Critica Sociale - Anno II - n. 6 - 16 marzo 1892

82 CRITICA SOCIALE Banca d'emissione a favore delle Cooperath·e, 1m1-c ;~~l:~~1~~ ctlipa~~:~~ion\-cf1Òò ì~~~~1-~~~~~'ll~~ 0l'a, fuori del Pal'lamen1l6 è pl'opaganda in attesa cli 01-ganizzazione, dentro non può essere che pro• testa. Del resto, nel caso concreto dell'agit.:'lzioneper l"aboliziono del dazio sul grano, mi paro che essa, come açitaziono di pal'tito, abbia carattere troppo poco or1ginalc o nicnt'affatto distinto, potendosi r·rn· niro ni socialisti nella stessa. agitazione tutti i libe– risti, che dei socialisti sono tutt'altro che amici, o rappresentano proprio un astro cli attra1.iono al polo opposto ciel nostro, astro fortunatamente nel tra– monto della delusione,mentre quello del sodalismo è ncll'o1·icnte della speran.r.a. F. poi n1i paro che oggi tale agitazione pofreblJo esser poco opportuna, giacchè, so ò J)()C() facile far cntra.-o nella mento dcll:l. g:cnto gross.'\ una teorica economica, riesce poi diRlcdissimo quando i nostri avversari possono portare innam;i tanto ragioni, apparentemente ottime, come quella del migliora– mento dell'agricoltura. dcll·aumcnto della l'icchezza nazionalo pc!' la minoro importazione di grnuo estero e spcciahnonto quella dell'incoraggiamento alla col– tura dei terl'eni abbandonati, che app..'l.roai disoc• cupali r-idonto miraggio nel dcsc1·to ci"ilo cho li circonda. E giacche ci sono, permettetemi di indicarvi altf'i duo punti doll'a1·Ucolo in questiono sui quali non pos.<.:o consentire. Non mi pa1·0 1>0ssibiloche la bor– ghesia capitali.sta italiana abbia mai a trornrsi in m·to col l'Cgimo monarchico, pcrchè fu essa cho lo ,·olle o non cn'Ò, giacchè con questo ò lei cho co– manda stando dieh'O il doppio scudo della mona1'– chia o del pal'lamcntarismo. Nò la borghesia c.1.pi • t:\lista go,·01·n:111to cadrebbe mai nel grossolano tra– ucllo di disgusfa.1-0ciò cho it\ Italia costituisco il grosso della borghesia, che è la propl'iolà fondiaria; le duo frazioni, nè dh•iso nò unite, mi sembm a1'Cli- !i!:~,~ r:1~1.i l~l~ig~·c~l~~~~~1~i~f i ,:::'~1fo'1~'!~:n~~ paum del prolotar>iato in agitazione per famo. Così, a mio parere, le questioni di forma o di sostanza arl'i\'Cranno a maturazione nello stesso tempo, o sar,\ un g1·an bene, p<wchè, so dopo il momento dell'azione. il san~uo del proletariato che avrà com– battuto poi suoi diritti, poi suoi interi diritti, fosso pagato con un c.'lmbiamento di fo1·ma,sarebbe tanto odioso il tradimento da far scoraggiai-o oggi stesso gli U!)mini di fede, solo che ne \'Cnga agitato il clubb10. Pe1'donatcmi la rozza sincerità o permettetemi che a completa1·0 questo obbiezioni n mandi per llll p1'0SSimonumero alcune OSS0l'vazioni sull'arti• colo Il da::io sui cenali. noi quale non t1-o,·o te– nuto conto dello condizioni pili moderno dell'indu– stria agl'icola, lo quali, aggiunte a complota1-o il c.'llcolo, poh-obboro far·nc ,·ari.u-o alquanto il l'i– sultato. Vostro dott. Guco,\I0 MAFn:1. Alcuno parole cli commento. Prcmottiamo che, nel nostl'o scritto dclrultimo numero, non obbimo tanto in animo di censurare l'opera elci nostri deputati socialisti, quanto di ma– nifesta,·o, incidcnlalmonto, un desiderio che si rife• l'i\'a alla l01-0 condotta come a quella di tutto il pa1'lito. Sappiamo che quei « cinque » l'appresen– tanti del popolo - i quali poi, so non cr1·iamo, sono quattr-o o quattro o fraziono - corstituiscono un manipolo troppo esiguo e, come bono osservava B blioteca G no Bianco il Prampolini nella Giusttzia, h-op1>0mal pt-ovvi– sto, anzi spr0\'\'isto, di me1.zidal partito 101-0, pcrchè si possa onestamente da essi pretendere più di quel che ci danno. La 101-0opc1-osit..'l., tenuto conto dello circostanze, è grande; il 101·0dìsinte1·esse o la loro COCl'Onzasono, in gcnel'alo, degni d'ogni en– comio o sembrano fatti apposta por smc1itiro lo lugubri profezie dolio Cassandre anarchiche sulla indefettibile co1·ruziono che i socialisti do\'rebbc1-o subire nell'ambiente parlamentare. Questo diciamo per debito di giustizia, colla stessa lealtà o franchezza, o collo stesso animo cor1.liale, di censori non gi:'1,ma di commilitoni, col quale, quando ci sembri del C.."lSO, manifesto1-omo 101-0 il nost1-odissenso. La vigilanza, ch'cssi debbono dosi– dorare sui 101-0atti o sullo loro omissioni, Cl'esoo in ragiono clcll'alfotto, in ragiono del comune inte– l'OSSO poi comuni ideali. Ma~dopo ciò, confessiamo che il punto cli vista a cui si motto il :\laffei ci semb1·a ancora un 1>0' troppo semplictsta, la formula da cui egli 1mrte ci sembra h-oppo clcmcntarc. So il Maffoi ci avesse soltanto risposto: e siamo troppo pochi o a tutto non si può giungere», lo avremmo J>Crfottamento compreso o a\'1-ommo insistito noi dosidorio, non nolla polemica. i\la il nosfl'<> egregio contradditto1-o (so pur-o dobbiam chiamarlo cosi) giustirìc.'\ l'aziono, o vogliamo dire l'inazione, dei deputati o del pa1'– tito socialista italiano nella questiono dei grani, con mgioni generali di dottrina o con ragioni di metodo. Lasciamo via, pc! momento, lo ragioni di dot– h·ina: agli articoli del Loria sarà il bcn"euuto chi l'isJ>OIHIO. Lo mgioni di metotlo sono tali che 1•imarrebbcro lo stesso - nello condizioni attuali del partito - quand'anche i clopulati socialisti, scambio di quatti-o o cinque, fosse1·0 magari una h·cntina. Noi non dobbiamo - dico il ).faffoi - scostarci dall'atteg– giamento cli p1-otesta denti-o il Pa1·lamonto, e, fuor·i, di p1-opaganda del 1n·incipio sommo della nostra fedo: l'abolizione della 1woprietà privata dei mezzi di hworo. Ora, il concetto che noi ci facciamo dell'aziono J)..'\rlamcnta1-odel partito (o dicendo qui azione pai-- 1.,1r1entarc,intendiamo la pai·ola in senso lalissimo, e cioè aziono dei clopulati e del pal'tito, denti-o o fuori il parlamento, in tutto le questioni ·che inte 1-o.ssinola legislazione e l'influenza govm·nativa) il concetto che noi ci facciamo di cotesta aziono è molto più ampio o molto pii1 complesso. i,: prcsun• ziono soverchia di fo1·zo?No: ò anzi, erodiamo, co-, scionza adeguala dello poche forzo che abbiamo, dello molto che ci apprestiamo ad acquistare. So noi fossimo già un partito organizi'.alo o sai dissimo, forse 11assm-obboro in seconda linea un~t quantità di questioni piccole, la cui soluziono non ò la soluziono del p1-oblomasociale, neanche di una parto di esso. Allora il g1-andescopo finale, il grande assalto fmalc, bastorebbor-o a occupa1·0 o preoccu– pare il paPtito: il resto parrebbe, a ragione, perdi– tempo o quisquilia.

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