Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

-27 - Yolcano a forza andar essi all ' inconh·o Dc' Regi , cd assalirli tl' impr·o1iso, Fidando sbar·aglial'li a l primo scont ro ; Ma il Capitan che a1 ca couh·ar·io a11iso. l'ostosi della via sul limitar·c, Al'l'cstolli , c così s ì fc' a sclamar·r. E che? l'crdelc for se or·a il giudi zio , Or che n' è d ' uopo sì ? Pcr·chè volete Ce liar•, per correr lutti a l pr·ccipizìo, 'fanti ' anlaggì che r es tando avete? Ques ti sassi , miei prodi , qurs li sassi Gr·ida rr pe r· mc, che qui ur·r·cslialc i passi ! Essi vi sono a un tempo cd annc c scudi , ( Ed accennai a i cumula li acervi : ) E di hrnlo fa vor volete ignudi l'cr capriccio pugnar con quc' pr·olcn i '! Andale, andale pur ~ ma tal magagna Non 1 uol s ull' onor s uo mas lr·o Castagna. L' e loquente parlar·c c l' Cl idcnza n el 1c r·o che dicca cosi li 'insc . Che ognun g li ritornò cicca obbedienza , E dcnlr·o il limitare si r est rinse , Frenando a malincuor· l' cstr·cm;r 1oglia Di 'alicar la di1·ielala soglia.

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