Critica Sociale - Anno IV - n. 3 - 1 febbraio 1894

36 CRITICA SOCIALE zione o dei contadini 1iorlc"\ dunque forse un Mi– sle1·0 di repubblicani e convertili•· Ciòci procurerà il suffragio uni\ 1 crsale o una Hberh\ di movimento (stampa, riunione, a· ociazione, abolizione dell'am– monizione, ccc.) assai più considerevole - nuove armi che non sono da disdegnare. Oppure ci porterà la repubblica borghese, cogli stessi uomini e qualche mazziniano con essi. Ciò nlla1-ghc1obbe ancora e cli assai la nostra libertà e il nostro campo di azione, almeno pel momento. E la ,opubblica borghese, ha dotto ~larx. è la sola forma 1iolilica nella quale la lotta fra proletariato e borghc ia può avero soluzione. Senza dire del contraccolpo che no risenli1·ebbe l'Europa. La vittoria del movimento l'ivoluzionario che si pyepa,·a non 1ioh•,\ dunque che rende,·ci più forti o colloca1·ci in un anibtenle pili favorevole. Com– melterommo il pii, gmndo degli errori se, di fronte ad esso, vo1·romo astenerci, se nel nostro contegno rimpello ai pal'liti « arnni • vorremo limitarci n una c1·itica pm·amonte negativa. Pot1·à arrivare il momento nel qualo fosse dover nostro di coo– perare con essi in modo positivo. Quale sarà qU'esto momento? Evidentemente non è a noi che spetla di prepa– rare direltamonle un movimento che non è quello p,ocisamenlo della classe cho noi rappresentiamo. ><ei 1·c1rnbblicanie i radicali credono scoccala l'ora di muovei-si, diano essi libero sfogo alla loro impe– tuosilil. Quanto a noi, fummo trop1io spesso ingan– nati dalle grandi promesso di questi signori, per lasciarricisi prendere un'altra volta. Nè le loro proclamazioni nò le loro cospirazioni dovranno me– nomamente toccarci. Se noi siamo tenuti a soste• ne,·e ogni movimento llOP!llare ,·eale, siamo tenuti t~gualmente a non sncr1ncare indarno il nucleo appena fo,·mato del nostro partito proletario, e a non lasciai' decimare il proletariato in sterili som– mosse locali. So al conlmrio il movimento ò davvero nazio– nale, i nost1·i uomini non staranno nascosti, non vi sal'i\ neppu1· bisogno cli lanciar 101-0 una parola di 01•dino .... ila alloi-a dovrà ben essere inteso, e noi do\lrommo proclama1·lo altamente, che noi parte– cjpiamo come val'lilo indtJJendente, allealo pel momento ai radicali o 1·epubblicani,ma interamente distinto da essi; che non ci facciamo alcuna illu– siono sul l'isullalo della lolla in -caso di vittoria; che questo risultalo, lunge dal renderci soddisfalli, non sai·:\ pe1· noi che una tappa guadagn\ta, nuova baso d'opo,•aziono poi· conquisto ulteriori; che il di stesso della villol'ia lo nostre strade si divide– ranno; che da quel giorno, di fronte al nuovo go• vc1·110, noi forme1·emo la nuova oppoS1::.iot1e, op– IlOSizionc non già reazionaria, ma progressiva, opposizione d'eshoma sinisll'a cho spingerà a nuove conquiste al di là dei lcl'1'eni guadagnali. no1io la villoria comune, potrebbe esserci olferlo <1ualchoseggio nel nuovo governo - ma sempre nella ·mino1·an.:;a. Qui-:sTO j.: IL Pt~RICOLO PIÙ GRANl>E. Do1io fobbl'aio 1818 i democratici socialisti fran– <:llSi (della //~forme, Ledru-Rollin, Louis Blanc, Flocon, ccc.) commiseto l'erro,·e di accollare cosif– fattocariche. Minoranzanel governo, essi condivisel'O volonlariamenlo In 1·osponsabililà di tulle le infamie e j fradimenti, di fronte alla classe operaia, com– messi dalla maggio1·anza di repubblicani puri; menti-o la p1·osenza l01'0 noi governo paralizzava complet.amonlo l'aziono rivoluzionaria de11a classe 1:-wol'atricech'essi p1·otendovano l'appt·csentare. In tutto questo, io non do che la mia opinione pc1·sonalc, poichò mo l'avete domandata, e ancora con la maggio,• dirndenza. Quanto alla tattica ge– nemlo, ne ho sperimentalo l'efficacia dul'ante tulla la mia vita; non una volta essa mi ha fallito. Ma ts1D1oteca l:iino ts1arco quanto alla sua applicazione alle condizioni attuali in Italia, ò alh•a cosa; ciò deve decidersi sul posto e da coloro che si trovano in mezzo agli avveni– menti. FEDERICO ENOELS. LO STATO D'ASSEDIO {Secoadaletteraalclllanaal cav. Crltpl) SJONOR MINISTRO, Il comm. Colli, procuratore generalo del ro, ha voluto sequestro.re la lottora. prima sullo stato d'assedio. Non mi dolgo del provvedimento che mi colpisco. Mi dolgo soltanto dell'atto poco cortese verso la persona vostra. La. mia loUora ,,1apparteneva dal momento che vi era indirizzata, cd il comm. Colli, prima di scomodare l'u– sciere, avrebbe dovuto domandarvene il permesso. So che non l'llll ratto, cd amo erodere che in nessun caso ,•oi glielo avreste conceduto. Di Francesco Crispi si possono discutere lo ideo, i criteri o i metodi cli go. ,·orno, si può investigare quanto sia rimasto in lui dell'antico riYoluzionario; ma non è lecito porre in dubbio l'ingegno. E quel soquestro, con buona paco di chi l'ha ordinato. ò troppo misera cosa. Io stesso no parlo con dolore. E una sciocchezza, lo so, ma. io temo cho i vostri disegni di rirormo a baso di decentramento o di libertà faranno un bel fiasco so non avrete prima rirormato i sillogismi di coloro che dovranno attuarli. E tiro innanzi collo stato d'assedio. I giornali (V. E. lo saprè. certamente) o gli uomini di legge stanno discutendo ancora so voi avevate la facoltà. di SOt:ipendoro lo guarentigie costituzionali, se per far questo fosso necessaria. una logge o bastasse un decreto, o so la misura dei pioni potori si debba intendere a t·aso od a colmo. Tutte fandonie, direte voi, o direte benissimo. Anello In. critica. socialistica ha. già. da un pezzo superato questo punto, che si può lasciaro senza paura e senza rimorso allo sapienti elucubrazioni degli avvocati del Parlamento. Noi il diritto costituzionale sia.mo soliti di cercarlo noi fatti. Jl governo ci ha pro– vato che por lo stato d'assedio basta il decreto del re, ed il generalo Morra coll'editto famoso sulle scadenzo cambiarie ha risoluto il problema della misura dei pieni poteri. La misura si dovo intendero al colmo. Non cerco di più. Questi esempi mi senono a mera– viglia ed io no profitto per dirvi: Giacchò avete il col• tello poi manico o nessun limito è posto a ciò che ta– lenta a voi, al generalo Morra od al questore Luçchesi, non fate che la vostra giustizia o la vostra generosità si riduca soltanto a non scaricare lo armi sui seni che si sono sottomessi, ma adoprato il coltello per risanare, cosl come l'avoto ndoperato por teriro. Molti vi hanno detto la stessa cosa, ma non uno ve no ba detto il modo. E il modo è difficile, se pure ve n'ò qualcuno. Nondimeno a mo parrebbe vergognoso il tacere. Qui sotto trovcroto alcune proposte. Leggetelo, esaminatolo, o so voi lo trovato ragionevoli, come a me sembrano rigorosamente giusto, dite una parolina al commissal'io del re, perchò lo promulghi in Sicilia con un bando mililare. t.• Le speso fatto o quello elio si dovranno faro per ristabilire l'ordine in Sicilia sono a carico dei pròprie• tari fondiari doll"isola, o di quelli soltanto che non col– tivano dirottamento lo loro to1Te. 2..• Nei contratti agrari ò vietato il subaffitto e in nessun caso potrà pattuirsi che i casi fortuiti siano a

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