Critica Sociale - Anno II - n. 23 - 1 dicembre 1892

358 CRITICA SOCIALE ------------- profonda a questo primo amplesso dello idee: esse, abbandonate dai vecchi politici come si lasciano le mandrie per la sicurezza della lol'o fedclti\ stupida, vedono con orgoglio di essere curate, aspettano con impazienza il sabato sei-a o la domenica, dopo la lunga settimana di lavo1•i, il confci·enzicl'O cono– sciuto. Che meraviglia che questa novità tutta piena di fl'cschez1,ae di vita si sostituisca nella 101·0 psiche alla monotona influenza del prete ignorante o voi• gare? Cosi si svol~e il moYimento socialista nell'Emilia e si allarghcra sempre più invadendo tutta la re– gione con la P9tonza calma e pe,-enno dei nostl'i grandi fiumi. E niutato in parto dalle condizioni esteriori; ma queste per lo più non cb\nno che quel pl'imo impulw che si ha o meglio in tanti altri paesi, per esempio nella Lombardia indusfrialc. :\fa mentre in alti-i paesi questo impulso si spezza su sè stesso senza derivazione di conseguenze: nel– l'Emilia esso è raccolto subito come occasiono di p1-opaganda cd è disteso e continuato in un movi– mento lungo o duraturo, in un movimento che si accresce o si rafforza, non por i falti che l"ai11tino, ma poi· le convinzioni che esso raccoglie. E un movimento rirnluzionario tutto illuminato dalla coscienza: presenta il solito c..11-atteredi originalit.\ dello rivoluzioui del nostro popolo, che sono sempre l'ivolur.ioni ideali. 0. )fALA0ODI. IL MONOPOLIO DEGLI OLI MINERALI Il paese dunque è stato interrogato od ha rispo– sto come una timida fanciulla, a cui un babbo ti– ranno eletta nella domanda la risposta. Col permesso de' superiori, col concorso dc' fondi segreti, col be– neplacito delle banche, sotto la guida della stampa tndtpendente è passata la volontà del paese, dando ragione a tutti contemporaneamente: a quelli che predicano la necessità de' partiti ed a quelli che li esorcizzano; a' rcpubl,)lìcani monarchici ed a' mo– narchici democ1-atici; a quelli che hanno data una meh\ del loro cuore alla cooperazione o agli altri che ne hanno dati tro quarti agli esercenti; a quelli che dicono bianco e a quelli che dicono rosso, e, sopra tutto, a quelli che, come Margutte, non cre– dono nè al giallo, nè al rosso, nè al turchino, ma esclusivamente al buon vino ccl all"an·osto. Per noi queste elezioni possono aYer-cimportanza soltanto sotto certi aspetti. No hanno specialmente in quanto sono indizio di una compagine che 1-0- vina, di un organismo che si sfascia, ròso da una tabe che lo divora e riduce ad una lenta agonia !'ultime fasi della sua vita. Diquesta condiziono di cose la nostt·a parte avrebbe potuto largamente av\·antaggiarsi, so avesse a\'uto quello ch"è il primo elemento della riuscita e che assolutamente le manca: 1·organiz1.azione. Accanto alle varie affermazioni, per il nume1-o o per la forza loro assai confortanti, e ad alcuno liete vittorie, si sono avute sconntte doloroso e delusioni rattristanti; o buon por noi se degli C\'enti lieti e degl'ingrati sapremo fare studio sereno e proficuo per ampliare e disciplinare le nostro forzo ed insistere nel buono indirizzo cd emendare gli errori. B bliot0.ca G no Bianco La nuova Camera nata male, cosi come dicono, non no sorgesse mai altra, abbia bl'evc o lunga la vita, vi\'l'<\, peggio ancora dell'altra testò spenta, di una vita stentata e tediosa, perseverando cd in– garbugliandosi ognor più negli ineslricabili errori del sistema, logorandosi in bisantinismi e lesinerie, rinzaffando vecchi buchi per riaprirne sempre novelli. Di tutto il programma della nuova legislatura, programma povero e sconnesso, una dello poche coso che, dopo la riforma clcll'istrur.ione, possouo a,,erc importanza por sò stesso e per noi, é, se an– che non sembri, quella che forma il soggetto di queste note, il monopolio degli olì mine1-ali. Non è gi:\ che questa importanza esso l'abbia por il consapevole intento di chi lo propone: l'impor– tanza !"ha in sè stesso e la trae ancor pili dall'in– consapevolezza di chi !"ha escogitato e lo sostiene. Io ho finito ora di scrivere un opuscolo, che pub– blicherò con l'augul'ioso titolo: c. La 1·ivotu.zione dt domant » e mi sono ingegnato di mostraro in esso di quanto, spooiatmcnte mercè la trasforma– zione di molto instituzioni, ci siamo avvicinati, assai pili che altri non creda, al trioni() del socialismo; e ci siamo avvicinati, non solo por la consa1>0vole propaganda, ma per gli atti stessi di quelli, che credono o pretendono stornarne l'avvento. I monopoli in genero sono di questi: monopolt di regie o di Stato; o il monopolio degli ol'ì mine– rali viene anch'esso in buon punto. Nel p1·ogt'amma del Gove1•no il monopolio llegli olì minerali si è insinuato come un semplice espe– diente n,rnnr.iario e tale per giunta che dovesse servire di zavorra, da gettarsi via o ritenersi od alleggerirsi, corno pili potesse giovare alla 1-otta della galera; e non si è sicuri che in fine non resti un semplice progetto. Or come espediente nnanziario non ho dati suf– ncienti per dire .di quanto utile davvero possa rio• scirc. Un rapido sguardo allo cifro indicatrici del– l"imJ>Ol'tazionedegli olì minerali, mosti-a cho il loro consumo, salito cosL1ntemonto nno all'anno 1885 alla cifra di 027.13.5quintali, è da quell'anno in no– tevole decrcscenr,a; così che ::;otto il rapporto nscale ponno venirne dello disillusioni. Ma, quale che possa essere la sua im1>0rta11za fiscale - il massimo utile che so ne aspetta donebbc essere di dodici milioni (f) - essa, dal nostro punto di vista, come elemento modincatoro dc' bilanci ha un interesso ben li– mitato. No avrebbe maggiore se, come anche si ò accen– nato, do\"csso il prodotto di questo uuovo monopolio costituil'c un margino indispensabile :i recare ad effetto una trasformazione de' tributi. Ma una tras– fùrmazionc di tributi, <1uale noi desideriamo o sollecitiamo, è ben diversa da quella cho quest'Am• ministrazione può e vuole darci e non può farsi dipendere unicamente da un provvedimento come questo del monopolio degli oli minerali. La sua. importam..a. dunque per noi è, dirò cosi,

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