Critica Sociale - Anno II - n. 5 - 1 marzo 1892

CRITICA SOCIALE Ma ,,·11:,, di più. Il dazio diminuisce il s:,ggio dei Jll'O(ltli, climinubcc la 1u•odu1.ionc,la aecumulaziono ~ fremi ~li aumenti della popolazione. 01-a, siccome I aumento del C..1J>itnlo e della popolazione riesco ad oto,·:wo la l'01tdit.1, cosi i d:u~i, un1>Cdcudo gli au– m~uti del c..~1>H:1lo o dclln popolazione,frenano anche gh ruu~onh della rendita fondi:u·ia. Al principio di uu \)Cr1odo di tempo ò col'tO elio il dazio eleva la rom ila roudial'ia, m_aal termino di c1uclperiodo la t'C.udita. per cfl'olto del dru:io, ,•iene a ,~vrgiun– l,'01'0 una altcv.a minor'O di quella che a~rcbbo toccata so il dazio non vi rosse stato. Jlunc1uc possiamo dire, u-..·rndouna frase comune in '!'oscana, che la l'C.n~lila fondiaria, per vi11ù del dazio, fa la 001-s..1 del cmco; un gran passo tutto in ;::~:~1 1 ~i~i J!11~ 1 ; ,~{ta~l~l f~igr ~~~ J 11 ~i pcn-ia..-,so1-o 110n solo cgoisticamcnlo all'i11tc1-cssc ~:·~~~:~-o"i 1 :~1~: ~t:(~~~~t1a1~ 0 :·a~~~i~ntfi~i dazio iJUÌ grani. P1-of. ACIIILl.E I.OUIA (l,NfONe t'f(llll/11((/ IIUllO 1111deNteA, P.). LA SERVITÙ DELLA GLEBA li caustico commento della C,·ilica al consiglio dato in <1uestl giorni da alcuni giornali al Nicotera di sop– J>rimcre per leggo Il diritto di locomozione ai disoccu– pati poveri, mi suggerisce un·osser,•tuione e mi suscita un ricordo. La. osscr,•azlono ò che un J>ro,·,·edimento analogo a quello im•ocato da cotesti J>0rta,·oco del liberalismo Italiano, è ~Il un ratto compiuto per ciò che si riferisce ftll'emlgnuioue dei contadini. f: t\J. compiuto senz'uopo di leggi che, per quanto e piccole•, possono sempre levnro del chiasso. t:na semplice circolare del Ministero degl' Interni allo questure del regno, o tutto t\J. ratto. So lo, so I u direttore, so Il primo borghese che capii a ,•ogllnmo uscire dal conftnl patri o andarcene, poniamo, In America, noi abbiamo soltanto l'incomodo di chiedcro e pRgaro Il passaporto, cho cl è subito rilasciato. Nes– sum, 1\utorittl si interessa ti! hn•cstlgaro so noi si cs1)atr1 con aflltlamonti e pro))OSltl di ltn·oro, oppm'O si abbin Il J)rogotto di raro Il dlsoccu))nto o mngari il t1·ull'atore. Mll ))Oi contadini In. ft1cc(lntlt,corro diversa.. Per ossi l'Autorlh\ s1>iegn. tutto lo suo tonol'ezzo. Non può per– mottero l'Autorità che essi vadftno a patiro la fame, con tanto ben di Dio cho lronno In Italia. NoD si ri– lascio. dunque a loro Il J)ASSAJ>Orto - e quosto in rorza di una ,emplicc circolare - se non dietro affidamento ch'egli no si SODO procacciata colà una. tlabile e proficua occupazione. 1..1, J>Olizladh•enla cosi assolutamente arbitra di sop– primere nella classe J>lù numerosa dei la,·oratori Il diritto elio ogni uomo - sol 1>erchènato do1>0 il 1789- donebbo avere di trasferirsi do,·o gli piace. Assolutamente arbitra, dico lo, J>erchè la emigrazione do· nostri contadini, non paragontbilo affatto al trasre– rirsl cosciente o tranquillo di Individui che calcol:1110 il passo da. raro o !l"anlano In cerea di rortuna. più o meno illusoria, ma simile ))iultosto a una. ruga di po– polazioni S&.-l)intodalla. tormenta della dis1>erazione, una siffatta emigrazione che 1>0rnecessità si compio senza la possibilità nè la.preoccupazione di sa})(!ro quel che 11an\ di loro, poveri cmlernntl, di fa dall"Oeeano, om-e som1>re J)rctesto nll'Aulorltil. di dire: no. ,•iscere nostre, noi non possi1t.moin coscienza. l&SClar,•ip&.rtire. llima.nolo qui per rorza, se non 1>eramore: non sieno del'raudttl dello vostre ossa - rosrato di calce, concime eccellente - I campi della palriL F.d ò J>OInatumlisslmo cho questo paterno arbitrio della polizia ,•enga mosso, occorrendo, A senizio degli interessi della classe sl'ruttatrlco. Ed ceco il mio ricordo. Xci 1890, quando In emigrazione nel Cremonese aveva. preso tali proporzioni da. rar tcmoro ai padroni o fitta• bili che, se la rosa anda.,·a a,·1t.nll di quel ))asso, la. campagna sarebbe rimuta da colth•are a loro col magro aiuto del carabinieri, dell'esattore e del curato, il Co– mizio agrario di Cremona indisso una adunanza pc.r studiare I ri1>ari al minacciato pericolo. Pu statuito in quell"aduno.nza. di insistero presso lo n.utorlti\ go,·erna.– th·o 11orchòI contadini rossero hnJ>edlll di emigrare, per lo meno, sino al termino dei contratti annuali. Si ln,·oca,•a, senza ,·cli nò simula.1.loni l11oc1·1to, la rlcosti– tuz\0110della scr,•itì1 della glolJo.. PrcsonH nlrndunnnw, aderirono nlla dolll.Jornziono i dopui:,11 tlolln Jll'0\ 1 incla, tra: c1unll- ))Cl'non ricordare gli oscuri - Il Cadollno, un rudoro del 1>ah'io1l ismo Italico o gr-andignitario del J>artito monnrchlco-libc1'8.lo; o Il Ocnaln, un ox ministro U!K!ento dal fto.nchi della storica slnislra... Il Vaceholll, rap))roscntante la. Incolore J>rogrc:sseria, lìt.cova rlser,·e, mn non protcstua.. Nessuno di costoro sentì salirsi lo nm))e al ,•iso pensando che, per cortigianeria alla eluse fondiaria, essi, I ftgll della rh·oluziono borghese, rinncganno la ph\ splendida pagina. della loro rh·oludono. Il dc))ulnto democratico Sacchi rospinso l'invito. E nono elezioni successh•e ru giustiziato. La.conclusione è, dunque, che non ,·1 ha. bisogno di attendere che Nleotera accolga Il consiglio datogli oggi dal diari borghesi, por constatare che la cla.sso domi– nante ba già toccato Il momento critico della decadenza: il momento, cioè, In cui, J)Cr difendere o lntcnsiftcare il suo sf'ruttamcnto, le tocca di reagire contro I principi in nomo del quali essa ,·enne ngli onori della storia. Lt:O~IOA IJISSOl,ATI, P1tMlicl1cremo 11el1wouimo mm1cro la ri•po,ta cli Lt.'Onida ni1,olali agli m·ticoli di A. OMllcl'i ,u IAt 1·e– liyloue e J i,ocJalhtti. L'individuo e lo Stato 1'' Il. Oobbia.mo.per com1>icro la discussionedc11n que– stiono 1wcliminarc, meter piia da vicino lo causo della immon.s.'L conrusiono dio regna nel grembo dello società umane, in confronto :id altro società :mimali. R.sisto o non esisto il p,-ogrossof O meglio: ò ra– J>ido o lcnto1 So ,·oi dato ascolto n. Spcnccr, S..'l1'Cbbo (') l'Ubbllcando que1UIatudl del glo'lne • colto n~tro colla• borato" td amico ouallelmo vernro dobbiamo rlptLe" quello cli• anertlmmo altre 1°0lte: le Idee etpolle negli arUcoll Brmatl sono pel"fOnall al loro autori. Il fl"errero, In quetto come In allri arllcoll, attrlbulKC al trt,do • alla natura dell'Jntelll;tua umana nella dete.ra1h11ulone d•I t..-nomenl ,torici una lnfluen.u enorme • qua.al" "'""''"'·· Noi 1lam,o lenti Il IOIIOK.rl1°•" Il \ID 1lmll• c o nce.Ilo. Ma cl plac. <.b'euo "l't:nga co1I genla.lme.nte e docta• mente nolto, a to.n10 phl. ti.amo llell ae.. o dal I.orla o da 1hrl, 11ro ...ocberl non me110 dOCtee geniali conlnddla.loat. (,,·0111 della Dlrc:IOttlt),

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