Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

li - Tuonò si forte questo fi cro g l'ido , Che agghiacciò di t imor fino i lont;uoi ; Spaventa li gli augci fuggir· da l nido, l galli s ' appialar , urlaro i cani , J,' udiro i sooxli , nè vi conto fola , Giunse a Budrio , a Minerbio, al Tcdo, a Zola. E chi la gioia !or· , chi l' csullanza l' olr·ia r idir·c che li imasc c scosse, E che spi rgavan iu lor rozza usanza Con sa lli , gr·ida, canti c s t r·anc mosse? Era un giu bilo , un chi asso , un ' allcgr·czza Al colmo gi unta d' una pazza chr c•zza. E in mezzo a quella il pio pcnsicr lor venne D' andar riuniti alla Chicsuccia loro l'cr· r·cndcr·c a Ma l'i a g r·azia solenne; J·:d allcr·nando CI'Vil·a c pr·cci in cor·o , Già ' cr essa muovca lo sluol r,·sloso, llcnchè giit chiuso il Tempio, c il so l già ascoso. Qu ando una 1occ s' a scollò sonor·a Gl'id;u· : che fa te? Siete for·sc pazzi l Teste.... tt•s tc.... di r·a1>c . è questa l' oo·a Di f,u· 11ucsto boo·tl,. llo da ragaui ? E chi accertar 'i puotc, poR'arha('CO '\on 1i minacci intanto un nuo1u att acco l 2

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