Critica Sociale - Anno II - n. 6 - 16 marzo 1892

CRITICA SOCIALE 83 ~la oggi f Sappiamo beno cho coll'abolizione, po– niamo, del d!\Ziosui coroali, nello stato attuale di disorganizzazione dello masse operaio o contadine, JH"O\'Ochinmo un conispondcnto ribasso di salari o facciamo in ultima analisi il nntaggio degli impren• ditori. Solo nello regioni o ne.Iloarti o,·e l'elemento operaio è meglio organiu.ato osso no trarr·.i rorse qualche po1mnncnto ,·ant.1ggio. '.\I:\quosto - so pur lo teniamo presente - è quello cho meno ci prooccup.'LQuel che più chie– diamo o pili attendiamo da cotesta agitazione è che ossa ci dia modo di chiarire a tulti - su una que– stiono che intorcss.'l tutti, come <lucila del pane quotidiano - il latrocinio dì cui i consumatori po– \'Ol'Ì son vittima da p:trlo ili una cJagsodi prh·ile– giati, coali1.zat.a n colo.stoscopocon un'altm classe Jllll'O privilcgiatr1,che lo tiono il sacco onde potere, ad ogni po', osigoro dnlla prima il ricambio del modo.simo SOl'\'izio: o al tempo 8lOSSO quol che ci premo è di sconnottcro, per quanto è 1>0ssibile, CO· tosta coalb:iono o comp.,gino. li MnHCi pensa cho non ,·i si arrivi? Materia!• mento è possibile che abbia 1-agiono.moralmente non lo erodiamo. In ogni caso la sua è un'ipotesi cho in ltnlia non obbo ancora la crosim:i delrespo– l'imcnlo. In lnghilte1·ra s"è ,·istn la borghesia capi– L11istica., rorto di im1>0rtnn1..a o di mezzi, ottenere il libero commercio dei grani nel suo proprio intc• 1'0SSC, con uM ,itorica agiLuiono compiuL'\Sicon grand"cocrgia. coll'aiuto od in nome del J>Opolo;e in Germania an•ieno ora qualcho cosa di non molto dissimile. Ma i duo SCOJ)i dolli di sopra o le due azioni 001·1-clath·onon sono dh•iso nettamente o l'una reagisco .sull'altra. In tutti gli SL'lli, ma in Italia specialmente, oltro lo tre classi tipiche cli cilL'ldini - i proprietari rondial'Ì, i capiL'\li.sti (duo classi cho fanno in com– plesso la borghosia iu son.solargo cd hanno alcuni antagonismi o molti legami) o il prolotal'iato pro– pl'ituncnto doUo, che AUL di r1-onto ad entrambe - oltre questo tl'O classi tipicho o ben dotorminato, ,•i ò ancor tultn un"immc11S.'\ nebulosa di gente in– tc1·mcdin,che è il ceto pil'1 \'a1•io o forse ancora il pii1 numo1-oso, o <lcl quAlc, nello discussioni dottri– nali, .si è usi n ra1· t1-oppo buon mercato, tratL'\n– dola,n gmndissimo torto, como quautik\ dist>rezza• bilo; maestri, modici condotti. piccoli p1-orcssionisti, ))iccoliJU'OJ>rictnri, J>iccoliimJ>icgatio 1>icooli esc1'– ccnli d'ogni ma.niem, mc1.1.adl'i,agricoltori sen7 ... 'l terra o < 1ua.si. e cc.. occ.; gc.nto che ora è un po· in qua cd un p o' in là., se.n7,.'\ t\\'CI' JlrCSO il suo posto, che lo ))render:_\ro1't'O domani. o che intanto pen– cola o tentenna a tutli i \'Onli dcll'opiuiono o del crocluto into1'CMO o Jmò s1~taro la m.iggio1-anzae gcll'lt'C, ~ si riosco a imprimerlo un unico o J;n– gliardo indiri1.1.o, la sua sp..'ldasulla bilancia dei destini J>Olitici <lolJ>.'lesc.Una SJ>.'ldamalo allllaL1, mn datrol.sa 1na.ssiccia o che, a far d::L poso sul piatto, SOl'\'O a puntino. Ora tutta <1ucstn gente che costituisce, in un senso, lo ve1'0 « classi pericoloso • della politica, perchè non sa bono e non si aa bene o,•e Yada e a che miri, o sta sposso in bilico o può spesso mutare; tutta questa gento è .suscottim, per lo sue stesso condizioni di somisnla1iata o per rambiento in cui ,·i,·e. di cs.,c1'0 inlon•amcnte impros.sionata da una prop..'l ganda che ha dirottamc.nto di mira il ribasso del P,.' l.DO o c he intnnto dà il dostro di muo,•e1-cuna critica spietata agli ordinamenti economici o poli– tici c.sislc.nli, preci.sameuto 1ul terreno che .suol dirsi o dai pili ò tenuto « il pi\1 pratico » o cioè quello degli inte1'0SSImateriali immediati. E percbè dovremmo privarci di questa gran ror1.a, cho è poi anche, nogli strati ph't b.'lssi,un mezzodi ginnastica politica o di. organlzzaziono 1 Como! Vi lagnate, o por lo mono confossatoaper– tamente, cho lo masso sono in gran parto tncoscientt o poi \'Olotocondu1·lodi un bnlzo alla rormula sin– tetica, nlla ro1•muln finale del progmmma, quella che vi porgo, corno dite, il \'Ostro dizionario, o cho vi sembra la pii1 somplico solo porch"o..11ga ò la J)it'1 bi-evo o la ph't riassuntiva T Noi, b.'ldiamo, non disconosciamo l'imporl1Jt1.a della rormul::isintetica nò tamJ>OCO la noccssit:\ di in.scri verla o drappollarla ~\·1~ tutto lo nostro ban– diere. E.ss. 'l ò <1uella dio c:u-attcri1.1.a il partito, no design::L la meL'l o imprimo a tutti gli atti di questo efficacia o valo1"0.Appunto ciò no distinguo dalla democrazia .spmin o da' socialisti cosi dotti e ragio– nemli :t cito ,•orrcbbero lonorlo noi cassetto, quella rormula o <1uollabandiera. o nasconderlo sotto il pagliericcio, por non com1u'Omettcro o per ago,·o– brc certe l01'0conqui"IIOd'interesso pratico immo· diato, o cosi sacrillcano tutto, e <1ucsto.stessecon• qui.sto,all"e<1ui\·OCO perpetuo. Ma S.'l1-obbe gli giusto. ,·iC<'\'Cl'S.1, di sacrificar-e alla prop.'lgn1vla di quella rormula ogni altro e di– stinto mezzo d"aziono1 O piuttosto non si S\"Cnll~ quella ro1·muln,non la si p l'Ìrn del suo stesso con• tenuto, di quel cho c.11.sn. pu ò fla1-odi concreto nel momento attuato, seguil:llldO a 1·ipotorla.isolat.'lo come cosa di I;\ da \'Oni1-o, buon:i llOI' la gente cho ha g1·an rodoo pili grande pazienza o pocoo punto appolilo? ~on c'ò il c.1so che, a tratt:u·la cosi, anche la rutu1-aCJWO))l'ÌOtà collolli\ 1 /l :t di\"enli, un po' per ,•olL,, nella sto.,.s.1 p1-opagnnda,una rraso stcrcotiJ>a, uno di quei ,•ersolti da quacqucri, di cui tutti ri· petono il suono o niuno intendo e ripous::iil ,·alo1-c 1 li '.\laffei sembra sgomcnt.:u'$,idel ll01icolo che a cotesta pro))3gllndada noi c: i.ld~ i:.,L'l ac:cc<lauo ele– menti non sociali~ti, anzi nC'mici del !)()Cialismo, como i libcrjjti, cito 1'10no i tco1ici pH1olo,·ati e 1>il1 schietti dcll::iborgh~ia. non di questa o di quella sua r1-azione, di c1uosto o c1uello suo p.'lr"Zialo into– l'CSSC, ma di luttn in n.stratlo cd in genere la clas...'-0 o l'interesso borghosc. Noi lllll'O J)l'O\'edcmmo que– sto e,·enlo, ma ru anzi per rallegrarcene. Temiamo ro1-so a quel cont:,Uo di compromeU01'8 la. nosh~ « pm-c1.1.a », di tlh·ontni· liberisti e bor· ghesi 11oi puro, o che css.i flni~rno ad accclL11'0 il collotth•ismo1 Nè l'una cosa ò da temere, nò l'alfra, J)Ul' lropJ)O, è da Sf)Ol'nl'C,

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