Critica Sociale - Anno IV - n. 3 - 1 febbraio 1894

CRITICA SOCIALE 37 carico dell'affittuario o che li mezzadro possa ricevere una. porzione minoro delle. metà del prodotto. 3.' La scelta rra Il contralto d'affitto e quello di mezzadri& spetta til colth·atoro della terra. 4.♦ Il daiio consumo è abolito in tutti i comuni ru– rali. Continuer& a sussistere nelle città, flnchè non sia. ratta unii leggo cho regoli l'applicazione della tassa di ramiglia. 5.• Sono esenti d& imposta fondiaria tutti i fondi rustici od urbani il cui reddito lordo non sia superiore a L. 800 annue. o: Il rocatico non potrà colpire coloro che abbitrno un reddito lordo Inferiore a L. 500 annue. 1: f; vietato por un quinquennio di aprire nuo,·o minioro di zotro. Il dnzlo e.Ilosportaziono sugli zolfl ò abolito. La giornata massima di lavoro nello Cf\\'O e nello minloro sarà di 'otto oro. 8." Sono soppresso lo giunto provinciali o.mministrn· tive. (.,'ingerenza del governo nello amministrazioni CO· munaH è abolita. In tutti I comuni Il sindaco sarà eletto direttamonto dagli elettori. o: I comuni non possono deliberare alcuna tassa od imposta se non precede il refe,-e11dum. Lo stesso sistema Hrà osservato per lo nuove spese racoltath·e, nel qual caso bisognen\ contemporaneamente indicare In qual modo vi s'intende sopperire. Al t-efert11dum prendono parte tutti gli abitanti mBSchi del comune purehè siono maggiori d"etù. Lo questioni saranno poste colla maggioro chiarozza o bre,•ità; ad esempio: e ,•oleto il concerto comunnle a condizione che si prov,•eda alla spesa coll'aumento di 50 centesimi sul focatico!• 10. 0 L'nzlone popolare per l'accertamento dello ro• sponsnbllitù. spettanti agli amministratori comunali è sciolta do. ogni limite, vincolo o peon, e sarà esercitala avanti a sol cittadini scelti ogni tre anni dagli elettori del comune. 11.• Sono sciolto tulle lo amministrazioni comunali. I commissari straordlnnri dovranno ridurre le speso al minimo. Lo nuovo nmministrazioni saranno costituito rra sei mosl, ma por l'avvoniro non potranno essero disciolto so non d11llamaggioranza dogli elettori. Questo sono le mio proposte o ce ne sarebbe dello allro. Non le spiego perehè mi parrebbe rar torto alla vostra intelligenza. Oltre che dalla mia osservazione dlrett~ io sono stato conrorta.to a formularle cosl da quanto vanno predicando giornalisti ed uomini politici di ogni colore e di ogni partito. Ora ò in poter Yostro l'attuarle, se lo studio di esse vi persuaderà deUa loro giustizia, ragionevolezza ed emcacio.. Ma do,·ete far presto, o non rarete nulla. Napoleone Colajanni in una lettera alla. 'Ihbuna vi lia già. additato il pericolo. Lo criccbo locali, le camorre amministrative, la mana col cappello a staio, stanno gilLrialzando la testa alrombra dello stato d'assedio che vorrebbero perpetuo e pili energico. I proprietari dell'isola, condotti dal principe di Trabia vostro buon amico, arrotano lo armi contro i nemici della proprietà nel Umili gitflli11ia11ei, direbbe il F'an– fulla. E Il sena.toro Cancolliori cho volle rar parto della commissiono poi contratti agrari solo per direndervi il diritto qulritarlo, dopo aver taciuto per dieci seduto, ora so la piglia col colleghi porchò non hanno storpialo abbastanza li disegno di leggo Sonnino. Como vedete, non c'ò da indugiare, o gli anarchici jure quiriliu,,~ vi taglieranno i pieni poteri e dimo• streranno ancora una volta allo plebi arTamate di Si• ciUa • del mondo cho la giustizia, come diceva Luigi Settembrini, ò una. divinità che 1e111eda ,m orecc.hio 1olla1110 o che gli oppressi lhvocano contro gli oppres• sori. La rrase in corsivo è del do,·otissimo 201.PASEr.1,0. P. S. A proposito dei sequestri, non potreste dire una parola al vostro collega guo.rdasigilli perchè renda noln. la. circolare ullima sullo. stnmpn! iamo o non siamo in un regime di liborlà o di pubblicitil t z. II'8 o SDfflDOSiti m NHDOIBOllB CO!aianni Sotto pretesto di dirosa propri:L da attacchi che egli reputa. strettamente porsonnli, o cioè determinati dtt non so.ppiamo cho od,l o golosio conlro lo.persona sua, Napolcono Colojnnnl è pnrtito in guerra contro dì noi, rovesciando sul lettori dei giornali borghesi d'Italia, 11er mezzo del s«olo o del ~icilia,10 o di rimbalzo por mezzo della T,·itnma o t.li tutti gli umciosi nlimcutati dal telegraro regio (cho è assai rurbo per non perdere cosl propizio occasioni), lulla la violenza dello sue amarezze o do' suoi sdegni al nostro indirizzo. Lasciamo a lui - poichè se la ,·olio addossare - la intera responsabilità del momento ch·egli elesse per aggiungoro alla. persecuzione govern:uh·a contro i socia· listi Il poso della sua ira e del suo ostentato disprezzo. Forse, a spirito plll pacato, quella che a lui pare e cho intitola questiono personale, gli sarebbe anche parsa suscoUh•a di qualclio rinvio, menlro lo stato d"assedio imper,•ersa di ru.uo in tutta la penisola, o un redh•i"o borbonismo pH, esecrabile delrantico fa scempio di tutto lo libertà o di tutto lo oneste sicurezze, o lo noto ufficioso dolio gazzo1to venduto suc,nnno, anche quassll noll'Alto. Italia, Il ben noto 1u•oluJio dogli scioglimenti o degli arresti nel Partito dei ln,•oratori. Ma ò questa, paro, una tristo ricorront1' rntnlità, che pesa sugli uomini· di quella. democrazia, della c1uale, essiccata la polpa. dei gonorosl Ideali, non rimano omo.iche l'escara secca delle vanità o dei ripicchi. Nell'SO, dopo una poderosa alTerma.zione elettorale del partito oper.lio, ru il Cn• vallottl - sempre paraninro il giornate di casa Son– zogno - èhe, accusando I nostri amici d"essero venduti alle regio questure o cosl stornando da essi ogni diresa. di simpatie popolari, spianò all'autorità la ,•ia per con– durli allo carceri. Ma allora era un poeta, e di quel– l'errore (che non ru altro - e dappoi amaramente scontalo) ben •I potè dargli "cnia. Oggi è un sociologo posith'lsta, elle sordo all'esperienza, ripete la medesima gesta: o ci accusa. velatamente {ben runa calunnia ,•al l'allra) di ossoro al ser,•izio - noi! - doi banchieri, o ci qualifica calunniatori o ingiuriatori laidi, dilania.tori 1c11~apitltl nd 011c11tl,~e,'}H!11lelli e botoli ritlglu'o,i, u,JUili in ve1lc corta, che ranno ciò che lgna;io ili IAyola 110navrebbe 11cppw·epensalo .. o con altri simili dolcozzo di stile. Sononchò, proprio como noi drammi d'Assiso, la stessa enormità. del ca.so péroro. oloqucnto n scusa. del Cola– janni i nò meravigli il loUoro (che altri monti avrà troppo da mora,·igliaro noi corso di quest'articolo) so noi nn dal principio della nostra risJ >osta.ci atteggiamo a di– rensori di cbl cosi acrcmonto ci accusa. La stessa spro– porzione della reazione ai moti,·! cho la determina.no , che parrà enorme a quanti lettori equanimi sanno con che dorerenza, anche noi dissenso, noi scrivemmo sempre

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