Compagni! - anno I - n. 6 - 1 aprile 1919

... COMPÀGNII 7 .sciando marcire nei maga::::::iui le dcrrt1te alimentari a mJgliaia di tomiellat6, mcntre ·<J'trove si pagava il bac– r,alà a z~ lù-e al c!tilo, si faava110 le e< code :9, si sof– friva la f amc ... Beninteso l,: poclte industrie dà1mo anc!tc l' opcrai'O. cosciente e orgaHb::ato, clie ,tella guerra non lia lucrato, ma lza sofferto, come tutti gli altri. E così avviene e/te ioi si trovino in combutta lo massoneria, clic si fa usbergo di :11 a:::zi1~i, ed i~ cfrrica– lis;no eolla sua « ,li aria Sa11tiss1ma », per battere il « rr.cord ", ùt l!11lia, delle manif esia:::ioni patriottiche ... Cltc bçlla cosa la e< p,itria ))! Se non esistess_e, bisogne– rebbe im.:eutarla! Che ,lla:.oini r. <e J[ilria » la proteggano! ... !lfazzitTi perdtì: /11 personalmente contrario, ai suoi tempi, al comunismo; e « 1lf a1·ia :,, ·perchè ~ povel'i promette, il bene dopo la morte I ,Noi possiamo però obiettare clze :l'opinione di u~ pensatore, per guanto rispettabile, non fa legge, spe-ci~ se piuttosto vece/zia, e clze le supposte promesse di dì– vinità sconosciute, per una vita inco1wscibile, non ci riguardano affatto. Oggi il mondo degli: uomùti s'incam– #tina a gr_andi passi al Socialismo~ ARGO. Il problema dell'Jllsazia e Lorena •Intorno ai problemò nazionali che la guerra ha rne6si in maggiore ieYidcnza - che noi consideriamo piuttosto problemi di libertà e di democrazia che pro– blemi etnici , si potrebbero sèriYere interi rnlumi per sostenere l'una o l'altra tesi, in farnre di questa o di quei;t'altra ·soluzione. Ci basti accennare appena quanto è a,Tenuto a proposito di quello che pare -il più grave e per la cui soluzione sòpralutto si è dissanguato il genere umano. Almeno così si dice. Alludiamo aìla e< disannessione ~ dell'Alsazia e Lo– rena. Kon intendiamo fare qui una disqu~sizione etni– co-storica per esaminare il proGLema dal punto di vista di quello che si chiama il cc diritto ». );otiarno soltanto che questo << diritto » non è così pacifico come volgar– i11ente si crf'de e rimandiamo chi Yoglia più ampie di– luc.idazioni ad altri testi. Diamo per un momento come ,tabilito, come i1~contestabile, il diritto della Francia su, queste due regioni ; diamo anche per superfluo il plebiscito - che pure in democrazia, dovrebbe essere accolto come il mezzo migliore per inter;pretare la. YO– lontà popolare. E ricordiamo quanto av,·enne ai tempi cJella gi.:.erra franco-prussiana (79-71) che si concluse con I 'annessione delle due prm·incie contestate. Il conte Costantino Kigra - allora ambasciatore italiano in Francia - racconta nelle sue memorie (yeg– gasi cc ~uorn Antologia » primo semestre, anno 1895) e· dimo~!ra còn documenti che l'imperatore ~apoleone a,,e,·;r ~fhif'<rom;,tro la Prussia. l'intervento dell 'Inghil– terra. d'Italia, dell'Austria. Questa - che era in aspro urto colla Prussia -- ~i dichiarò disposta ad un pronto inten·ento; ma l'Inghilterra si oppose decisament<', de– siderosa come era del la sconfitta francese •e l'Italia - richiesta di un aiuto di 55 n1ila uomini - tergi,·ersò pretestando impossibilità tecniche, in fondo contenta dei guai francesi che le permetternno di gic,ngere a Roma. Ed ecco d1e, a quarantacinque anni cìi distanza, quegli sl~ssi Stati ohe non rnllero prestare centom!la uomini e pochi milioni per impedire una ingiusth:ta, sacrificano milioni di vite e miliardi di a\'eri col pre– testo di riP1edian·i. Come immaginare politica più dis– sennata, p,iù criminosamente pazzesca? E come credere a chi. così operando, parla in nQme del Diriuo? Lord Curtney - tuttora YiYente a Londra - era nel 1870 amico clj .Gladstone ed uno dei membri pitt µ,,fluenti del grande partito liberale inizlese. Allora quando. sconfitta la Francia, la Germania imperiale chiese. c-ome p:,,tto della pace. le due proYÌJ1ciedi Al– sazia e di Lorena, il Curtnev Je,·ò immediatamente la vore ed in ch·.e sue· lettere, ·ra,·rnlte poi in opuscolo. ;ndirizzate al Timcs, scongiurò il GoYerno di Gladstone IO obi ne ' ad int.en- enire perchè foS$C; diplomaticamente, impe– dita quella annes~ione. J;,ord-Curtney saggiamente pre– vedeva che essa sarebbe stata fomite di inestingu~bile odio fra la Francia e la Germania ed immancabile pre– testo• di guerre future. Egli ripeteYa in- quei giorni in Inghilterra, in altra fom:-a., gli stessi argomenti che, affrontando il carcere, aYerano svolti al Reichstag i. nostri compagni , Guglielmo. Liebknecht ed Augusto Bebel. Lo stesso Carlo ?.hrx lanciò allora un grido ammonitore e profetico: l'annessione dell'Alsazia e Lo– rena anebbe lanciato la Francia nelle braccia della Russia, stringendo ·1a Germania in un laccio di potenze· nemichè e rendendo ine,·itabile' una nuoya e più cruda guerra... La preùdente inrncazione di !Qrd Curtney non fu acrolta, fu :1.112i derisa in Inghilterra. E ·la ra• gione cli simile indiffnenza inglese ad evitare un fu.. turo gra,·issimo pericolo, fu precisamente questa: e la Franoia rac,9g\ie -quello che ha seminato, ha· voluto sottomettersi. il mondo; è a sua Yolta vinta e sotto– messa. La Germania Hhera l'Europa dal pericolo .fran. cese 1>. E questa risposta - che corrisponde\·a al se11r. tirnento della 11°.i.ggioraniadelle sfere ufficiali inglesf - caratterizza G.nche tutta la loro politica, la quale - sotto la maschera. di altissime ideologie - è sempre stata quella che già. seguì l'antica Roma: dominare mettendo l'uno contro· l'altro ì possibili competitori ed irritandone le ragioni di dissenso. Come avìebbe pot.uto, in :1llro modo, la Roma dei Ces?-ri imperare su tutto il mondo d'allora .e come potrebbe l'Inghilterra di Lloyd George, colle sue quattro decine di milioni di abitanti, estendere il proprio dom~nio in modo da potere, con maggior diritto dell'an~ico imperatore, ri– petere che sulle sue terre mai non tramonta il sole? E' questo, del resto, i! sistema. tenuto sempre da tutti i dominatori che. costringendo sotto il proprio dominio forze superiori alle loro propri.e, hanno bisogno d: ri– correre alla abilità ed ali 'intrigo per conserv>1reil P?· tere. Lo stesso si:-tema seguì anche l'Austria nei n– gvarcli delle di1·erse nnionalità dello Stato austro-u!t· g:nico ed il proposto trialismo e le prornes,;e uuto_norn1e erano tutte forme e manifestazioni diverse del sistr-ma <li oppressione desideroso- di conservarsi in vita. . • Per le ragioni della propria politica, l'I~gb1lterra non Yolle adunque impedire, nel 1871, J'anness1or,e del– ]'Alsazia. e della Lorena. Allora le tornava conto che la Francia fosse Yinta. e sminuita. Oggi il. su~ _torna– conto e l'opposto. Questo il Diritto e la Gmstma per cui s01io·morti milioni di proletari, senza sap~re... . Ma, allo sle55o rnorlo che la « disa1messio1:e " _ d1 allora - secondo le non difficili pre\'isioni dei socia-

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