ndo sulla regolari1:I. della loro 11mmlnistrl\zlone, :i.doperandosl perchè al trasformino In ri– spondenza de,:cli odierni bisogni e 11 richiamino al loro llJ)lrlto primitivo di benencenza, laddo"e alano degenerati In istituti di speculazione e di favoritismo. Bib 1oteca Gino B1arco Avrà. il coraggio di pensare a. tanto il futuro Con– gresso nazionalot E doveroso augurarlo ed è consolante sperarlo. Intanto io sarei ben lieto se queste mie po– vero proposte avessero l"onore della. considerazione e della discussione. · Avv. DOMENICO SPADONI, L'ARTE PR.OLETARIA altn ER11osizio11em•tistic,i t,•ietmale di JtrUano Il doloro ha i suoi de,•oti, al pari della bellezza. Giil. da secoli l"arte cristiana ha. introdotto fra. noi il culto dol martirio. Il Cristo crociftsso, mcrcè i tentativi esto• tici di migliaia. d'artisti, è diventato il simbolo 11iùdif– fuso dol patimento umano, cosi che ormai regna sulle chiavi di Vòlta dello chioso, nello stazioni dei pilastri, nello cr·ipte, nogli ospedali, negli Ol'nlOri, nei tr·ibunali, nelle abitazioni prirnte. Nè mancano allro gloriflca1.ioni del sacrificio o delle piaghe: i ciechi, i lebbrosi, i pa– ralilici e gli appcsinti formicolano intorno ai santi; e l'etngie di Rocco pellegrino. col cane e colrulcora sco• perta, sembra. ossoro assai venerata. nelle cappello sparse por le campagne e per lo :salite dei monti. Tal– ,,olta il trionfo tiella po,·ertà e della morte vanno uniti, come in quella danza macabra dipinta a fresco sopra un muro noi sagrato di Clusone, e mirabile per filosofia. nullista.. h'i i pitocchi in ttbiti a brandelli intrecdano uua gaia e fraterna danza cogli scheletri, mentre allrove si vedono i re offrire sgomentati armi e corone e i vesco\'i 1ondere supplicando i pastorali e gli scrigni per im])iotosire o corrompere i messi della morte, i quali, ritti sopra un sopolcro aperto, li tl'afiggono, ri– dendo a. denti scarnati. L'arto moderna, che trae argomento estetico dalla sofferenza., non ò quindi senza precedenti o ha solo questo di nuo"o, cho non si limita alle leggendo reli– giose, ma consento a ogni dolore e illustra. ogni mar– tirio. E poichè, a. tra.verso i tempi, coll'ammirazione doi sommi, v'è maggioro o minore simpatia por lo ope1·e loro, ne vediamo alcuni farsi contemporanei nostri o altri ritrarsi noi gelido pantheon della storia. Canova, salito in fama por il classicismo, si fa pe1·– donare oggi per la sua Maddalena. Il Buonarroti, che esalta gli spiriti con la grandezza. titanica, infondo un senso d'intima. simpatia collo suo Pietà. Il Cristo morto, fm. la. madre o Giovanni, di Gian Bellini, attran gli sguardi commossi di tanta gente che passa distratta davanti alle Cene del Veronese. E siccome !"artista sorto dal popolo ò i-pesso profondo conoscitore dei do– lori, o da qualche tempo regna un gran silenzio sulle glorie dei principi, non è strano che, incoraggiati dal pubblico fM•ore, motti si siano messi sulla. nuova via. Chi non ricorda i successi del Pro.A;imus tuus del O-Orsi e dell'E,·ecte del Pasini 1 Da quel tempo, rane parve far ossequio della sua. superba. libertà ai cenci del pro– letariato. . .. Prima di procedere a. una rapida rivista dell'attuale Esposizione triennale, mi sia permesso di\'agare in qualche considerazione d'indolo tecnica. Non è cosa nuova, cho le arti rispecchiano la società, ma ò sem1>rovasto campo di studio il sapere in che forma e in cho grado. Gli artisti sono influenzati dal– l'ambiente, ma. non tutti cc lo riproducono. Il bollo con"enzionale, racca.demia, la suggestione di corti an– tichi capihwori proclamati esclusivamente perfetti, in– ducono non pochi a produr1'e per imitazione piuttosto ~~~cfifi ! 11 ~~i~~io O a~~c:,~:3:d 1 /~!~~~- ~acì'! 1 :~!~s~i e~ la sua Jlroduzione si attacchi ad una scuola e a. un·e • poca trascorsa anzichè ai suoi mezzi individuali e al– l"ambicn1e.Non \'Odiamo in pieno secolo xxi fiorire il preraffaellismo 1 è ~·~:ir~c, cf, v~o\~!;~/ 1~:~!~-:~1;t, ~~r:r~~ &!~ ~~~e:iiJ~i~~ dà immediato sensazioni, e i più bei quadri ant1cbi re- ~~8:n~~1~0os1"~~d~::p~I j~ 0 ibbfi~~tid~~~~rat:o a;~'t~~~.:rd 0 ;

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