Critica Sociale - Anno II - n. 5 - 1 marzo 1892

CRITICA SOCIALE RIVISTA QUINDICINALE di 8tudi sociulj., politici., filosofici e letterari Nel Becno: Anno 1 .. 8 -Semestre L. 4 - All'E■fere: Anno L. 10-semostre L. 5,M Lellere, r:o9lin, et11·lolù1c-M[Jlia all'Ufficiodi CRITICASOCIALE:MILANO: Portici 6allerla V. E., 23 (2' IIUI tOlle) PER )ULANO SII abbonamc11U al rtcc.-0110 anche preuo 1a Libreria Fn.t.111 l)umol&rd: Cono V. E., 11. -- ---- Auo Il - N.5, La lltbll Hl li ,nte a llltrl uurad. Mlla,o, ,.~ -.-.,-,.-,~8-92-. -- SOMMARIO Attualità. Su1'1«tfl (l'r()(. 010\'ASNI 11o,·10). IA lottu di CIIUlf' lii "°"''"""1110 (1111.ll' ro TllR4TJ), Il tltUIO ,,., ('('l'('flfl. I. (l•ror. ACIIILLk I.ORIA). Sludl aoclologlci. J,a lt'rClh4 dtllO (lld>a (I,. RIISOLATll. L'l1tllletd110 C lo Stato. Il. (O. l'l!RJtllkO), Il1Motumo1t111U1cuot1, 8,• 1,ascuola umanl11a (/lm:) (O.O Nocca, \'I.Ll'!I). Fllotoh, laU,nh,n • Ylrl,til. A1totùl lkll'1t1tlcer10: Dall'eterogeneo aU-omo,;t:neo (I. l"ltAN~ ~HINI), Pro Dulndo; poula (F, YOXTANA), IJolWWto IIU1lll>gNflto: libri di I,. )ftJII (O. li.), del • SempNI uantl~ (J, t.) e delra'1'. \'arrderwelde (D.R.). PHllbi~o.zùml Jlt"'T~Nt•fe '" do,tO, - ANNMJtcl. - I J)r'Cmi ogU ab,, bo,.an, IN G AR.DIA! JHvetlomo cho fra pochi giorni cominceremo lo riscossioni postali per quel morosi del~ l'anno scorso (1891) ehe non si fecero rhi mai 111ulgrado rl1tetute sollecltazlonl nruieberoli. A chi cl ossena cho ,·I san\ lmr sem1,re chi 110tràrifiutarsi di sod,llsforo nl , obito contratto coll'aver goduto, son1.a ulcun titolo speciale, l'Invio del porlotlloo, rls1>0ndtn1110 eho, son1.a buono ragioni, si può rifiutare 11 1,ugameuto tli un glohrnlo cho si ò trattenuto, come si 1mò lasclur ciulero lu 1•rotestouna cambiale. Morul• mente, · elò equlnlo t\. diel1lararo la propria bancarotta: bancarotta o,·ldcutemente dolosa, polehò si tratta di 1111 Impegno ,·oluttuario e dl uu dauuo ,·olout.arillmeote rttato a m1'opora di J•ropngaudn. Che tra 1 11ostrl lettori ce ne slan molti ad uer questo gusto, cl ripugna U crederlo. Pro. feriamo ancora s1>legaro colla forza (l'inerzia i ritardi anche I meno gtnstJflcaU. L'AliUIINISTRAZIONE. Il ■tdo più 1plccloper abbo1anl co11l1tenel ■udare due s~~ I~E~a ~o:e1:"'&~1J~~~~xrzM- 1a.no (tcrlvere chiaro l'hwllrluo del ■ltte1te e lndfcare te 11trat ta di 1uovoabbonatoo di ae1tpllcerluovulone). Per .Milano tll abltou■entl 11 ricevonoanche pruso ra L1brer1a Fratelli Dumolarl!, corso V1U. Em., 21. Premi e1I altre combh1uloal,ve91an1Ila flne delfa• aclcolo. Aui:e1•tiamoche colla fine di febbraio è ccuato il di• ,·iuo ai prem1gratuiti. G 08 reo SUBSECTA ~: fuocoda pii1 J>.11·li. Da un lato l'arguto Bonghi mi domanda: Che vuoi 1 Da un alt1·0 l'accigliato Engcls dico: Mt llal f,•anleso. Di rronto il vigilo Cavallotti m'intort'9f,"1\: f,' 1l vatto clf nom a? Allo spallo alquanti chi~l'ici epicurei l'inghia.no,av,•in– ghiano, scomunicano. Una b.1Uaglia 1 Ji'o1-so, mn di <1uclle della F'rondn, quando invocodi !S.'\ngno schiz- 1 ..wan fuo1·i ma.:.:.m·tnale. 1:ass.1lt0 do' chierici non ò J)Cricoloso. e mi po1'– motto indugiai-o la diro..,1 sino alla 11wgm1,1·cslau• ,·alto 11apac. Rispondo1-ongli nllri convicno o mo no inc1'CSCC, 1>01'Chò mi lira a dii-o di mc un:-t o duo p.11'0lc. R bisogna dirlo quando uomini chiari t'invitano :-ti rcsoconlo di <1ualchoatto, Jl:ll'Ola o pensiero. Il silenzio cho vc1~ certi uomini ò onosto disdegno, verso ccl'ii nitri ò to1·vail·1·h·c1-cn1.a. Che -vuot? domnndn n. Bonghi; o amnchl' qucsla domando.non scmbl'i una esplosione, ,·o· ri1><)1't:\1'0 le p.1r'Olo di un suo ar·ticoloe Deputali .IJJOSlOli » del Cor1·tere di ,:\"apolt, O febbraio 180'.!. e Di <1ucslidepulati il pl'incipalo nella Ca1nc1.l « it:tliana, il JlHt since1'0, ò il Bo"io, il mosorodella e politica radicalo ilaliana. Egli hn om una g1.l1Hle « riputazione; ma io senza \'Olcrgli dire nulla che « gli"spiacci.1,mi sento in obbligo di OSJU'imcwo un « dubbio se, ciOC,<1uost:,1•ipuiaziono egli l'abbia « presso quelli cho lo capisconoo ))i'OSSO quelli che « 1100 lo capiscono. « Nè fa Iorio non capil•lo. Egli m così su, si « :,llarga tanto collt\ J).'ll'Ola, cho ogni fmlto p1'0ciso « del pcnsic1'0 <Ji dilegua. Non si 1;icscoa inlcudoro « più d'una \'Olta nò a che miri, nò corno o porchò emiri. « Questo gli succedo sopmlulto in un suo SCl'itlo « ultimo pubblit:llosulla Tl·itJ1ma .... Leggendoneuno « S<111al'cio l0Hcr~1.1·io, mi sono riconrc1·mato in una « mia ,•occhia.opi11ionc,che il Bo,•io ò miglio1· « letterato che polilico. , Quel non si S<t a rhc 111.il' l,nè come e pere/tè mf1•;, dot)()un carcz1.c\'olo gir o di frasi, si traduco in lingua franca a. doinandal'O: Che vuot? Domanda. in \'Ol'O, pili sconsolanlo dcll'rtllra: C//l set? J>Crchè domandare elle vuoi ad un uomo politico do1>0 fanti anni o tnnto pubblicn1.ioni 1 signiflc.1o ch"cgli nascose ipocritamente il suo fino o non n"cbbc. Ciò merita un JX>° di o.s.1mc. Un uomo che, non lcliflcato dalla. fortuna, ha

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