Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892

CRITICA SOCIALE pili che altro nell'indiriu:o pmlico cho detmmina. no· J>l'Cgiudizicho srrondn e nell'antecedente legi– slativo ed economico cho crea. Ed a ciò si deYc forse in buona parto l"opposiziono che incontra. Il commercio d'importru:ione degli oli minerali o quindi il prolltto piincipalo della modiaziono tra produttori o consumatori sono, come da più p..'\rli si assc,·or;1, nello mani di pochissimo case commer• cinli. f: tanto pili notO\•olo quindi l'agiLuione che si propaga da una ad un'nltraCamcra di commercio contro il progetto. In CSM pot1MJ. bono scorgersi un offottovoluto o procurato a di!sogno ,In' pochi interessati; ma bi– sogna pm· 1-:w,•ls:wola reazione, magari inconsa– povolo, di chi, pur non sentendosi !olio no· propri intorO!!Si co1no pot-sonn,si sento nondimeno ed è roalmonto offosonegli interessi di classe. 11monopolio dolio posto, quello dei telegrafi e, dove esisto, quollo dello ror1'0,•io rurono giu.stincati con argomenti rch,th·i nllo ruozioni cho disimpegnano, cd allo particolarità del l01'0 c.5ercizio. Nulla di questo può ora dir.si pcl monopolio degli oli mine– mli. 1-:SSO costituisco una deroga al domma della libertà del commercio. la cui ragiono non può es– sere ccrcat.'\ in altro che in un principio di utilità generalo, un principio, per la sua sle.s.s.'\ natura, di applicazione indefinita ed illimitata. E bcnchè non sia il primo, od abbia già innanzi a sè il mo– nopolio del salo o quello do' t.'\b..'\cchi, è tal passo, cho noccssariamento srorror;.\ a farne alui, e quanti! sulla s«m..'\ via. Dalla rodo cloca cd intolloranto noi « lasciarfare e lasciar passw·c • a questo ricorrei-e a· mono– poli; dallo Stato semplicomonto gendarme allo Stato venditore di polrolio, cho lungo od il'revocabilo cammino; o di qunnto non O accorciat.'\ In via allo 8tato prothunonto sociali.sta! Cave a con.scquen– tiarlls,· od, accottfitoauco1·a una ,•oll'\ il pl'incipio, quale impodimonto può ornai più ossor,•i domani all'inlrodu1.iono del monopolio dei flammifol'i, e un all1'0 gio,·no n quello dogli zolfl, o un altro a quello dei tras1>0rti mnriltiml, e 1>0ìa quello dello assicu- 1,,zioni, o poi a quello do' cel'oali, giit reclamato a gran voce In 18\'izzora, o cosi via fino alla com– pleta cspropria:r.iono di tutti "li ish'umenti di pro– duzione a beneficio della cotlotti,•ilà do" la,•oratori! Nell'ibrido sistema dell'economia capitalista. lo so, questi monopoli finiscono tnh•olt..'\col funzionar malo, nà i ,•ori utili di ossi ,•anno a cui dovrebbel'O; ma, poichà indietro non si torm1, essi tendono, piuttosto che ad essere eliminati, ad eliminare tutte le ca– gioni d"inciampo o si acce.ntua cosi sempre piU la gr.u-it..uiono \'0!'$0 l'economia socialista. Uno do' ronomcni sociali pili note,•oli, che si os– ser\'a oggi come alla vigilia di tutte lo gr-aodi ri– ,,oluzioui, è appunto, como diCO\'O, l'inconsapornle impulso cho diurno al l'inno,•amento quelli che più avrebbero intorosso o voglia d'impedirlo. B bi ate d G no Bian Sta in ,,uesto quella che llegel chiam:wa frcmfr, della st0t·ll1. Il socialismo è corno uno di quo' castelli incan– tati entro cui si è attratti quanto pii1 p.'lre di sco– starsene. Quante 3ltre volto principi e governi hanno ere• duto. per distrarre lo ire del momento, di dare in mano a· popoli un gingillo, o quol gingillo si è mu– tato in un grande strumento di liberazione! Ora il pili allegro di tulli i ministri del re d'Italia. forse por ra10 una burletta, forse por la1·,•a1'0una crepa del bilancio, pt'Cndo a schel'zaro con lo ma– tcl'io inflammt,bili; o p1'0b.'\bllmonto non sospetta ch"ogli aiuta a dare uno strap1>0 a quella nuvola– glia ch'O tra noi o il i'OSSO o i'OSCO avvonil'C. ETTORE ÙICCOTTI. AGITAZIONI JJOJlGTLESI Ounquo anche l'agito.zlono,proprio quella agitazione ruori o contro Il governo cho noi con1lgllamo agli operai, proprio quella 1teua agilailono cho I borghesi accusano di odioH e di 10v,·e1"Slva,quando ci sia il tornaconto non è riftutata c.:tmoarma. d11. questi stessi borghO!I accusatori. Ne abbiamo 10no gli occhi un caso flagrante. li Governo ha l'ln1entlone di due pronedimenti: il catenaccio per gli zuccheri e 11monopolio dei petroli. Saranno pronodimentl u1i11 J Per rispondere a propo– sito bi10gnerebbe conoscere molti dati di ratto o uere un po· il dono di vedere nel futuro: ma.Intanto riguardo agli zuccheri pare certo che al primo momento il ca– tenaccio por1erà.qua lche milione nello casse dello Stato. Quest:i.conseguenia, è senza. dubbio un vantaggio di carattere generalo; bisogna. però 1ener conto del peri• coli possibili; corno lit. t.11.soccupazionodi qualche mi– gliaio di operai, rorso un ulteriore lndobolimcnto dr\• l'intlustrin, occ., ecc. Poi monopollo dol petroli, In tosi generalo il mono– J)Olio Ò SCllll)l'0un \'ftlllngglo SOCifllO, posto che il GO· ,·orno non no abusi Inseguito: ù un vnntagglo generalo tanto so il monopolio fl.L rlbassnro Il 1irczzodel genero tenuto allo nrtlftcil\lmonto dagli lnllustrinli per frodal'o un capitalo nl pubblico, quanto se rn pa.ssaro questo plus-\'alor e n elle c asso d ello Stato; è sempre uno spo– stamen10 t.li rendila t.la un gruppo di privati alla gene• ralità. N oi n on 1tar emo a cercare so questi prov,·edi• monti, teoricamente equi, possono essere 1eonsigliati d&opportuni!& pratiche; Infatti il danno spesso am• mana. la giustizia e qualt'!he cosa di più. Si saperò che il oo,•erno 1 1 rivo lge a.d 05.!I per non riscivolare sul pendio delle tu.se ora lmpratkabile. In tutti t usi però ragituione non è per questi pericoli possibili della economia nazionale. Decidere su ciò appa.niene alla sapienia governativa., qua.udo c"è; e noi non ,·ogliamo rare qucs1iono di questo. L'agilaziono è una ,·era &gitazlono di classe, tale e quale la predichiamo noi per gli operai; soltanto 6 di una specie più piccola. }~una ,·ora classe che si ribell& contro lo proposto o lo tlocislonl t.li quella gencralit& che è il GO\'Otno; ò un membro che s i ribolla.al corpo, porchOquesto 1>ro1>0sto e decisioni utlll ali&generai ila. sono ro,•inose ai suol Interessi spocil\li, Sono i raffi• natori e I rh•endllo1•ldi zuccheri, sono Imercanti o gli

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