Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 2;;- Giaccano i lloq;higiani si lenziosi, J~ qu:tlcun git\ "'ea chiuso al sonno il riglio: All o·i stt•ndcan le braccia sonnar hiosi, Alt l'i apo·Ì\a la bocca allo sbadigl io , Cedendo al dolce impco· di quel too·poo·e Che natura ne infonde al po·imo alboo·c. Ma nel 'edco·c il Ciel già farsi chiaro, E al soffio di quel lic\'C \Cnlicello Si srosscr , si s-rgliar, si o· allego ao·o, Si tolseo· dal giacere, c il do no, ello Salu tar chi coll' at·e, c chi ingoiando l n biehico· d'acqua-\ ile, c chi ctwtando. Il Capitano ci pur dal sonno col lo, E da fatica se 'n dormia, c russa\ a In un cantuccio nel manlcl ,.,,, 'ollo; Ed in qu el punto d' essere sogna' a A un a!lacco fra suoi , dicendo • al/0115, l'eu· {Jauchc, et 1Ja1· clroilc, et tJal' ]Jelo!ons •· Dal r·umorc dc' suoi riscosso, ci sorse, E uon ben desto ei prosegui~ dicendo • Allons, allons.... •; sicchè \Cl' esso corse Lo stuol 'icin , che '·è, eh" ' 'è chiedendo: l'lulla, ci rispose, nulla... è s tato... è slalo... No 'l so pur io; sognai, non ho chiamalo.

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