Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 2G - O fuoco d ' ami stadc c frate llanza , Come fo·a povertà vh ido s plendi , Mcnh·c fo·a il fas to , l' oo·o c la possanza O s pento giaci , o languido t ' accendi l F iglio del Ciel ! l o s o dond' è, ma il laccio, Chè n S\Cia r certe cose io non m' impaccio. Haccolli coso on un , g ioinn conlcuti , E sol di ri sa , c canti il suon s' udi va ; Mcsccansi a lor g li amici cd i pa rent i , .E fo·a i baci , gli abbo·acci , c i lie li c" i' a, Cii sguardi , c il saloola o· delle !o r bello l Bo r·ghigian no n s la,•an nella pelle. Ma un fi schio pe r tre volle ripetuto Vcr l' ingr·csso maggior· cangiò la scena; Cessar le gioie, ognnn si fece mulo, E il Capitan con quanto a\ ca di lena , Andiam , go·idò : colà minaccia, io cr edo, Qualche pc rig lio, and iam , io 'i precedo. Tullo lo sluol si mosse fre ttoloso , Ed ebbe cel'lo ti\' iso nel cammino, Che di Regi un <h·appello podc o·oso Il allo :n' tonzava , ed e ra omai vicino. Un g rido allora a !za o·o i 1\oo·ghigiani Ardenti di Ycnir t osto alle mani.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==