Compagni! - anno I - n. 6 - 1 aprile 1919

DAIRICORDI UNMILITANTE Nel paese diDavi~ lazzaretti Un giro di propaganda nella. provincia di Grosseto lllllsce all'utH~ lil òllettevole: àiL modo di :studlnre 1111a delle più camtterl'stiche regioni. dell'Italia. un:a paT~e di essa, è compresa nella llll..'lrcmma: ne'tia squallida, h·1- ste ,sconsolata [)kumra, che <'I.a Roma si à'.ilu'?gq, fin sotto Pisa.. l:'na di,;tcsa cli busse 1boscaglie e ò1 acqu~ stagnanti, entro le qu,l-li si ngg,irano. mand-rie di _·bufrnl~ selva=i: il regno òerfa febbre .malarica. Qua e là, oam ~nq 1ti~tate alla. :vit-a, b1·evi _tratti di terr~ pro~ciu~ata, flltalche capa,n na, una c orn~giosa ,pretes a d1 c ~t1vaz1on~. ' L.àsci:ata 1 b. ferrov.il. .1,che costeggia il ma.re, 'lll un ·pa10 d"o1~edi ,ettud·a ,s1 a tlr.arer,:a la mnrenmm e si ginnge alle prime c o1!1i-ne. Siamo ~11r,,11tra parte òel)a prorln?ia grosset:a.na, alla zona montuosa. La strada s1 arr:unp1c~ a .zig- Z-'l"' tra i foJ!ti maecbi-etti, toce.a un ;paesello anm– dato ,su ~ma vetta come nlllo d'ucceillacc.ilo di rapina, di– scende lllel!J!a strett.1. yalle colti\•ata a grano, riprende il su-o monotono a·ssaito sulla, costa opposta, fincllè salendo giu nge alla zOlllU dei <·nstagni. L'aria è limpida e fimi; ::;i respi.ra. come salYali da un pericolo, quando c:i si svo l t,.. a. contC'mplnre Ja lontana 1A'ln11msommersa alla ne'bbi'll malefica. D;1.vanti a. noi, nel cielo azzurro si pro– tila la Tetta. br ulh de l monte Ami,mta .. Siamo nel paese d.i Diffidi LI1z.. zarol.ti, il c-onta-dlno-·pwfet.a. Eù anche dei briganti, secondo l'.a.niso scherzoso datomi dagli amici Pi Grosseto al !lllO.!OOllto di congedarci. - Badia, che la.ssù vi 1 sono i b1•igan'ti! Ma frequento da .p.ueéé:hii•anni il Grossetano e li co– llOS'Cogià q·uesti tem.-'~bilib1•iganti. 0 Poveri diavoli, che a.vendo qualche conto nperto con IJ.agiustizia, s'imboscano t,lfil' -sa1varsi. dai gNl<ùarwi e non fanno male ad alcuno. Vlv0010 tra. -le macchie, m1trenclosi di cacciagione e di frutti se!Tag],!§i, llli.Utati' di nascosto dag'li amici e dai !)a· renti, finchè un be-J.. gio1110 stanchi e sfin.i:ti non si deci– dono a consegimrsi: essi' stessi alle .autoritit. Gli stessi gendarmi non si affannnno t.i'oppo a dar loro la. caccia. Non ne va1e J.a pena. S'1nsegue per Yalli e per monti un terribile brigante e si finisce ,per metter mano sn u11 cli– sgrn ziaito, t remnnte cli freddo e di febbre, che tl.im..'lnda per pri.ma: rosa l.ì. carità di 1m tozzo di pane. ~fa la sto- 1:la d-ei brlg:mti giova. (Pe,r !il colorito t1el paesaggio ..... Vera invece ecl interessante .l:t storia del contadino-pro– feta, di Dand Lnzz:11;etti. Rimonta. a quarantacinque anni addietro. Il Lazzairetti e.J.\'l uno 'di quei ti-pi di 'contadini « che ;,reggono», quali se 11etrovano ,spesso j,n Toscana. Ha•nno la. t:!assione del libro e divorano quel che càpita loro tottomano: dalia Gernsaiemme Liberatn del Ta·,:so (della. qu.a:le rpo~ amano a:-ecitare le sonanti stt-ofe, la domenica, ~n tomeo poetico· con i cprupagni) alla Storici lle_iBeali l" µ,i, l, 0 rancia 1 Leggono e, privi dJ. ogni cultura, non sem- ~ ·e assimilano. Lazz:a1·etti aveva avuta la disgrazia di etter la mano su 1111 piccolo tesoro di libri renigiosi, sci ato fo l'se cla qualche parente prete, e le dottrine .1.le. iJ Saa:i.ti Padri gli -sii erano confuse e mischiate nel cervello con conseguenze ... deprimenti! O che non gli saJ.tò H ticchio d1 fondare una nuontJ religione? La wc– chkt religione cattolica gli apparre mostruosamente de– generata dalle primitfre dottrine di Cristo: Itoma, un c.-ovo di iupl rapaci; H Y.atic..'lillO, um sentum di ,·izi. \Ah non ;per questo, Ge~ era morto sul Golgota! Biso– gnava :ritornate alla: pt1.ritit ed alla scmpLlcitit dei primi cristiani e fonfuir e la re li.!;'ione dei ,poniri e degli umHi. Come si fonda 1.ma nuo,a. rclig.i:one? Predicandone i i[lr-lncip,ii.E Davict L, tz zarct.ti chiamò a sè i poYeri e gli ,umili del su.o ,pa.ese e predicò loro :i]. nuovo Yerbo. Un insieme di mLsrico e di ~irofano: l'amore in dio. e ['odio contro i :ricchi sncerc1oti cl-ella ,ccchia religione, ::icca– pnrrntori di •beni e <li ricchezze. Si disse designato da dio; parlò un ·suo linguaggio immngìnoso e poetico, tutto pe r colpire le menti 1ngenue. Trovò u11 terreno JJ.dat.to alla .:unoYa ,s~lllinngio ne. Le genti del mont€. Ami at.a. sono :povere e vlvono taglia.te fuo1·i dal mondo civi1e, annidate -sn quel loro mon te scosceso. Ma neNa llQ.ro dolorosa solitudine, :o-onhanIJQ ~rduto il gusto li tecag~nobia ca della ,ita e l'::isr,irazione nlL'l lor? parte di bene,;se,1•. morale e ma terlnle. Chiunque 11ort1loro uno. r,aroia •,d1 speranza; tr-Orn in es;::e lllt ud(to1·io_fa_,:orern_le. Il pro: f'eta fece presto IJrosc:liti. Ebbe 1 ,suoi d1,;C1;-P?ll, fra quei rudi, m.•t non sel.w1gg'iboscaioli e conta~m. Alle. s~e ,•'>Jiche accorreva una. f9lla sempTe pm nume.rosa e devota. Ebbe nncae i suvì w1..ivscoJ.i, scéiii fra i P'.ù ~– tusia,stl della nu.oni. fede. E come ogllli fandatore di, reill– g,tone che sì l"Lspetti, eiJbe cloni a·bbondantL . Al1a swa grotta - gia,c-chè '[Jer meditare e per ess-ert> 1n più dl– rettQ comuni"Ct1zionecon d'io, il profel:ft ,ave,~ sceEto R suo idomlcitio una grotta, a poche centi ;aa 1,a d1 metri· da Arc'it'l.osso- affluivano 1e offerte: dqi yiye.ri ai de.nar·L E già si mettev.a mano al T€.-mpio: un edificio "11 d1St>gno tracc1ai:-o dallo ste_so Lazznrctti, alla cui. co.struz-tone concorre,ano i cliscf.'1101i, dedicanùovi le ore dll'l lrreYe riposo domerui.tale. La nuon. reiHgione faC('n:t ùl suo bravo cammino .e si diffondeva sempre J:iù nei paesi vicini. La fac~Jlda incominciava a dive!1t.are i.R.Ficolosa per l'ordine. pu!b– bllco, pie,r la. religione uflida!e e ,per la ,sorte del preti, i quali vedevano assottighlarsi ,le fì.1e delle pecorelli.". Blsognava conere ai ripari•, neH'l-nteresse della Chiesa .e del-lo Stato. Ed i] Goyerno USÒ cl-ei,soliti mezzi srYkci: mandò ad Arcido·sso 1a truppa ed un funzionarlo elller– gioo ed •intelligente: en-erg'ico pe.r "'-ofl'care il foco'kue ùli 1:::b<'Hiorre, intelligente per soffoçaTlo senza creare 11oieal Governo. · LM.wrett-1 indice p('r UIL.'ldomeJ1ica mattina una pro– cessione dei suol de,oti, t1a'1la grotta al paese di .A..rc!– dcsso. li comruiSR'lrio di l)O!izfa. proibisce IJ:a proce,,sion>:>. Il ]Jl'Ofe(a 1.:t mantiene. Egli non ipr-enòe oròi·ni .c-he da dio, dnl suò cl 1 Lo, li quale evidentemente è superiore a tutti i comrni. s~.'.1 ri ùil polizia. La dorneniw l.ll. 'lttirm, all'ora fissati1, fu. proçesslone si mette jn m.1rcia: ' lUla lungn, fila di do110e e cli uomlnl, sahnocUauti. La prcc>ede il Laz7.,a retti, che per la circ-o– stll'll7.{t Ila lindossato il suo costume ufficiale di profeta : stiv:;J.li.alt:t, scudiera, al;ito di panno nero, rabescato ·d.i. oro, .1mpio mantello ros::io, cimo con larga ;pium..'l •svo– lazzante. Ogui chiesa non ha un figurino teatrale per i suoi alti dignttm·i? Ln 1Jt·ocessione anlYa ul]'.ingresso <1cl pa.ese. Vi trova 'lo l:;tato, sotto forma di un plotone ò1 soldati e del com– missario, il qn:t'le, cinta ·la fm;cia trlcolorc, in.segn11 della legge, int.i.wn. al proc-essantii di sciogliersi. 11 pro– feta fa il sordo. 11 commi s~ario ripete ancora due volte nutimazione, poi messo.si e-o.sìin regola con la legge,. si 1··1 i.n disparte e d a ordi ne si· soldati di sparare. ~Iorti e feri!i. 'l'ra :i morti, il profet.u. Spento il vrofeta, ,<,penta la n•ligione m1ova. Il commissario t>nergico ecl iutt>lli• g·ente ila dato prora Lii css1:re ,1lr,tlte'zia della sua mis– sione. 1Ientre nella ,-et.tura trascinata da un c.w.1l1uccio sfiancato mi cullnvo i:n un dolce dormiveglia, sotto l'om– bra folta dt>i castagnj; ri11ens..iyoa. que.'3toQSCUro dmm.Ìil11 po-liticp-1·eligìoso, c-he ,si .c1·,t srolto Yentic-inque anni a<l– dliet1•0;,Jassiì ~11A•rcidosso, orn nnei dovuto part..'lre .iii .socialismo, rindom.ani, dopa una tappa a Castell..'lzzara. Vi troverò ancor,1. dei s11perstiti, e:he me ne :,appia'po raccontare i p,u·ticolnri? Vi si ric-ord.'l ancora Jn tragi, cronica, fi;:;1.H"a. del profeta? Y i si con,3er\"'a qualche nl'e• mol'ia della sua religione? Era un matto od uno ,,spe<!U• latore? ,O non forse u11 incompreso? Un genio !ll0n s'vj– lt11}pa to, y,ittima -della sua 1 ig1~-0ranz,1. e dell'altrui cntti• ,·e1·i.1?Problem.a storico interessante! Ma ecco~i Q ~ast~Uazzai-a, OYe ~·imp.one subito, un probl-e~a -eh_ tutt·aJ~r? g_enere: C?ID:ede.i larnratori ipos-= san o ny ere Ill cond1zJon1 a cui •si ubellerebb-ero ie bestie ste, s.se. 8 n CastellazzaJ'.'.Lsono JXl.S&Jti dìcTannove secoli sen,;a lascin1·vi una traccia di civiltà e <li progresso. JL·paC:se rimonta a.Jl'epoca romana. Sorse per dare -ricovero ··ai, mille schiayi. che Jayomvi;mo nella contigua miniera di lllel'?Urio. E1:an_o.questi i .condannati « a:d metalln )). Oggi sono ··ost1t111t1 cla mille <( liberi cittaruni », che· n.o-n la legge, ma la _mi.·m'ht conclann.a <( acl met:illa ». Le 'io:i·o co;11dizionl_ non :so~o, ~n S0E'(.nnza,diJ.l'erenti eia quelle ·aè. gll unticlu -~c~rnn. S1 legga questa nota di cronaca, ,di data rece.ntissm1~ ,-,- de-19 fet1braio li-corso =- e;be'.tol"'O clull'.d..1:anti! :: . . - - •• • ·"' • :, I

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