Critica Sociale - Anno III - n. 17 - 1 settembre 1893

204 CRITICA SOCIALE Nel numero del IO settembre 1891 la c,-wca Sociale, parlando del Congresso di Bruxelles, si rallegran che Il romatthci,mo .wciale a.,·esse fatto la ·,i,e pro~. che si fossero stabilite COJe concnle, che si fossero mani– festali l'emancipazione dallo fnui, il disdegno dei pro– getti gro.ndlosl od intempestivi, che è puerile ed impru– dente amrnnziaro. Noi numoro del 1° marzo l8'JZ hl C,•itica riporta uno studio del Lorill sui cereali. e Flllp1>0 Turati, in un brovo articolo che fa a quello procedere, deplora che Il partito socialista non abbia promosso un'agitazione .... e che, per essere tondata su veritt\ asslomalicbe, acu1- 1ibili anche ai 1tguaci <Ull"eamomia ortodoua, non ~ trebbo non avere, quando rosse ben diretta, un'immensa eco nel paese e darebbe al Governo e alle classi pri– "llcgiato assai più fllo da torcere, che non diano i processi lnrami contro gli anarchici o lo dimostrazioni dei disoccupati e le discu,,ioni aerte 1ttlla futu1·a p,·o• 1>1·ic1<l ootlcttit:a. > E pili a.vnnti (neanche a. rarlo apposta!): «So i rc))ub• blicnnl talio.ni non vivessero nello nuvolo dell'o.straziono dO\'robboro quindi S\'Cgliarsl o fai· ca•t1a oo,mme coi 1ociali,ti alme,10 ml tet?·e110 di q1te1tion1 simili a que,ta.• Allora dunque l'unione ùegli elementi radicali coi socialisti ora ricercata: ora, che ai tratta di sgra• varo il proletariato dal dazio sul sale, sul pane, ogni accordo è respinto con disdegno, anche so rinvito vieue da un pubblicista senza m:iechit. e senza paura oomo Darlo Papa. Un merito del mio progetto è in realtà di tro,·arsi in accordo collo tradizioni del par– tito ro1>ubblicano italiano, come notavi\ I' l.:COciel Po· polo di f 'o.no, e mi compia.colo di n,\'Orotenuto conto di quello nobi li tradizioni. Uno del primi atti della. ne– pubblica romo.na del 49 è stato l'abolizione dell'imposta 1ml sale: quel grandi o ,•enorl\ndl palrlolti di Ma.nini, di Safll, di Garibaldi non ebbero. per questo, timore di tirarsi dietro una moltitudine di pecore belanti per ri– conoscenza l! Mazzini ha insegnato che I beni al di I& di un certo grado di parentela. dovono andare alla. co– muni1à. E qui 1>olrelpure aggiungere: come mal ,•i scalda– ,·nto allora tanto per l'abolizione di un da.zio che, per vostra conressione, costiluin « un rurto di 200 milioni ratto dal J)l'OJ)riotari ai consumo.tori >' Dovovl\to rivol– gorvl al Oa\lo.v1-csi, il qualo vi o.vrobbo Insegnalo cho ;..>()O milioni 1>agatido.iconsumatori ltalillni costituiscono 1>0e0 più di 6 lire all'anno per ogni o.bit ante: circa IO millesimi al giorno. Vale,·a dunque la pena, secondo ,01 1 di promuo,·ore una grande agita:io11,., di dare del /i.lotla torcere, ecc., ecc .... per un& miseria simile! Ma lt. Critica Sociale mostran t.li accostarsi in se– guito a.netto di più, anche nei pa.rticolarl, alle idee che trovano poi nel mio progetto un'espressione unitaria.. Nel nwnero del 1• Aprilo 1802 Inratti Il Clccot1i,con– rulando 1'11rticolodel Loria, propono,•& si eguagliassero piuttosto I h•itmti comunali, aiJOle,ufo la ta,ua:ione dei gene,•i di 1Jrima nece.m'tà, Ed in un articolo successivo (C,•itica Sociale del 1•giugno 189':?) lo stesso Ciccoltl ro.ce \·a sull'argomento lunghe considerazioni, o conclude\'", appunto per mi– gliorare le condizioni degli operai, su cui dimostrua che gravane quasi nella loro totalità i pe i comunali, do,·ersl ,gracare i da.:i otmumaU di co11..fumo, appli– cando ln,·eee una progressiva t151tl di ramiglia o di rocatlco. Orbene. la redazione della Critica apponeva allora al– l'articolo unll nota, che suono tostutllmento cosi: B1b « Richiamiamo In modo speciale l"attenilono dei Jet.– tori M>Cialislisul presento articolo, ricco di dali positivi e di auenno.to ritlessioni, i quali o le quali acquistano, pel partito, pa1·ticolan1 atlualila ed ititereue dalla im– nii11e11.:a delle ele:io11i ammil1illrative. > E proclsnmcnte queste conclusioni, cho allor& erano, or11, 1 dll quanto pare, non 1-onopili c1uollodella C,·itica, noi abbiamo a,·uto la soddisrl\tlono di ,·edere accolte e adoperato come armo di lotta da quegli stessi socialisti, i qul\li a,·o,·ano dubitato del ,·alore dello nostro pro– posto. lnratti l'abolizione dei dazi comunali sui generi di prima noceuitli propugnata nel mio progetto, ror• mt.va un capo essenziale nel programma. del socia– listi per le ultime elezioni &mmlnistr,•tive slt. a )1ilano che a Cremona. E l'organo dei sociali sti cremonesi, l' J-::00 dtl Popolo, continua a polemizza.re sull'argomento o noi n. 2, scrl\'eva: .... « la possibilità di abolire il da.7,\0.consumo fu dimostrata da noi ptlrocchle \'Olte, sui giornali o In Consiglio comunale, nonchè recente– mente nello. oonreron1.a clettoralo tenuta dal Bissolo.li. Nelle nostro leggi vi è un'imposta - r111elladi fa– miglia o sulla rentlita - che non ha. limiti ftssl di pro– gressività, e eho potrebbe sostituire Il pro,·onto del dazio-consumo, gruando più sui ricchi che sul povero. > Ma. sia la tattica generale del partito socialista quale noi la intendiamo, sia le principali r1rorme progettate. col mio schema. di legge non combinuano J>OCO tempo ra a capello collo idee del Gallavresil Ma tlcummente. Il f.alla,•rosi, che nel numero del I" luglio 189? della. Ci·itica Socialt, in un articolo sulla prop1tgnnda nelle cnmpngno, llopo molto considerazioni sulle rtlfllcoliù.che ossa J)resentn, notl\\'a che bisogna nor. solo Istruire le plobl agricolo, ma miglio1·an1e a11clu, le condi:zioni eco- 11omiche, o cita.va anzi come fondllmento della economia politica una l'raso del Tcernicewsk\: e Il benessere ma– teril\le non è di ostacolo ad un superiore nlluppo, ma condiziono di esso ., - il Oallanesl medesimo, nel numero del IG agosto 189'!, ritormwa ali& carica. e con un ,•lbrato articolo (« Voce di un piccolo propriet&rio : come I ricchi non pag&no le tuse e come 11 può farli pagaro •) propugna • I& rirorma dell'iniquo &ttu&le sistema tributario>, una.« imposizione unica progres• sivu. sul reddito errottil'o o sul patrimonio lnt'ruttirero o 11,w, creditli >, o « l'abolizio11c dei da::i 111l co,i1umo •· E nel numero del IO settembre 180:tdeplora. fra nitro le imposte 11tl 1a«' e sul co11111mo (non gll atrappa.va a.llor&1'11rgomentodel sale tanta. llarith. 1plritOSl\) 1 o ritorni\ ad in1lstero sulla necessità di sostituire ad esse l'impo1ta unica. progressh·a., e cita anzi le parole di LiebknethlalCongressodi Halle: e Ciò che distingue il M>Clalismoutopistico, è che esso oblia. Il pre!ente per– rantutica.ro l'aV\'cnire. »· Ed il Gallavresl aggiunge: « Luciamo dunque le nghe dichiarazioni di principi, cic11\11mo il mono 1>0ssibile, pa1•tioola,·11m1le colla gente del contado, della. nnzionl\lizzaziono del suolo o del– l'altro bello nspirationi, che caleranno sulla terra (]Uando sarb. Il loro turno. Limitiamoci ora- come o.bil– mento Insegnano I capiparlito della Germania - a riem– pire il còmpito d'ogni giorno; teniamoci alle esigenze pratiche.> Come ora il Galla,•resi abbia lronto moJo d'andar d'accordo colla Lega socialista di Bergamo, è un grazioso rompicapo, che amerei sentirmi spiegare dal bra,·o Turati, Il quale, trovando puro il mio progetto troppo borghese. troppo pM1ibiti&ta, pubblicava, appro– \'andolo, nella C,·itica Sociale del 1• aprile di quest'&nno, il programma agricolo del partito operalo rrancese, il . quale comJ>r'Cnclo,lire o.Ila wppntuiont! dtllt la11e lttUa

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