Critica Sociale - Anno II - n. 6 - 16 marzo 1892

CRITICA SOCIALI: 89 cresce.rannoogni giorno, ti cerca un rondamento di ra– giono o come accado quando vi è assai buon ,·olere, si finisce per trovarlo. Ogni parte, ogni setta politica se lo foggia a suo modo, e non sarebbe possibile discu– tere di ornuno: per moHa parte non ne nlo anzi pro– prio la pena. \'i è bensl cbi non ricorro a ,•iete teorie legittimi,tt, nè ad aforb:mi ph\ o m,no metaftsi,.i; ma a questi (dirù cosl, con f'rase di non buona memoria) 1h·i11gi,,~nt,· di (l'tni, dà la base positin, naturale del diriuo dtUa propria dife1a, un principio incontrastabile, ch'è la. leggo o la eondlilono di ogni esistenza. e che sembrerebbe mettere pert'llt in Imbarazzo gli stessi avvorgari. • Per mo - dlco,·a MRrco :i.lingholti nella seduta pal'lnmonta.1-0 del 4 dlcomb1·0 18i8 - per mo,credo che il 00\'0rno nbbln, como l'indMduo, il diritto di di(on– doro In propria lncoluml1 1\• -; o, pur differendo nol modo, nessuno mostrn.vn in ,,ucll'occnslono dissentire tlo. lui c1uo.utoalla vorlth. n;if,loluinod 11ll'ostonsìone in– ùoftnlta di c1uoll)l'lnclpio. SononchC,ovo tulio ciò fono giusto, non so vedere pcrcbò anche lo ro1ireulonl do' Uorboni di Napoli o quello doll'Au.stria o della nu.ssia , o di qualunque go• ven10 dispotico, che nbbln lolto.to o lotti per la propria conser\'fLZione, non possano odobb.-rno ,,enire giusliflcale. O bisogna. per dar ragiono "' go,·ornanti di oggi, dar torto ... ribelli di ieri, o, ,·ero il loro argomento ha il dirotto di provar 1roppo O biqna giungere ad una postwna ri"blli1a.iionodi hml i 1>iil strenui impiccatori, ovvero bi.sogna convenire che, mutati i modi e le con– dizioni, I novatori di oggi con-ispondono a quelli di ieri; o che l'opera de' goven1anli di oggi ,·erso di loro, con ronuo certo meno disumano ma con altrettanta mancanz.a di ragione, corrispondo anch'essa a quella de"go,·ema.nti, contro cui essi stessi si ribellarono, e .sostengono, com'è, di essersi ribellati n buon diritto. Ed in,·oro Il dlrllto della. JH'OJJriadiresa, inn>eaio in questo Cl\50, ha Il difot10 di J)rovar troppo. I.a.simJ)ntin,che o.coompagnaqua.si sempre, o da pinte di moltlssim!, I col1io,•oli di dolllli politlci, ed il t!i,•erso punto di vlsln. 1 da. cui c1uostl nuche nelln. legislazione J>osltlvnvengono considornti; sono unn. mnnirostaziono J)iù o mono rlflossa. della Intuitiva difforenzn. che "'ò tl'a (jllOSlll od altro (Ol'lnO ,li \'\olaziono della legge. Vi sono leggi, che tendono a tutelare lo fono sociali in sè stesse, od altro cho tendono A tutolo.rno la mnniresta– ziono sotto alcuno dolormlnato ronno. Chi lede quelle rone sociali 1>er&èstesse è, o sarà scm11re colpevole: chi in,·eco tendo a daro ad esse uno od un altro indi• rizzo, J)UÒ oggi agli occhi di alcuni sembrare un col– pevole, ma potril O!SCre domani salutato come no eroe ed un benerattore. Chi incendia, uccide, distruggo, ra cosa ben distinta da colui, cho si l)ropone di variare le rorme, onde .son costituiti I pubblici poteri, o moditlcare le rorme della produzione o della distribuiione della riccheua. A prescindere anche dal nne pravo o virtuoso, che sta in rondo all'operare doll'tmo o dell"altro, per l'opera dell'uno ,·1 ha una ,·era dispersione di rone sociali, per quolh, dell'alh'O una sola 1ruronnaziono del loro im– piego. 1-!<I ù pc.rciò che Il còmplto del Governo è. e de– ,,•ossoro, verso run genero d'a.iioni e ,·orso l'altro, di• \'OMIO, ed è ruor di strada chi cerca conronderli. Che le ron.o sociali J)0rslstano od operino non meno– mato o non annullato, è condiziono ))rima e necessaria della vita del corpo sociale: che Il 101'0modo di espii• ca.iione rima.np tempre Immutato od in,·artabile, è contrarlo alla storia ed &Ila legge più generale, onde è regolata l'esi!lenu. di ogni <ma. Quindi l'azione del Go,·emo di fronte a tutti quest'Indirizzi, che menano & mutamenti anche notevolissimi nelle runzioni Jella vita sociale, è di na.tura di,•eru. da quella che si pro– pone di mantenerla sotto qualot\a■i rorma, ed è per necessità. usai più circoscrilla. Tutto le vicende del passalo non 11 riducono che ad una succeuiva tmrornuuiono delle c ondizioni di vita, delle rorme politiche ed oconomlc.be della socielà; nè in altro consis1o il progresso che In questo successh·o passaggio a r ormc più complesso e megllo rispondenti a. criteri più genera.li di giusllzla. Un go,·erno dunque che si propo nga (bene .hosenza la possibilità di riesclr\'I) di costringere una società. In unn dello sue formo,si pro– pone nientemeno che d'hnpetllro Il 1>rogrossoo rn opera non solo tl.f!SUrtla. percl1è urtanlo conti-o lo lnsormon• tabili leggi delhL vita., mn antisociale 1dtresì, 1>erchè, invceo d'essere euo, come do,•robbo, Il raJlllref!ontanlo o rorgano di tutti I com1>0ne11U del 0011>0 sociale, di– ,,iene il bra.ccio di una cula, di unn. classe, di una fa. zione, e quo· mezzi, che dall'unh•ersaliià gli ,·engono conroriti per essere im1>iopti a. vantaggio comune, gli usa per 11ffonare, raffennllre e perpclullro il dominio di una parie ~la del popolo su tutte le altre. Quindi un go,·erno, che si vanti di non essere l'or– gano esclusivo di un&classo,o che sìa consapevole degli alti ftni del potere, di t'ronte a· partiti ut,~mi, i quali anche apertamente Al propongono un completo o radi– calo mutamento, altro còmpi10 non h&.so non quello d"impediro che, prima di essere mow,·ora,ua, tentino imporre quello che puro ò il loro program11111 e la meta delle loro aspirationl. Ma.impedire che que&ti pa1'1iti !I avviino a dh•entare mogg,'.oraw:c, usando de' necessari motti di Jlropaganda, mostrnndo l'illogitlimltà. di Alcuni ratti e la legittimità di alcuni diritti, - im pedire lutt o ciò ò ill iberale ed ingiusto, è atto di proJ )otonza.od egoismo, è rinnega.re l'av,·oniro in nomo del Jll'CS0nto o del 11nssa to.Per paro . lare anche più chhu•nmonto, 1\llro non ioccherebbo al c:ovemo che lmpodl1'0allo mi,io,•an.:e il dl, 1 enir JJropo– tonti, o non O conco1ilbllo la 7)1•cpoto1ua, nè Il\ 1•elati,•a l'0JJrcSsiono,so non quando si ,•onga nd n1ti di osocu– ziono e vi sia. un'effettiva loslono di diritti. OrtL, uscendo ruor do' termini generali, ;son questi i termini, no·quali Il governo si con1ione ,•ol'flo l partiti ostremil O non piuttosto. 11 va all'indirizzo affatto op. posto, ,·lo1ando a chi se.rive od a citi parla di chillmare col loro ,·ero nomo le coso e deftniro per quel che sono alcuni rapporti sociali o rar 1} che di\•cnga coscienta comune, e si apparecchi come tale a tradursi in realtà. quella rho ora puù ossero solo coscienza di 11lcunll E niente lo credo conhibuisca tan10 a questo ratso indiriuo, qua.nto la lnterpreiulone che si dll al cosi dello reato d'incitamento all"odio /1"0 le claui 60C1'ali. È questa la rnse, che ru destinata ad essere quasi la reoalenla o l'di•ir del boon ordine e per esso della reaiione; e trov&r rise<>ntroa questa sottile escogita– zione dell'autocrazia capitalista non si può che risalendo a quella lc•a mac•lcl, cho valso In mm.nodi tutti gli au– locr&ti a. comprondoro o ro))rimcro ognl atto ed ogni pensiero. Uguale indotcrm!natona, uguale elaslicità nel– runa o noll'nUra: simile nlTntto Il campo aperto agli abttf,11. Como ohe shl sorta nella. leglslaz\ono quella speciale

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