Compagni! - anno I - n. 13 - 1 agosto 1919

COMPAGNI/ I 1909 -la, cifra.assoluta dò neonati è caduta da 857.274 a. 769.969, cioè da 22 a 19.6 per 100 abitanti. In nov~ anni la· Francia ha co,1tato quindi 87.805 nascite ~i meno. Questo, mentre il "capital,e umano " era m crescita, si può dire, dappertutto. Dal 184). al 18~0 l'eccesso ann-uale ùello nascite sui decessi era m Francia di 133 mila 689 e dal 1891 al 1900 di 23.961 appena; in Germania invece passava da 320.458 a 730.265. Poco prima della guerra l'eccedente delle na: ·scite sulle'morti era ,di 15.6 per mille in OI:c1nda, ~i 14.9 in Germania, di 11.2 in Inghilterra,. di 11.1 _m Italia di 7.9 in Spagna, di appena, 0.7 m J:rancrn: Si~chè l'aritmetico Be,rtillmt'opinava eh~ m_ V~(1l! anni « vale a dire nel 1928) ca-lcola,ndo g~i effetcivi del 1907, la Fra,ncia avrelYbe dovuto so_ppnmere cm– que corpi d'a,rmata,, se l:lvess.e vo~uto mantenere le unità quali erano qualche anno prima della, g~erra ... Momento di statistica e -di cronaca che lo storico non mancherà -di ricordare, quando si studieranno sul serio le cause e le responsabilità della guerra-. Quel poco che occorre •D'altra parte, p€r essere obbiettiv-i, dobbiamo ri– co rdare che la Germania non ignorava questo stato di co.se. Già Moltke si fregava le mani, dicenclo_ che la Franc ia, senza bisogno ,di guerra, perdeva ogni giorno una battaglia: ma probabilmente la crisi della Fran.cia, coincidente negli ultimi anni co'n un princ ipio di crisi anche nella sanissima Allemagna, n.on è stata una delle ultime ragioni; sia dalì'ùna che d all'a-ltra parte, del conflitto spaventevole. Ora, dall'una come dall'altra parte, dal!a Francia vittoriosa ma sterile come dalla G,ermama feconda ma vinta, ,si grida l' « aiuta, aiuta! » al buon prole– tario pi·olifico, • perchè rimed~ al ma,cello_ col succo delle sue vertebrò e b forza, ,aelle sue rem ... Ohe. ac– cadrà 1 Le profozis3 sono difficili. Come si è detto, p-ate che le nascite siano ir1 aumento. Re,sta a v€dere se l'aumento avverrà senza squilibri da nazione ,.o nazione; chè allPT,a, frn, di-eci o vent'anni, _,sisar';'bbe da capo. Certo, pm che le pensate bal11;anedi mon~umr Piot condizioni indis,pc11sabili al rinnovarsi di un sentimento più socia-le della maternità, sono il ri- ·.spetto delle leg~i morali, il_ sel!-timento del. dovere· sostituito all'ego,1smo c al desiderio smodato di benes– sere e di godimento. Pur disposti ad ammettere che , lo Stato non protegga e non aiuti abbastanza i padri che dànno alla pat1'ia molti figli, •crediamo sia J1e– cessario oltrechè istituire premi e sussistenze, rifor– ma-re la' vita famigliare, che nelle grandi città è at– tentata dalla dissipazione. L'alcool, la strada, il t_ea– tro, i luoghi di pif!,cere,. insi~me al costo della y1ta, hanno. disgregato 11 solido cemento della far~ng~ia cittadina; tanto è vero che _le.nc_om_pm~~ attnbuit;e dall'Accademia Francese alle_ famiglie pu_1numcr?S? sono andate quest'anno, quas1 tufj, a dei contadini. . et! agricoltori. ' - - Per dieci milioni di fosse! I Qaanto a noi, in lialia, non sia:mo ce1:to 0 ncllf! condizioni lae::tr;ntat-e.dalla sorcll:L latma; ne ,d/1 noi i nazionalisti han l'abitudine di lagnarsi delle na– scite scarse, come i loro colleghi di Francia - d0 P·1nl Gaultier acl André Chcradamc - usavano, grn p;ima' cklla guerra, _fino alla noia. Però tJ. scnatorc– Luzzatti ha voluto di,· la sua: e anche lui ha "rac· conumdato" b prolificitù... , .Proletari, avete inteso. Dei figlj !_Se non albro, per far piacere ai senatore Luzrntt1. • Cbe non s'inc:aricherh di nulnn 1eh, nnturalmc:~tc, ma non- rnanche;·it di acldi(an 1 i :1lla riconoscenza della pa1ria. . , C " . ,..,. h 't· l Se. co~-Ì sar1 -~ cond• .1t.te :,p·:ia,no u,acc e, 1 su J\'11r;t'l) (;irr·wie -- i iip:l int,li nasccraw,o per forza, o· pi.nttosto .. per i'al110/"è. E poid!ù Gi~tCCÌ;ctti è italLrno e buon pai.r:iot3, èn, hnr:,r. -r:at-nota 1tahan<> .n011 trova • niente-. di nil1 conY~nc:)rr!R., in• ar;o1nent..o, c·h?-il _11-en– siHc d'un' t-Odc:sco: « Da r. 1 ,s~i, u-n riso ù:. fanciulle sr·.a,turirff dc:1. t};tti. i feretri_,,. Non_ t-co:~:o. dice, r.essun aÌtJ'd, imairin!, ('J1r pos~a esprimer<• piti ~poetic,uncnte q1a•sta at.f~sa, pregna di sperD.nza, pcl'ciò ?n,i .sc.nto se la' ruÌJo a Ni2.t.zsche_l bibliotecaginobianco Ahi'! E' un cattivo principio; come i;irova. di f_e• condità 'latina, il porta.i.- via un'idea fi.gh_a~adai ~er– vello d'un harbar.o. E' vero che i hambmi, a diffe– renza del1e idee, non si fanno col cervello. Per questo, forse, i nostri nazionalisti nutrono tante speran,z~ nella latinità,? • . . " Da oggi un riso di fanciullo scaturirà da tutti i feretrì »'... ' • Detto lYene. E' vero che i feretri aperti sono dieci milioni.i. . · • Proletario, via,, non discutere. L:a guerr~ è finita, e t'han già dichiarato idoneo a tutte le fatiche della paternità! • " Ma.rea visita n, se non ti garba. SATURNINO. REDENZIONE/ • ... e 1:ide la storia nei secoli lottare i figli suoi laceri, sofferent-i per i.llusorie conqniste. Arse la lotta· lungo U secolare servaggfo, colp-ì la frusta dell'aguzzino il oÒrpo denutrito del pl,ebeo, ti·asfigu– nito in bruto, e nella pugna si coprì la terra cl-i ca– da'!ier-i. Si crearono dèi d'ogni specie, mondi ignoti e false leggi per sogg·iogare. .. ' . Caddero per la Libertà le '!i'iltime a cento, a mille, sotto i'oppress-ione infame, cur.1:ò il clorso sotto la morsa d'acciaio il popolo impotente e denu,dato. Arsero i roghi mistioi iieila piirczza oe/est e del s_a orificio imma.iie per tante esistenze offerte in oma.gg -io alla. Giust'izia romana.. • • Spirò sul Cal:,va.rio croc·ifisso un redentore per il ·p·iù grande a.1nore, perdonando a-i suoi crocijissor-i. • Strinse il norlo <jegl'impicca.iori la gola dei più forti, colpi ·la soh·iena e· il petto dei ribeni insorti, il piombo mortale cli lo1· signori eçl ebbero lagrime, voti e fiori ·i sacrificati. ·sempre coll'onta biasimevole si trac/i la folla cenoiosa eà affamata anelante all'amore fratenw nel mondo e la Libertà più, pua·a deturpata àall'a t·irannide. Ma· s'alzò la i'()ce clei sofferenti su nel cielo, ccl il la7rj,e1,to • toccò i cuori più generosi dei meno servil-i, per la gran Fi,a.mma. Ideate. La. fiamma s'al'imentò diva._mpando. nel bitio orrido della vergogna, terrorfzzando • i perseguitori del libero . pensiero. • La twi·/J(Kdei deboli s'ad<lensò compatta. 1:erso ·1a batt(1-,qlià, ~jiàando la. morte ed ·il nemico più. forte, e la. Ra.g1.011e é l'uma11-o diritto ebbero i,p·iù, grandi so/da.t'i. GH ero·i del pensie-ro e della spa,rla, e gli eroi qelle barri– cate accors-i per· vincére la forza. nera dei clomi– nator·i. O Storia dei popoli, di pa.sswne e di lagrime, tn sei 1tna storia c_hemuor-i! Già sì scuote a rosso Titane dal .sonno profondo, minaccia il colosso in nome d.ella. Gi·ustizia. più santa. E' la canaglia fatta. cosciente ohe ascende ie alti 1;ette dell'Ideale, è la storia che chiude il bra·no più crnpio di ogni lordura umana. Premono i cuM·i nei liberi peiti per la. verità di·ù'ina., i:•i– cina è la meta, agonizza· il most1·0 e la. morte spia. Gli spiriti travolti dalla bufera aspettano 1-agrande oia .. 'Cani.ano l eteli can.zon/4 misteriose d'infinit.o, ca.ntcmo i mnri 11ittorie e ìeygende eroi.che, la TERRA offire • a tutti gli uoÌnin~ i suoi doni im/m9rtf!li. . E' l'o\a 'ùeUa, Vittori!l-, il popolo sale per r.a piìt grande ra– gione~ è /.a. ci-ttr1na derisa e sfrutta,t11t,_·.zamorte; la, L'ifa clic abbatte, o/te vassà, .ohe v,ince! -Le lfadri implòra11,Q tre.qua a.i stW1-ìfici gravi, cercano i dcrelilf.i la souwata pace!· .n •. '- ~ • Il mondo _muta- sia tlloria, glorla! Sohiacoia 9rmai. ~ Pfo~e ri.wrta ogn·i. ma1141ogna,rinasce il S"òle più bello,, bcmtano 1e Genti, •pita alla vit,;z! O Re dendone Umana, o giOia deZTà· 11.'li graniJ,e gioia, sl sospira.ta e pi,a;nta (!ra_ novella d'amore e di festa, il cuore n ostro, il nost·ro ba.eio! RENATO DE ROSSI ;e

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