Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 18 - E ai capi delle 'ic chi intanto gua1·da Onde non ' cnir cotti all' imp•·cvista ? E se ora, c se più poi nell' o•·a tarda Di nuo\O i•·•·ompe qttella gente trista , E che sarà di voi? Dunq•tc volete Esser presi quai rane nella r ete ? Or non è tempo di pazzie c di preci; È tempo di prudenza c tli giudizio: Dura il pct·iglio, c Yo i sche t•zatc invece Quai nwt·mottc sul labbro al p•·ccip i7.io? Se cominciaste , ora fini•· bisogna, Per non ctVCI'nc poi danno c vergogna. El'n l' arringator l\lastro Castagna , l'ub•·o per quella via tenuto in conto D' un sapicnlonc, c d' una lesta magna , Di cer vello, di man , di lingu11 p•·onto; (E questo cr·a il miglio•·) d' un ta l polmone, Che parlando egli avea scmpt·c ragione. A quella vucc l'ispetlata c nota Tu tla la t111·ba intol'llo a lui s' accol se: Cessò le gri da , diessi a udir·lo immota , Ed il ve•· che csponea così la colse, Che calmossi; c a seguir del Masll·o i detti Que' lìel'i sì piegar· come ugnelletli.

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