Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

-5CANTO l. Vinto il Corso, quel fulmine di guerra Che di F1·ancia, c d' Italia il f1·en reggea, Si diero a 'ughcggiar cotesta terra Molt i potenti ; e un brano ognun volea Del bel paese, le cui ricche spoglie l~ ut· segno ognora a sviscerate voglie. Chi ne voleva per ragion di Stato, Chi per tener diritta la bilancia, Chi ri1 oleva quello onde spogliato J.' a'ea coll' armi poco addietro Francia , Chi s' appoggiava alla ragion del brando, Chi un pretesto, chi l' altro iva cercando. Iladate ben; chè il nudo fallo io di co, Senza pensare, o dir se a1·esscr torto : Sono una talpa. e non capisco un fi co Di tai cose; nè son si male accorto Da porre il naso dentro un ripostiglio, Che scrutar non si può senza periglio.

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