Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 8Ma si scosscr ben pres to i Bolognesi, Facer1d0 su coloro as1)1'e vendette: Ogni di se ' n vcdcan a l suoi proslcsi , 1\olli da ca po a pie, tagliati a fe tte: E di fe rili poi d' ogni manie•·a Allo Spcda lc non finia la schiera. Fiaccossi allora di coslor l ' ordire, Nè s' aggi ravan pitì che a g•·ossc l ormc; Ma troppo rotte cran le parti all 'i re, Si che il mal non cessò, cangiò di forme; Fur piii rade le zuffe , ma più fi ere, Popolo , c 1\egi combnlleano n schiere. Jl,·a la rabbia popola r si accesa, E ogni dì v' c1·a un scontro, un' \W\'Cnturn; Quando una festa accadde ad una Chiesa Della Ciltade ct·clla in sulla mura, Che se a Fc l'l'ara vai li lasci a rch·o , Alla Madonna del Borgo Sampietro. Di lunga via s iede essa a capo c n fronte, Piena di gente r ozza cd ope rosa, All'uopo di gran c.oJ' , di mani pronte, Casta di s tinta d' ogni f•·cn sdegnosa, Che a quell' Immago ha un culto cosi pio, Si che è li-lì per anteporla a Dio.

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