Critica Sociale - Anno I - n. 17 - 30 novembre 1891

268 CRITICA SOCIALE campana; qualche rintocco lo si sente git1 in qualche paese; ò il priJ1cipio tiella nnc. < Tempo vorrà - sc1·ivc lo stesso Vitto1·io Bcrsc1.io, quantunque si dica non socialista - in cui la tcl'l·a sar;\ tutta i_n mano di chi sa. coltivare e la coltiva. L'assurdità economi~\ e l'ingiustizia sociale degli immensi podol'i conccnfrati nel possessodi un fannullone, che se ne occupa soltanto 1>e1· p1·cnderuc i 1·cddili, scom– pal'irà pc1· sempre; o i vantaggi che pu1•si possono aver-e dalle culture in grandi proporzioni s·ot1c1·- 1·anno,mercè rassocia1.ionc. E un gran progresso s.11·,\ offcltuato 11ellccondizioni della vitndcl genere umano.» ~lfl pii1 d'ogni altra auto1·ità. pc1~011alc valµ-a quella di E1·bei-toSpcnce1·,il quale nei suoi Prin– cipi di sociolOfJia scrive queste parole: « .... Può avvcni,·e che, in un'epoca pili nYan– zata della 1~osfra, la proprietà pr-i\':1ta del suolo sparisca.... E credibile che la p,-opr·ietà p1·imiti,·a sociale del suolo - che lo sviluppo delle istitu– zioni coo1·citive ha fallo, in gran parte o nella sua totalità. passare allo stato di prop1·ietà privata - .si 1·i.stabili1·:\in un nuovo sviluppo delrindusfria– lismo .... Il 1·egime del contralto può ancom esten– dersi in guisa che la p1·op1·ict.\ dei J)l''Odolti ciel suolo pit', non si l)()ssa riconoscere se non come una conseguenza di accordi avvenuti fra gli indi– vidui. come locatar'ì, e la societ..ì,come p1·oprietal'ia .... Si può pcnsa1·e che la terra abitata, che il lavo1-o non può p1·00u1Te,fìnir,\ per distinguei-si dallo altro cose come un oggetto da non poter essere posseduto p1·ivatamentc .... Ed è J)()Ssibile che la propriefa CO· mune del suolo - assorbita, in tuti.o o in parte, dalla prop1·ietà dogli uomini che dorninano durante la evoluzione del militarismo·- 1·iapparid1. di mano in mano che l'industrialismo si avviciner!t all'apogeo della sua c,·oluzione. -. Tutto insomma induce ragionevolmente a crcde1·e che la propl'ietà indi,·iduale degli st,·omenti del lavo1-o è destinata a scomparire, perché, di mano in mano che i tempi si inoltrano, essa perde di valo1·e economico e insieme di valore mumle Re– sisle,·anno :1 questo potente e infrenabile innusso i beni destinati al consumo? No: - sostengono i comunisti. Si: - replicano i collettivisti. L'avvenire giudicherà se abbiano ragione gli uni o gli alt1·i 1 oppure se sia ancor possibile un tem– peramento. una combinazione, oggi nè prevOOuta. nò so.spellata. Chi può infatfj ora prevedere i pro– digi nuovi che dallo spirito di libero associ;1zioni di liberi ponno uscire? Da tutto ciò l'isulta che i socialisti sono unanimi noi non voler sanziona1'0 l'attualo ordinamento eco– nomico della p1·oprietà e unanimi nel volere che lutto le innovazioni abbiaDo, innanzi tutlo 1 questo scopo: fa,· scoH1.JJW·i,·e lo sf1·uUamenlo llel lav01·0 umano, la. speculazione dell'iwmo suu·uom,o> la Ii-ervitù del salariato. La p,·oprietà quindi non è pei socialisti tutti che un •mezzo - che può però innalzai-si alla impor– tanza di un p1·inciJJio - per- raggiunge1·e un al– tissimo scopo morale e umanita1·io. La pr-oprietù, liberata dalle ingordo cd egoistiche ba.ssezze in cui oggi si dibatto, ,·errebbe efovata all'onore di una grande funzione umana, sociale, educati-ice. I modi sono vari, a seconda delle diver-se scuole socialiste, ma tutti tendono là, a quell'alto idealo. Quale ò il modo che meglio 1·isponda al fine1 Lo dir:\ lo studio della vila e dello suo leggi. Del resto, non O eletto che le modalil;.\ proposto non possano ammettere modificazioni; gli incrociamenti dello ideo e dei metodi socialistici possono essere ancor molii, e nei loro futuri inll"ecci nascondono forse grandi e nuove ,·erità, che i bisogni, le intelligenze, gli affetti, il tempo stanno probabilmente maturando. 0. GNOCCm•VIANI. Bib 1otecaGino B1arc.o IL TEMPO NEL SOGNO Spesse \'Olle in brovc sonno faccia.mo un sogno che sembra accadc1·c in un tempo lu.nghissimo, e se nella. veglia. vogliamo solo racca.pczzarlo 1>crsommi ca.pi, ab– bisogniamo <li un 1ompo ben maggiore di quello in cui facemmo il sonno. Ciò dimostra. eho l'attitudine a.I JJOII· siero può aumcniare nel sonno, e che il pensiero scorro pili veloce, quanto più ò disordinato o sconnesso. Cho la ,·elocifa del pensiero ,•ari l'ra individuo e in– dividuo, e nell'individuo stesso a seconda dello val'iC condizioni che subisce, è 1111 t',itto prov,tto; ma le difl'o· ren:r.o di tempo sono così piccolo, che non possono a.ssolufamcnte spiegare la !':tra.ordinaria. velocità del c:~1:!e~o s:!f~g~~f~l~'i~~pei~~f1~l~~Onc11~~1:1,~~l~I ;~il~t'or:g mono sturba.to da percezioni sensorie, o cho c1uinclipuò scorrer Jlitì veloce; le differenze di tempo sono tl'oppo grandi. Sarebbe impossibile tentar di spiegare lo strano l'cnomono dcllt~ velocità. del sogno senza proporre una ipotesi sulla. meccanica. del pensiero o sul come del sonno e del sogno, cause do1crminn1rici di esso feno– meno; o perciò propo1'remo iJ>O1esi b asa.io sullo studio naturale elci fatti, non su induzioni metafisiche. Un uomo che fln da.Ila.nascita. fosso stato privato dei sensi, null:.i potendo percepire, non conoscerebbe diffe– renza dì stato, quindi !':arebbe inetto : .iqualsia.si pen– siero od incosciente. Ma. S(1 si ridonasse elci sensi, egli pcrccpirobbc \'ambiento, ne distingucl'cbbo i val'i sta.ti , msomma diverrebbe cosciente. A poco a poco egli an– drebbe a.c<1uistando la raeolti.\.dì ricordare, ossia. di rinnova.re in sò stati d'nmbicnto che nel momento non sono; potrebbe insomma pensare indipcndcnlcmento dalle percezioni del momento, por percezioni un dì avute; o associandole casualmente o coordinandole in va.rio modo egli verrebbe a. cognizioni inaspettato e nuove, per una specie di intima combinazione di percezioni avute disa.ssocia.te . La coscienza dunque, ossia. tuUo il grande ediflcio ciel pensiero, si basa sulla. sensibilità dell'organismo; sa– rebbe illogico il negarlo. Però ò ovvio che la. sola. sen– sibilità. conosciuta. dolrorganismo, messa. in rapporto colrambicntc, non potl'ebbe dc10rminarc il pensiero o la. coscienza.,so non vi fosso nell'organismo vivente una forma. di sensibilità, di origino sconosciuta., che porco• pisse e sog-geUivassc lo percezioni della scnsibililà co– nosciuta. dell'organismo. Però ò pur OVl'iOche tale sen– sibilità di origino sconosciu1a non potrebbe divenire cosciente, so non ricevesse, per percezione di sensazioni organiclie, l"attitudine al pensiero. Quindi la coscienza. individua.lo d'essere ò <letcrmi– nat1i dalla. continua percezione dirotta o indiretta del– l"ambiento, cioò di un non io. Cessala.<1ue!':ta. percezione, cessa la coscienza., termina rio, ciò che accade spesso nella veglitLo nel sonno, salvo poi <t conlinuars1 per nuovo percezioni. Le nostro idee, per quanto si allon– ttinino da.Ila possibile realtà. soggettiva, sono sempre deicrmina.te da combinazioni di idee avute anterio1·– mcnte pc1•percezioni di stati d'ambiente. Generalmente la sensibilità ò considerata. come una proprietà psichica, anzi come coscienza.; ma come ve– demmo piu sopra o come vedremo cli poi, la sensibilità. di origino sconosciuta o 11sichic:~ non può divcnil•o co• sciente, se prima non ricevo per percezioni di sensa– zioni organiche ra.t1itudine al pensiero, e quindi a, co– stituirsi in individualità.. La. sensibilità. organica o m,itel'ialo o psichica sono dunque incoscienti, ma. dc– tm·minano la cofiìcienz:.i coi loro rapporti. sc~~/;;;tti~P~f1!tola.<l•~Ol~~?~}tità 11 :i 1 ~n;~!~~~~ !or;i~~IÌ~ materia. organica. organizzata viva; ma a. mono che si vogliano negare i fatti o non dar loro il giusto valore, bisogna convenire che la scnsibiliti.\. ò una proprietà della materia tutta - inorganica., organica., organizzata, morta e viva. Le sostanze inorganiche e organiche si combinano chimicamente insieme, determinando in loro un movi– mento detto azione chimica. Noi diciamo che esse si

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