Compagni! - anno I - n. 13 - 1 agosto 1919

\ COMPAGNI/ letaria non fu compiuta; la borghesia attese, fre– mendo e imprecando. L'insegnamento dello sciopero è grande ed evi– dente. E' ili pi'imo espei-irnento di azione veramente genàale che il lavoro organizzato ha compiuto. E' _il primo esempio di azione inter·nazionale. fatta fino " Sii PtepartJiò !,, (Per l'educazione fisica delle masse proleiarie) Quelle care gioie dei «giovani esploratori)) - i bam- bocci nadonalisti ohe le nostre bu.one mamme proletarie ai giorni nostri. S,e la perfezione mancò, chi ose: prenclerebbern tanto volo1it-ieri a sculaooiate, tanto è 1 ;i~i– rebhe rimproverarcelo 7 Il socialismo è nell'umanità, bile nel'là loro peiiiiànza pseudò~mil-itare il scg1io il ella e noi siamo uo_mini. Perfettibili dunque; sempre. ra.zza cwi avparteng.ono e· degli interessi cui servono - Perfetto è il dio di Platone, o il dio cristi-ano· [a lwntio per distintivo un motto scimiottato, natm·a/men– Org.anizzazione operaia reca con ·sè lo spasimo ~ }è te, dai f01'estieri. << Sii prepcirato! ii, infatti, è la di1;i.~n dei giovani esploratoi·i ·americani, suggerita ·dal titolo manchevolezze che ogni umano destino reca con sè . d'mia poesia di Walt Whitman, e i nostri patriottici moc- nel suo perpetuo divenire. oiosi' non Jianno trn1,,a,,to d,Ì 111.eglio.Scnonohè queUe. <l11e- E • ciò non toglie l'_importa~za sosì:anziale pro- parole, il poeta. sooi.a,li.sta cl-i Nuova Yorlc le aveva proprio fonda di questo avvenimento, ch'è il più grande ne- indirizzate ai figl-i del popolo, percltè fossero preparati gli .ann.a,li del movimento socialista ita[iano. Resta alle f11tnre 001npet-i.zioni •_soci.aU, di moìio ohe noi, soli per ~empre un• ·,e grado »· di approssimazione a-lla avremm:o il di.ritto di farle nostre. Dm1,,(Jiie « s-ii prepa– perrezione massimalista, un passo deciso verso la Nito >l; siate wtti preparati e, fortificati anima e corpo, .no-n lontana r,ealiz.zazione comunista. rng@:zi proletari, per le vicen,de del domani! Intanto Let- È poi,. come no_ta· benissi~ 10 - la Squilla, di Bolo- terio Li.zzfrvi scrive, sulla necessità di educare fìsiqame~ite le masse soci.aUste, un (l,,rtioolo sensato, $entito, 'di1nostra- gna., esso ha c'hi.arito la situazione. • tii'o, che i lettori di ··com;pÙgni! sono invita.ti .a legge1·e, a Dà una parte 111proleta.ri.ato con la sua volontà rifl,ettern e à prat-icn·re. E' mi argomento sul qllale si do-~·rà di fen:o e la sua 'indiscutibile forza di classe; dal- , tomare, e che fenid<unente 'raccomandiamo. l'altra 1n, borghesi.a. coi' suoi tira-piedi e i suoi sche-, • • rani. i' Gli· impiegati - questi servi fedeli dell'a,lt~,-tJi privilegio - si sono fatti in quattrq per essere, per rimanere anche stavolta dei crumiri inclini come sempre allla loro cocciuta co: ncezio:ne.medioevale. Se ~i sono categorie sfruttate, e· vittime della univer" s,alei ingiustizià •borghese, q neste sono precisamente •le catègorie ·t1ei lavoratori dello Stato. E pure que– ste categorie sòno ferreamente attaccate al ,sistema de('ioro sfruttamento· e contro gli sforzi a:scensionali del proletariato: . • 1 Hanno, inwmma, la psico[ogia pietosa del cane frùstaio, che lecca la mano del padrone fustigatore! • qi{a.nto ·agli altri alleati della borghesia - i cri– minali: a,rditi, futuristi, pescic.a.nisti, ècc., che le fanno da scor.ta d'9nore - rappresentano urra ta.le miseria morale, che noi ,ci rifiutiimo persilio, di te– nerM cont-o. Povera porghesi.a: se questi sono i suoi « ·galileggianti n; se queste sono le sue risorse! • Quando si ved:e il capitalista crearsi una guardia del corp9,, fra i birri prima, fra; i maneggiatori del pugna.le poi, bisogna proprio dispérare della ·sua dignità e ,del suo. diritto all'esistenza. Povero Don Rodrigo, se si vede cç>stretto a fidarsi dei bravi! Il giorno /folle feste, i bravi saranno i primi a_ svali– giai➔1o... Povera:·borghe.sia esasperata e decrepita.. E questo; è il bilancio delle ±orze, morali .e mate; riali, • che lo s.ciop.ero generale derr 20-21 .l'ugli<f ha messo di contro in tutte le. pia-zze è in tutti .i ca-rnpi d'Halia. Fate un po' il con~o, e 'giud!~atene. rtt" - ~--:.i: ~ -· •• ~ ~·¾', . E' una proposta: eoncreta che lanciamo al. compagni di tutta Italia dopo ehe essa .è stata, nelle sue fin,e,edi massima, f;l\-ore\·olmente accolta dalla Sezion€ socialista di Milano. 1 Di fronte al profondo rivo-lgimento J}olitiooche si ma, tura, e anzi già si produee sensibilmente, int0:rno a noi; di fronte, lo dico apertamente, oIIn crisi 1•ivoluzionarL'l immanca bile, n Pa,rtito .SociaVista Italiano ha, con luci– dez•zn di p.ro, positi e con uno splendid-0 ·gesto di corag– gio, riaffermato il '!)roprio programma uiasSlimodi azione. I vecchi organ:isrni e i vecchi istituti della societit bonghese si di•s~regano da per ruttp; essi non tro,vano :più p0:ssi'b'ilitàdi vitn 'llell'ùtmosfera burrascosa che prean· 11unc:ia i' -m10, 1 i tempi. • • • In queste 0011dizi0Illi il Partito cbe si dispone 1)er ogni • eventuuJit,à vossibile ad a.SS1.rmere la direZ>ionecivile, [)Oli– ·tica e· sociale della collettività, attraverso la c1Jttatun1. del p•rolet.'ufato, lla dovuto sentire in sè una 1wcessità r.,ro,fonda di integrazione e d,i rinnovamento per quanto riguurda il suo- materiale organismo, e i suoi' rne-,;;zi, v.rn– tici di <lZLone, diretta. • 'ID non si creda: che questo ·1avoi·odi rielaborazione sin in~m?estivo~ i:1 9:1a]isivog~i:1 ~orgen~'l (1'! '[)-OSSibili eventi; po1che -esso e rndispen&iltnle rn ognd tempo; e può essere concepito ibem1ssimo come eontempo1·a11eoall'azione, a quel modo che dnrante le o-perazioni di una guerra non si orre,gti.a l'o:Pera nelle officine o nelle retrovie. La fun,z,ionepiù a!Ladet Part ito è quella c he si chiama educaz.ione e 1wopagancla, cioè socialistizzazione.de! lc co– scienze proJ.ebJ:rie. Solamente con qu:estu penetrazhme dell'idea soci{llista nelle ma,sse noi otterremo l'attuazione del .so'cial.ism,o- una volt.a, s'intende, che le masse ;;i siano liberate da un op,'!)ri·menteregime cli r,riYilegio. ·ora io sostengo cJ1edi questa opera educativa è p,l!'té integ11anteimporui.ntissima l'eduda::-ione fisica dclìe nws1;e pro/eta rie. l\fa linoowJ tutto intendiamoci hene 1.:mlsignitìcatq delle parole, Che cosa 'intendiamo noi peT educuzioHc ti– sica? ••• :.A'f. i!oltd confondono vagamente con.questo eoncett,o, quello 'fhè !])os~g,g'ono iu modo approssim,iitivo ed indeteriniooto del i<i « sport >i e della «lgirnnasttca >l. • Lenin pone la nazione socialista tt,lle anime, e ù.oo. tradirzlone - n'on so quanto fondata - vuole :poi non nel territori. Che importano, le baionette deili che i l· n ostro Pa1·tito sia semp1·e stnt-0 avverso .allo ·sport. Alleati a Budapest? Vinta o Tineitrioo sul ·ten-òno, _ In.f.atU [lélle ma.lt1ifestazfoni sportive, molti vedevano . . . , _ . . un pi~o -l)er du;trai-re il proletariato con feste, gare, nella competlz1om delle armi, I idea e 1miportalt. La ""iochiolim1Acidalla lott:1 e(~noruica cli' classe, « Panftm et éomuue ungherese è morta;viva la Comune ungl1ere1sc! . 6irocnseH.-Lo sport era co!l..~derato -· e non del tutto bibl iotecag inobi-a nco

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