Compagni! - anno I - n. 6 - 1 aprile 1919

COMPAGNI! 15 sopratutto egli aveva le sue ider. EgH odinva e dispi-e?..– zav,1 l'elemento buroi::ratico della monarchifl prrn;isinn..'l, -ma sort:nnto ·perchè tutte le sue sim!){ltie app.. 'Utenevuno all'elemento ft>u<laJe. l:no dl.'i fo!1dat0\ri' e prinelval-e col– Jaborntol'c della (< Gaz.ze.tta ebdomadai·:-.'l politi'C"i>>'di BerHno, de·Utl c0;sì dNta se<n,oh, storica. di un...'l scuorn. ehe si nutrirn <lelle i'dee <li:Bonalct. dl De ::\faistre e di altri scrittori delb prima generazione dei legittimisti frnnc'€si, egli a.nel.ani ad: un ristabilimento i} più ,possi– l>ilmente (•OillJ)leto del p,r-edominl,o sociale della nobiltà. 11 re clovewi essere il :primo nobile dell'impero. circon– dato anzitutto d.u un.a llri!lante corte di potenti ·vuss.'1.Jli ;pr.inci11l,duelli e conti,. e po.i da. una numerosa e ricca bassa noblltil; egli doveva domina re a suo beueplaclto ,sui ,suoi fedeli c.lttadi.n,i e co.nrndini, come il cctpo di 1_ma ,completa ger0.rehin. <lj gradazione o di caste soe:i.uli . ognuna de-Ile quali pos1;eden1 i snoi p:nticolari privilegi ed em st'pa1·at,1 (falle fl1tre da un limite qu.asi insormon• tabili? dell:i. .n:a;,cita o da una posizione sociale ben cle– tea·ruinntn, e,cl Jnoltre ,tutte quest caste o ceti dell'im– JX'ro do,·e,-•::momanteners} così ecce11entemei1te in equili– brio tra 1lorc, pN· 1:;ote.i"e- pe,r inilnenza che ne rfananes.<;e c-omp.letamente libera l'azione di,l re: era questo il « bell'ld't' :i.le ,, che Pe<lerico Guglielmo iJV vo]eya realiz- 7 .. ;Hf.' e che egli .ora anela di nuoyo a realizzare. L'opposizione d lla borghesia Passt> qualr.'he tempo prlmn, che la borghesia, non mo)to abile in c1uistloni teoriche, .scovrisse il vero ca,rat– tere c1'elle·intenzioni del suo re. }Ja ,:;iù che essa notò ben prèst,o fu H f.atto che le sne propensioni si dirige– Y.'.lllO a cose C'he erano il perfetto contrario di quello che ad essa occoneva. Appenn fu sciolta la ,parlantina d-el nuovo ,re 00n la morte di suo pactre, egli si accinse ::id Hnmmzi.'lre le sue iutc.nzioni in innumere,·oli discorsi; e,d ogll!i dJscoroo, ogni uzi-0ne alienavagli sempre più le simpatie della borghesia. Egli non se ne .sarebbe curato molto se non -ri fossero stati alcuni futti duri e preoc– cu,pauti che turba.r;ono i suoi sogni poel.ici. Com'è triste eh-e la :romm1,t,ka.sappia calcolare così mal-e e che il feu– dahlsmo dopo .Do.n Chisciotte faccia sempre il COillto senz,1 l'oste! Federico Guglielmo IV possedeva troppo di quel cUsprlYzzo~I danaro, che è stato sempre il più no– blle reta ,gg.io dei figli d-ei crocia ti. Quando ascese al trono egli trovèl un sistema di governo costoso sebbene wec.agnament.e istituito. e un ksoro de'1lo Stuto mcctio– cremente ia,blJoncùante. Do.po due anni fu assorbita ogni tracci,a di un supero in feste di corte, viaggi regi. doni gra:r,iosì, sussidi,i a nobili affamati e badaloni. luridi ed , avicli, ccc .. e le usual.i tasse reg9lari non bastavano µiii pei bisogni deUa eorte e del governo. E così Sua M:.aestà ,si trovb presto nell 'imb.ai '..uzo tra un incolmabile deficit <la' 1m, lato ed 'Wla 1e,gge del 1820 dall'altro c-he di• ehiarnva Jilcgale ogni nuovo p.restito e qualsiasi aumento t'tt>IJetm;se t>sisrenti senza il ,·oto dt'lla (<futura" rnppre– semtanz:u pop,ol.:11'€.Qut' .s.ta rappresentanza popolare non esisteva.; il nuovo re era ancora meno ;propenso del suo 12tess-0genito,r1" a creurln; e anch(l se egli vi fosse st1to prop,e11so •&11,e,·ache l'opinione pub'blica erasi con sor– presa tota'lmente mutn.ta. La borghesia, fa. qunle in p;irte aveva atteso che il nuovo re conc"C'dereb!J,e immedlntamente una costitu– ziont>, libertit (li stampn e gjurn ti. ecc.: che si porrebbe egli st-esso 1'11!,1 w.st .:1 della rivoluzione pacific,1. c·he l!è occorr;;,ya ,per con!;:€:guireil potere poULico - la llorghesi,a ll'ien1 compr't'SO il suo errori' e si era rivolta furibonda contro il re. :-Sella provinch renana e pii1 o meno in tutta la Pi11~tl.a e1,sa 1:'l·à cosi c•sacerbata che, non ,wendo a sua. d1sposizione uomini st1._tlicientemt'nt.ecnpa<:i che potessero mppresentar·.la .;nella i:,t. ,1m.pa si accomodò e si ,rassegnò ad un·aJle,rnza coll'estremo :indirizzo filoso• fico di cui abbiamo testi• parlato. Il frutto cli qu.e.st\ 11- learum fu la « Gaz?~tta rerum.a>> in Colon:~1. ci1e fn so.p· pres&1 d,01rio15 mesi di csistPIWÀ'l,ma cfalla quale, cioè dal 18-12,può clata.rsi il giornallsmo moqerno in Germania. mania. Il povero re. le cui d.ifficolfa ec-onomiche fprmavano m.. più ncuta »atira alle sue pro.pensioni medioevali, notò presto che egli non poteva contjnuar-e a reg~a1:e senz..: fare una piccola conce.sslone alla ge-nerale nchmst,1, d1 quella •rflppnisenta.nza. popollare. che, com·e l'ultimo avanzo òelle ,r,romt>sSf.' del 1813 e del 1815 da lungo tempo dimenti('.at\.', fu mcnzionat:n n~Jlfl le2'ge del 1820. EgH ri– tenne che .Ja mklior viR di soddi,sfiare u quesòa moles~.a le~ge fosse quella di convocare i Comitn.tl perm,'lnenti delle o,s,sembl!?(> pr◊'Vim:lall. Le assembl<X' rprovlncla!! • erano state istituite rn~l 1823 .per ognuna de-lle otto .pro-. vinC'ie del rs:;gno e consistevano: l.o del'l'a!t,a nobiltà, delle P<t=te ·11amiziie son•an~ ~ell'lmpero teder<lf) ; cm..! b'bliotecaginobianco capi emno ver la loro :u.:1scita auerobri dell'R,ssemblea; 2.o del 1·appresentanti del c•n,valieri, o delJa basSl !l.no– biltil; S.o dei ra1ppre.serttafiti dei comuni: ,I.o dei ràppre– se.nfanti dei contr,1clini o della <:Lassedei picc:oli agric'Ol• tori. Il tntt-0 era i'.stituJto in modo, <'be 'in, ogni provincia le ch1e se.z.ioni <l<'l•lanobiHit nYevano sempre fo. maggio– rnnr.a Eell'~liSS€'IDbleH. Ognuna. di queste otto diete ~)l'O• vincinli eleggeva Ull comitato, e . que-sti o.tto comitati pro,·incinli e1'.ftno convocati a BerJmo, per ·tor~.: i.rn 1_1?1a rappresentanza p.o;po\;u•eelle doyeni appro,·are 11.prest1t<> tanto d{'s.iderato. ::ii dielti:nr<'>e:fre iL tesoro dello Stato e.rn vteno e che il. pr.cstito doye,·a non ,i;,enite pe1· covri~e •bisogni col'!'euti. ma ,per h1 c-o;;trnz.ionP cli una ferrovia di Sh1to. I com:itati riuniti ,per<'> l'ispo:sero al re_ con u.11 diretto J·ifiuto, (lie:lllarapdosi i11C•ompete11ti ·atl agire colll: una r/\p-pre.sentanza 'JJO[)Ol.nre, ed invitarnno Sna. :illae~a a realizzare .Iu. promess:1 di m1,1 e:ostituziol]J(>rappresen– tt1tir,t dat,t d,t ,suo padre, qirnndo egli ellbe bi~ogno del– l'aiuti) deJ. popolo ,,ontro :Xapoleùne. • L',1 sedul.t dei comitati rinni1i nw·v,t mosll•at,o d1e lo spirito {l'opposizione non. era ,più limitato ,11Jaborghesia. 'Cna vart{' cù>i contadh1'i <'l',t$'i 1rni.ta ~l Jlia borghesia. e molti nobili che esercitavano gTancle a•gricoltura sui JH'O· :prì la,tifondli e colllll1ercianrno eon gra·no.. la·na, spirito •~ lino, si er;ino anche .pronunzla,ti contro il goyerno e pe't.• un,1 cosbituz:ilone r-apprest'nta tiva. a ,·endo nnch'essi, biso– gno di gm-aru:ie eontro l'as!':olutismo. la burocrazia e l,a rlnasceuza del feudalismo. Il pi.ano del re <:-1·a completa• mente .ùlflito; egli a1011 ave.a an1to l1'nuaro e il potere del, l'opposizione crasi fortificato. I.a. successirn, sedut11 del, !'.assemblea .prnYinci.ade riuscì nnco1·a ,più sfavoreYole ili re. 'l'utt:i l su.ol eomponPnti chieclt'va,llo riforme, l'aclem, pimento àelle ,promesse del 181:1e ùel 1813. la eoncessìorn <U una costLtuz.Lone <' delLa. liberlit di stampa; nell:e rl spettive f'isoluz:ionJ alcm1i dei comitati adope,m.rono 111 li.ngnagg:io nbbll'stanza àl'ri.spettoso, e le ca,pricciose ri sposte del l'e aggravarnno il male. ' Le difficoltà finanziarle Cresc.evnno intm1to sempre più le difficolULfin,.'lnz.ilnie d·el Governo. Coll'illegale impiego del d.amiro che era destinato at diver,si rami del ·servizio p.ubblic-o, e con lo• schi affari col « commereio marittimo)) con un tstituto còmme1·cin:le che •specula va ecl agin1 •per conto e rl,schio deìlo Stato e funziom1 ya da :lungo tempo .com..,suo sen– snle, rfuscl per qualche t~mpo al Gon'r~o di conservnre l'a.pparenza dell11 capncitiL di pagnmento; l'·ac·cresciuh1 cmfa,sione deHa carta. moneta di Stato fomì anche alcuni mezzi di aiuto; ecl em ben ç-onse,i,,·,1 to .in generaJe il se– greto della. situazione :finanzi,nia. Ma tutti que,sti espe .. dientii si e!::aurll'ono. presto. , Si tN1tò allora. qua'lc-osa d'altro: ·si fondò una ·banca. il cu.~ca,1iit.'lledoveva l'Si:!e!'e forni-to Jn ,parte dallo Stato. in parte da azionisti ·pri– vati e la <'Ui'>suprema direzioµe do\'eva rimane-re nelle mani dello Stato, -in, modo elle H Goyerno fosse in grado d.i prendere da quest..'l banca grandi somme e pot~se ri– J:.etere così le medesim<' ing.anoo.trici tm.nsazioni clle non potevano ,più riuscire .col « c.ommcrcio nrnrittlmo >>. ?.In non si .trovarono naturafmente capitalisti, che v-ole:s– sero dare :i•l.loro d11runo 'll. tn1l concllzioni. Gli ,st:.atu,ti della •banc-acloveva.no e.sse:re rnmbi:ati e do-ve,a esS'e're as– sicurata la pro1,riietù degli azlomisti contro le mmrp.'.1- ~ zloni del ministel'o delle finanze ,prima rhe fossero sot– toss.'l'itte le azioni. Dopo che <'l'll fall.ito anche questo piano, non rimn-r1<:-.Ya , ltro clw as:Sull.!ei-eun pre.st.ito. sf" pott'ssero ,tronn.si c.:t•nitulist.i che. ,prt'.stereb'bero i!' loro dnnuro s<'nza C'hiedere I<; g:a\'~1nziee •l'.mnu:e:nza. di quella m.istNio~.a. <<-futura J\.'lppte,;entanza po.polare>>. Sl l'ivol• sero a R,ott..se:h il<l il quale dichiarò che se questa raipnre. i,-ent.anut vopola.re •garanU\'a il prestito egU l'·av,r·,eblJe conce;;,so •senz'nltl'o, ma che uon pote,·a concederlb .sen.za un.~ tal-e ,garanzia. , • s,·anì così ocimi ISJWrnnza di twer d,u1nro e non e:·erBJ nessuna po,:si.bilitù cli ,sfuggire alla f ;ita.fo « l'il'PPl'<'sen– tanza ,po,i)O!h.1re ». ll rifiuto cli Rot.hf<Childfu no.t-0nell'<t'll• tunpo clel 18.J,G, e in febbraio dell'anno successivo il re convocò a. BerUn.o tutte le g.:'llnte rirovinciali della ,mo. narehi_a. per forn:une eon esse unn. « Diileta1·iunita ». A qu<;."– sta D.1et..'lfu posto come compito queli'ruttiYit,\ che pre– scriveva la leg,gC'del 1820 se le circo.stanoo J;a impone– va110: l'a.pprovM;ione cioè di prestiti e di nuo,-e taSèe, al di liL della quale es&'l non doveva avere. altri dJrititi. Essa non dov-evw possedere nella. legislazione se non un voto de llUbem,tivo; essa non a:ovevu essere convoca tn in determ}nati tempi, ma ed crbitrio de!ì re; ~$::I. no.n po– teva discutere rse non affa,ri elle ,piM>e:Ya ~:rn Governo dt proporle. Na.turalml?st.e i membri de'lla Dieta non erani, molto content.i <folla f1mz.ione·ml è~si attri'Jm.i,ta e ripet.1'– vano i l&ro 1fosid€!rigi~ m.anife.'ltati n<:lle assemble.e ;pr-,;

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