Critica Sociale - Anno II - n. 6 - 16 marzo 1892

CRITICA SOCIALf: S:-, f:r~'O din~~~~~e 0 ti! 0 t~r~~tt~~1i1(:i~f~,~~~r: dolio storifl nn1.ionali, che bi~na ciò non ostante colli\•are. La differenza tra c1ucsl..'\ JlCl'<lit.1 o fJUCIguadagno ~titui.scc scmpl'OIn perdita netta cito r:\ lo Stato do,•o c'è il da1.10sui co1-cali. Inoltro è solo tempo– raneamente che gli st.mnicl'i possono indursi a rnn– •le\'ci il loro grano a un p1-e1.1.o minore. 1-: un assoluto 01·1-01-0 quello ili negare rinflucn1.. a del dazio dicendo che i grani !l'isono dcpre1.1 ..ati. pcrchè qu esto do p1'C1.1.nmcnto ò anenuto. non per effetto del da1.io ,ma per nitre mgioni. J>Or la coltura di nuorn terl'e, p er dcp1-e1.zamcntodella moneta. So il dn1.ionon ci rossost.1to, il g1":'no si sarebbe dcprc1.1.alo in misura molto maf.,gioro di quello che ~:t\'i ~?;tl~1~~l ~::':t \ 1 .~;1ii1!!:.~-a. 1~~~-: n:,~·\•i~aizi~ sui ccrmli, dal l~I al 1801 il 1wc1.1.o elci grani M:Cmn dn 100 n (j8; in Oc11mwinda 100 a 88. Noi 18,j()nnghiltC'l'l'n pagavo '12mnl'chidi pii1 1>01· una tonnellata di grano, cho non lflOe1·ir1anu\; oggi paga 41 marchi meno della Oor1mrnia. A questo proposito ò doloroso che abbiano circo– lnto delle opinioni MSOluU\mcnteerronee. Per esempio il 1.,..,mpcrtico,nella sua dotta relazione sullo tnlifl'o doganali, ~tiene che il dn1.ionon in– carisoo il grano. so non J>CI' In difl'orcn1.atra la ,1unntità imJ>0rtnL'\ o In <1uanlit.'l es1>0rtat.."l.; per cui so In c1unnht:\imp,Hinta è ugunlo n quella espor– t.'\tn.non inc:\l'iscoaffatto i prodoili. im°r:.t~i~1~~~:r 1 ;1~1.~l) Cf, 1 :t~,\;:~;l~I (f~Ì~t zi~. 1 e)I~! 11011 potendovi ossc1'C,lue pre1.1.i per una stessa merce, CMÌ tutto il grano del paese dere crescere in ragio no del d azio; o quindi non si potrà esporl..'l1· grnno a pre1.zo minore. tnratti in Oe11naniaed in ltnlin il daziosui cereali ha reso impossibile respor– tazione dei gr:mi atrcstero. Così puro sono soflsticho lo opinioni del francese ~iJ 1 i 0 d·i:O"~i 1 : :r~~i!~~~~i~1 1 ~1~~~7;~I~r~~~o in pro1>017,iono tanto minore. quanto minoro e In. J)1'01>0r1.ionc fra la c111antit,\ di g1'l\no imporiato o In qunntil:\ di grano consumato: cosicchè,so p. es. il g1'tlno impo1 ·tatorapp1'0sontnun decimo del con– sumo. il dn1.io l'incar1sco il grnno soltnnto poi> un llecimo. Mn ciò non è ,•oro; il da1.ioaccrescendo il p1-e1.1.0 della. quantifa di gra no importato por tutto ram– montare del ,1a1.io, ne ,,iene che d1questo ammon- ~~1:r~llelpÌtaz~~e\1:~:-0~,i'!,~=': 1!u&'~:!.~e1ug~-ni~~~ lluc.n1.n 1ispclto allo conscguen1.o fiscali del dazio; cioè, quanto maggior'C ~a,,\ la ftlfantit;\ im1>0rtafa. tnnto più rical'el-:'ilo Stato. Cosi ha 10110 il S.11:mdraquando dice che il dazio non rincarisoo il pr-01.1.0 del pane, ma solo quello dello fnl'ine; infatti il p:mo e rnttocolla farina c. se per ,•it·titdel dazio non si 1111.assc il p1·cz1l) del pane. ,•orrcbbc dire che i rornai hnnno 1mparnto a fat·o il pano sen1..1farina, corno gli osti n raro il ,·ino S('.n1 ... , m•a. Quando in Francia s"impose il dazio sul lo fa rine, si è tosto destata rimJ)()l'tnzione del () {I.ne dal Belgio, per cui ~i senti tosto il bi.sogno cl" impo rl'eun ,1az10anche 11ulJ):'\ne. Queste sono lo influen1.epii, notcroli del dazio sui cc1-00H.Ora in qunl modo si difende quesfa istitu1.ione?C<>n tre argomenti. Gn. B I. Il dl\1.ioacc1'&00In rendila dei pt'OJU"ietarì, quindi accre,cc In doma,ula del tacoi'O. L"cr1'01'C è evidente. pcrch~ questa ricche1.1. .. . che accr-o,cola 1-cndiL'\ ,·iene sotlratta ai c.11>italisti ed agli operai. che sono quelli che pl'oduoono,mentre !1Jt1Jt~~!'-~'i~. i: ~: Tl\ 0 c:~zlg'~lo1 1 ;i~t 1 /67.~~~c1i~~~ la doma nda di l nro1'0. m:\ :rn1.i In ilC<!nla. ~- Il da7.io e necessario :1 ctlfemtere la J)icrola 1wo1n-tet à. i\la se lo , tnlo don•.s.-,op1'0l~ro la piccola 1>1'0J>1·ict:\ on dei tlazì. non {ji capi~<' J)C'•'<'hl\ non do,·rcbbe pr'Ot~Cl'O la piccola indui;trined op1>01""i, p. es., all"rnh'Odu1.iono delle maCThine. Inoltro la piccola propriet:\ uon ha bisognodi ~--Cl'<' protetta coi da1.i; se ne a,·e,.1;Q bisogno ,·or1'('bbc dire cho ,·crsa in dissolu1.ionecd allora ~1t"<'~be n('('('i;i;a1io che lo Staio non la direndcs.{j('. Ma in flu dei ronli il d:l.1.ionon difende la pic– cola p1'0p1•iel,ì. i,: assurdo di c1-c<lorcche i da1.ì inducano a foro dei miglioramenti ngl'icoli; an1.i, ;~~1 f~~i~(:1~,gu ;;~,~~t~~~i d~~i' 1 1;~1~.~~:~;~,t 10 della Im•oco il dazio acc1'CSC0 la 1-c1Hliladc.i grandi proprict:u·ì o ciò co~titui.sco il ron,10 di cui si nli– mcntano ~li arr'OI011dnmenii dello gmndi proprietà: è aPJnmto la 1·cndlla fondtm·tu elle atl111c11ta, tilla {ll'lmde J}l'OJJl·ielci u, JJOSSibWlcl ,u accnscel'Si a dwmo tiella p1ccou,. 3. E IIOCCS..~'\l"iO (11(,:n.deJ"e 1.p,"OdullOI'( 11a;to- ~,i'~~~~:1f~iilc1~,~:::ro:"t.11.ione stmniera. E ciu~to Ma anzitutto. se ~i tratta d"i1,npo1-ta1.iono fcm))O– r:rnea,nllom !lii capi~ che la p1"()(lu1.ione azionale non corro nlc1111 pe1·icolo non ha bi'ìOgno<l'esser'C p1'0tottndnl 1lazio.!'i o ilweco la importnziono stra– niera ò un ratto pc1 ·manente.in questo caso anche i teorici pili 1':\f!S' Uflr'(lc,·oli del l ibc1'0scambio a m- 1ncttonoun ,1nz10. - )In bisogna che <(uesto<l :11.io sin. tcm1)() 1':\noo,o non s i proponga eh dire11 1lere l"industiia nn1.ionalo.mn di por,notterc 11i produt– tori agric oli di 1itirare d alla pr'Oduzione agricola i 101'0 capitali. Ora si \'Cde che i folii. che h:rnno preceduto la istitu1.ionedei dazi sui cercali in Italia od in Eu· 1-opa,non la gimitiO~wnno.Fra i primi n l"ilcrnrlo fu appunto il l,nmpertico; egli o,,c-rrò che le im- 1>01•ta1.ioni. elio detel'mi11a1'0no i dnzì eumpei sui ccrcnli, omno lhtli lom1>0 ranoi.E gli a v,•cnimonti dimostm1'0110vc1·a questa p1-ofe1.ia: i p1'0<l11ttol'i ame1·icnni1!ovetlo1'01•h•ol gc1-si alln co llivn1.ione ili te1Tomeno re.-tili, e non poterono pili mnnda1'0in Europa il loro grano a fai' h conco1·1·('111.a al noslro. Ma, amm~ pu1'C elio dap11rimn lo condi7.ioni dcll"Europa giushOc.'1~1'0 i da1.1.do1)0 ~i an'Ob· bc1'0do\'UlOcess.1rocol ccss.11"0 delln import.v.ione a buon mot'Cnlo;io,ccc si sono accre~iuti. L'Italia ha un dazio di ~ lire. la Ge1·manindi 0.2.:-,;la Francia ,·cmmento lo diminui da r. a :l li1-c. im~1.i~~1/~W~a11°~~~::u:t.!>6,,~~~~~~ 1 1•l:~l~)()I!~~~ 1.ionorossopormnnenie. Noi invooo abbiamo ratto !"opposto: uun imposi1.ione )'.Hlrmnnonto poi• una imporlnzione 11-ans,tori:\. ~-e ~~~!:-c~[t:1~1~~~!?~J!,::Jc/~~~~ ::;~o,~ 1 i~;! e politica dtl 1>rop,•fcta,-t dl lcn·c. o nella igno• ran1 .. 1dello lol'O,•cclule,p1·ererc.ndo es; .. i un ,·nntaggio immediato al ,,ant.,ggio m~io1'C cho ~n1.a drizì sarebbe 101'0 ,c.nuto pili tardi. In lnghilterm, dovo i 1n-opriotaridi terre hanno t'Onh'Odi se una fa-

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