Critica Sociale - Anno II - n. 6 - 16 marzo 1892

b 80 CRITICA SOCIALE ---------------- fani;,•() di CRJ)itnlisti por lo s,•iluppo delle indusl1·ie manif:1Uric1. non c'è <lnziosui cc1-cali; c'ò il perfetto libcl'O scambio. A11cho in Germania, noi suo ultimo trattato colr Auslr ia, s"è avuta una diminuzione del dazio suI g,- a.no. 'oi italiani dobbinmo augumrci cho sorga potente una cla:-.sodi indu'!triali, che tenga testa ai p1-o– J>ricL'lridi lcrro o no limiti lo pretese; o ciò por• tcr:'.l l'aboliziono dei dai'ì sui grani. ~.la. pnma ancora di questa solu,:iono fatale, ~iamo augurarci cho si a1·r1\'i ad una conclusione l'azionalo per la r;1~~;•i:n~~~1~rc:;:t~,j d;\.~::~: W,L(;~ di terre, pe1• 1.:011.1.u1.1 . ,tti chiudcrn alcuni anni fa un suo diSCOl'SO dicendo che ò llOCOSS.11'iO di ritornare a C.wour. Ebbene to,·ninmo puro a Ca\'our, che nella scdut.1.dcll'S apl'ilo 18,j2al Parlamc.nto Subalt>ino diCC\'a: « lo sono tenero dei diritti dclln proprietà, ma npJ>tmlo pc,· ciò mi oppongo ai dnio;'ì sui ccrenli. Appunto p01'Chò "oglio cho il p1focipio della pro– p1·1cll\ sia solidamcuto stabilito, "oglio chocssa poggi sulla 1-occia gmnitica del dil'itto o 1lell'Cf1uità,non s1111 ~:~;:1~~~e cfi~b~isi~trl~ 0 f1~1~i~!!~~i 0 :1\ 0 ra~~~~; che ora sono nl 1)()tcro si rammentino di questo 11arolo o si stacchino da una politica daziaria, la quale nega. alle nostre JJOJ>Ola.:.tont fl meno che esse 1)(1.fl8lnt(I chte((ere - il pano quotidiano. Pror. ACHILLELORU .. {U,lo»e riOIIIOttO dallo lllf/UM(,t A. F.). \Il COmpttndl1mo l)trfctt1ment• e.be d1ll'1l10 di una c.auedra ,I proounch10 qve11e parolP. DI.I t anto IIO'lro - oc corre app t,na di ■oqh1ngerlo - poùl1mo QIOCiard 1ll'au1turio. dacc.be non t.o■la n111la, 1111non nulrtamo ,irano la • nnu cbe eM O Il ■ di coa1lmlll " IPU.lllf:rlDIIV. (NOia tu/lo CIIITIC,\ socuu). IL METOOO ros1mo NELLA PROPAGANDA SOCIALISTA Non appcnfl ho SCl'itto il titolo lii questa mia ri– sposta al c:ll'issimo Ohislel'i cho mi p:-t1·c di senlfrlo obiella1-o:- so di somplico mot()(lo di J)l'Opaganda si rosso tralt.. 'lto, non nVl'Ci brandito lo armi contro di to (a1,ni, dico lo, infiorato di genti101.1.a che pa– les,.'\ l'antica rra.terna toncrcu.n che ci lega), ma il tuo nrticolo « L.'\ n.oligiono o noi> a,·ea tl torlo capitale di elcow·c a. 1n-lnciplo quella che doveva esseJ·euna semplice mOUt,a;.tone di melOdo e fn.– lc1uto mel0<to di lolla tmmedlata. Or qui per l'appunto il miocontr:1Cldittoro ha JJl'eSO un cquh•oco. In capo al suo primo articolo egli ri– J>Orta infatti <1uostomio pcl'iodo: /,a qucsuone della fette der:eesse,·c co,ulder<tla questione di inlc– t·euc p1·lcalo, csln11wa auc, ,n-opagmuta 1>et· l<t organf.:.za:.tone del lacm-o, 1ndlflèrcute alla lolla per u, soctall:.:azlonc (let ,ne:.zt <li vrodu';ionc. Cho sono mai i criteri di 1wo1>abranda o di loti.'\ so non « semplici molivru:ionidi metodo•! 'J'anlo pita che In chiusa di quel mio sc1·itto - per ciò che l'igunrdn il principio - non poto,·a la– sciaro luogo a dubbì. La t:lllo1·ltt, io scriveva, sarei scmp1•c nosh·a, cogliamo dire del v1·liiclplo di cm(mclJJtt.:.ione. Pe1'0l'Clu 1 è fatale che colla vos- 8fbtlllit e colla auua:.tonc dclllt cullto-a, 1nlcsa tton solo come 1sh-u;fone, ,1u, come educa:.fo,te monde emtmanlc dallo SJJirllo di una soctelà d~gna t:eramenlc di tm Ud nome, tielllt quale gli uomini sf sentano t}lldront dt sC e dei v1-01n-ì destini, t:cnga. a CCI a,•e il biS0{/110 delle COHtC– ;.lont 1·euutosc. Non ist:\ dunquo cho io abbia elo,·ato n 1wi11cipio lo moti\'ru:ioni di metodo: nò in quosto il Ghi~lel'i parrebbe discordo da mo. Dico 1>.1r1-obbc, 1>01'Cl1ò in roalt..1\, nel corso del suo sc1itto, l'amico mio finisce por respingere i miei c1·itori anche por <1uolcho riguarda il metodo. - ~:vero, dice egli inratti, che S.'ll'osto malo consigliati so impronclcsto battaglia contro In illusione 1-oligiosa della mnss.1. la,•omtl'icc, il cui nmbienlo psichico ò tutto catechismo, dotil'i– netta, conrcssionnlo; mn conllda1-e, come fotc, di mO\'Cl'O <.·odostamass.'\ arl'ivando a lei 1>01' la ,·ia degli interessi materiali, è troppo 11 1gemu tIJal– dan:.a, pcrchè In Chiesa s.11 questo te1· rc.no " i ha JU'O\'C.nuti. So imJ>OSSibilc, C()-!i, la IU'OJ>..'\gflnda di caraUcrc n.nti•t'Oligioso; so ,·ano ogni :lJ)pello agli interessi materiali; so l'una o l'altra ,•in ci sono tagliato da insormontabili ostacoli, quale dunque la conclusione pratica? La rinuncia rorson ogni tentati\'O di trarro lo plebi dal 101'0 lei.'lrgo momle? la rinuncia a ogni disegno di emanci~ziono? la rinuncia alla lotta? E il Ohi.sieri - l'uomo che fu a noi maosh'Odi ,•iL'\o di aziono - :wrcbbo impugnato In penna J>Cr persuaderci la nosh-a im1>0ton1.._'\ o consigliai-ci ri– nc17,ia? No: la sua conclusiono è ben alh'a. ,~:<1uolln che meno si J)Oto,·aattende1-o: è la pii1paradossale cho si potcs...~ immaginai-o. Ciascuna dolio vie, presa a sè, pro.sonia ostacoli quasi impossibili a su1>0ra1'0? ebbene, p1-ondiamolo tutro duo ad un tompo. Si nfl'ronH insieme la il– lusione 1-0\igiosa o la menzogna oconomic.1. La qual conclusione ò p:u-sa,a lui medesimo,cosi p..'l.1-adoss..,le, anzi cosi conh-nl'ia alla logie.,, c.-osi ruori dell'ordino natumlo dolio cose, da sentirsi ror1.ato a invocare, in fino dei suoi articoli, ra,,,,cnimento di un « macsh'O > che, no,•ello messia, rornito di una misteriosa o trascendente potcn1 .. 1, h'O\'i modo di 1-oca1-o ad atto ciò ciao al raziocinio or'dinario J>.'\t'O contraddittorio od n.s:sul'dO. Or quando, pc,· ra– doziono di un metodo, si ò costretti a rat'C assegna• mento sui messia o sui proreti che ,·e1,-a1rno, po– h-obbo ~1-0 lecito ossor,·at'O cho quel metodo s.i sottrae nl conlt'Ollo dell'analisi positil'a. Im•o1'0,lo conslde1-aidoni svolto clnll'nmico mio contro la tesi: che nel 1>1'08Cnto sL'\dio di loti.'\ la pro– p..'l.ga_nda dei socialisti debba allingcro losue energie allo contraddizioni oconomicl1e o che l'allacco dirotto ai sentimenti o ai concetti religiosi non poss.'l che m1oce1'0- nelle condizioni nttunli della massa la-

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