Compagni! - anno I - n. 11 - 1 luglio 1919

COMPAGNI!. ,parte nostra..· Pare impossibile; ma noi, ehe apbìa,mo sempre torto, ci i'Ìmettiaruo sempre la pelle ! Come va 1 E fino a quando 1 UNGHEIUA. - La repubblica ungherese è più ohe mai viva e floi:ida, tant'è vero che Arnaldo Frac– earoli, fin dallo scorso aprile, ne aveva comunicato la distruzione al « Corriere della .Sera ». Questi arti– eoli del «Corriere» sulle cose d' Ungheria sono davv,ero cretini. Però ,si possono consultare lo stes– so: basta solo avere l'avvertenza d'interderli asso– lutall!ente al rovescio, come faceva Bertoldo con le comari! Purtroppo la guerra contro Rumeni e Gze– chi - causa l'Intesa che ne. sovvenziona te bande liberticide - cont~nua ancora aspramente, e le fron– tiere echeggiano di spari; ma le spàrate più gwsse eono sempre quelle di Fraccaroli .. Garantito. POLONIA. - I Polacchi devono certo la loro pacificazione al Congresso di Versailles ! Salvo qual– che fucilata coi •Tedeschi a Danzi•ca, qualche scambio di bombe cogli Ucraini a Lodr, qualche piccola con– troversia, armata cogli Czechi e qualche massacretto senza importanza ,coi Russi, il resto va benone. Ah, i pan-polacchi fanno le cose •come si deve·! • RUSSIA.· - L'avventuriero Denikine ha espresso fa ,sua augusta solidarietà al pirata Koltciak. Scopo della .santa alleanza: buttar gii1 Lenin. E rimettere quella ·cara gioia dello zar, che gli Alleati ànno avut,o il torto di trascurare, nel 1917, quando cre– devano ·che Kerenski avrebbe fatto la guerra « de– mocratica >>. Int;into torna in ballo, fra le amba– t>cerie di Lon<lra e Parigi, quel sinistro Sazonoff, ex-ministro di Nicola, cui ai primordi della confla– grazione era scappato detto il famoso: « Finalmen– te ! », coh la non meno famosa aggiunta: « C' est ma guerre! ».. E' stata la « sua >> guena; certo. La gu,e1Ta che ha assa:ssirrato tutte le libertà e tutti i diritti, d1e specula sul sangue dei bambini tedeschi, e. vorrebbe ridurre il proletariato, non solo della Russia, ma di tutto il mondo, alle consolazioni dello « knut»... Ma forse it gaio Sazonoff non avrà tempo di goderla sino in fondo, la « sua » guerra! STATI UNITI D'AME~ICA. - Il Senato è in fermento,, il Partito· <lél Lavoro in sub.buglio, le pro- • teste aumentano., gli sciop~ri dihtgrunb... Il trionfo della pace al ·completo ! CAN AD4.'. -,- A Winnipeg, centinaia di migliaia • di scioperann. Malumore e fame, comizi e conflitti. Non c'è una pace esagerata, evidentemente, neppure l~~ù. INDIA. _:_ Duecento morti soltanto ad Amristar ! Ma aspettiamo a contarli quando il Governo inglese avrà finito di rimettere l' « ordine >> anche qui ... EGITTO. - Oorne sopi'a. Anche sul verde Nilo crepitan.o le fucilate. Anche i discendenti. di Rada– mès vogliono l'indipendenza. « L'Egitto agli Egi– ziani! » : reclama, in un sonoro articolo, anche la « Provincia <li Padova ». Peccato che la stampa ita– liana si decida a <lomandarh l[)el 1919. Prima, a domandare l'Egitto pegli Egi.ziani, non c'era· che Cavallini. .. e l'hanno messo dentro per tradimento! ALTQO MONDO. - Pare che dieci milioni di morti, sotto. terra, godano di una <;erta pace. Essi osservano, {uttavia, che non valeva la pena di morire in tanti, per lasciare ai superstiti così larga copia di odi e di ,sciagure ... E non e' è altro. Si\fl'UQNINO. bibliotecaginobianco La Casa Editrice de La Vie Ouvrière ha avuto la felice idea di raccogliere e pubblicare una serie di lettere che Léon Trotzky scriveva recentemente ad un amico di Mad1'id, mentre, espulso dal:la Francia, attendeva a Ca– dice di essere imbarcato per l'Avana. Dato il loro ca– ruttere confidenziale e la loro sopntaneità, esse giovano a lumeggiare la fisonomia morale dl un uomo, che fin qui era conosciuto ;piuttosto per la sua az.iione pubblioo, ed in parte attraverso il fitto velo di calunnie d'ogni sorta, con le quali la beozia dominante si è illusa di svalori~ zare gli u.omini e gli avvenimenti della Rivoluzione russa. In queste lettere, non destinate certamente alla pub– blicità, Trotzky appare quale abbiamo potuto conoscerlo in Francia e nella Svizzera, nella sua vita semplice, aperta, leale di studioso e di militante: sereno, sempre dl buon umore, leggermente scettico degli uomini, appas: siouatamente innamorato dell'idea, incurante di sè stesso. Questo· sareJ:jbe il «truce» 'J:rotzky della leggenda f Il suo soggiorno nella Spagna fu dei piil movimentati. Espul,so dalla. Francia - ID'inistro dell'Interno il libera– lissimo Malvy - T,éon Trotzky fu acoom:pagnato all:i frorrti'era da due poliziotti, che non lo consegnarono, essi, alla polizia. spagnuola. Alla bisogna provvide l\falvy stesso, facendo telegrafare ,alla polizia spagnuola : « Il terro– rista pericoloso Léon Trotzky ila passato la frontiera a San Sebastiano, diretto a Madrid>>. Non apt)€na giunto nella capit,al-e, Trotzky fu arrestato e rinchiuso nel:k'l. prigione modello ed avvertito che con la prima na,e i1JI partenza per l'Avana l'avrebbero sf:mttato. Il pronto in– tervento dei socialisti e· specialmente del segretario An– guiano, pot:è ritardare questo brutale fratto « manu na– vali i>. Il terro1ista pericoloso ottenne di recarsi a Oad1ce, fn attesa della partenza, a piede libero ... sotto la stretta sorveglianza di due poliziotti. Poi fu amlllesso ad imbar– carsi, con la moglie e i due figli, per New York. In attesa che fossero sbrigate tutte lè pratiche, egli non stava però inoperoso. Anzitutto provvede,a a smentire le voci assurde messe in giro per giustificare la sua espulsione, • e 1l0i si dava attorno per raggranellare i denari indi– St)€nsabi1i al vi:aggio suo e della famiglia, gfaochè era giunto a Cadice con fa ingente somma di... 30 pesetas! A toglierlo dall'imbarazzo conco1\<;ero i ,com1mgn,i di Madrid ed il giornale 1Cie1çskafa !Jfyls di Kieff, del quale er~ corrispondente. Si ricorderà che a pretesto dell"espulsione fu data una corresponsabilità di Trotzky in un ammutinamento di truppe russe a Marsiglia, durante• il quale 1111 colonnello fu ucciso dai ,<;oldati. Sii tratt:wa, im·ece, di un complotto organizzato dalla ,polizia russa di Parigi per offrire ap– punto una parvenza di giustificazione alla soppressione della Nache Slo1:o, il quotidiano pubblicato a Parigi dal gruppo degli zimmerwaldisti russi, e per disciogliere il gruppo stesso ed espellerne i colllponentL. eome fn fatto. Interessante, in proposito, la lettera di Trotzky al compagno òi Madrid. « ... Quando Longuet si è presenta~o a Briand per in– tervenire in mio .!liuto, quegli gli rispose: <e Ma· sapete voi che fra 1 soldati russi, i quali hanno ucciso il loro colonnello a Marsiglia, m è tro,ato la Naclle Sloro? >>. Ed li mite Longuet fu talmente impressionato di questo ccfatto>l, che non gli fu possibile (eom'egH ebbe a dire nella lettera a Merrheim) di protestare contro l'espul– sione stessa, contentandosi di domandare una proroga e la libera scelta del paese. « Questo riavvicinamento fra il •SOlo giornnle russo dif– fuso dappertutto in Francia, ove sono .molti i russi, e • l'uccisione eseguita dai soldati (ubbriachi, affermano l giornalisti russi) di un colonnello che li aveva maltrat– tati, è una vera infamia alla Bria.nd. - « Ma non è qui il nodo della qu istione. Nella mia ìet– tera ,a Guesde, nella quale cito la risposta di Brland, ho espressi i miei sospetti sul mezr.o, per il quale l:l. Nache Slovo è arrivata ai soida ti di Marsiglia, proprio al mo– mento della loro rivolta. Tutta la storia di queste pic– cole rivolte nell'esercit.o russo, mi fa credere che quasi ogni volta l1isogni cercar'\ un agente provocatore. Ma lo stesso fui meravigliato, quando appresi tutta 1a mac– chinazione.

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